Livello: serie
Estremi cronologici: 1620 - 1757Consistenza: 32 unità
Fin quasi alla fine del Settecento, le numerose carestie di cereali e di
farina di castagne, che si abbattevano, nei secoli XVII e XVIII, soprattutto sugli
abitanti della Montagna, venivano affrontate acquistando a prezzo politico, dai
magistrati dell'Abbondanza, o da privati, le derrate (la cosiddetta "robba"), che
venivano poi distribuite ai bisognosi. In seguito, i camarlinghi appositi, detti
"dei viveri", si incaricavano di riavere quegli stessi viveri in natura o nel valore
monetario corrispondente. La fase finale consisteva nel restituire ai finanziatori
dell'acquisto, pubblici o privati, i loro capitali e gli interessi. In conseguenza
di una tale, complessa operazione, troviamo ricordati nei registri relativi a questo
ciclico soccorso annonario numerosi personaggi ed istituzioni: i notabili locali e i
camarlinghi che si occupavano dell'acquisto, della distribuzione e della
riscossione; le magistrature che intervenivano nel corso della carestia, come la
Pratica Segreta, l'Abbondanza, il Monte Pio; i privati, come i Rospigliosi, che
vendevano derrate o prestavano ad interesse i capitali. Fra i vari registri relativi
a questa serie, troveremo quelli che elencano gli indigenti e le quantità di viveri
distribuite, quelli che inventariano i debitori e le quote dovute, quelli che
registrano i pagamenti dei viveri, dei capitali e degli interessi dei capitali.
Questa diversità di significato della documentazione ha dato quindi origine alle
serie seguenti.