Livello: serie
Estremi cronologici: 1820 - 1865Consistenza: 37 unità
La serie si compone di sei sottoserie contenenti le deliberazioni dei consessi comunitativi. La prima sottoserie comprende i registri di deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale redatti dal cancelliere tra il 1820 e il 1850. A seguito del regolamento del 1849, tra il 1850 e il 1853 i registri di deliberazioni vennero strutturandosi in due sottoserie distinte - del Consiglio comunale, redatta in due originali ad uso rispettivamente del gonfaloniere e del cancelliere, e del Collegio dei priori 1 -, per riunificarsi in seguito alla riforma del 1853 in un'unica sottoserie che sarebbe durata sino al 1865. Parallelamente venne a costituirsi dal 1854 un'unica sottoserie di deliberazioni ad uso del cancelliere che proseguì anch'essa senza interruzioni sino al 1865. Si conserva inoltre una sottoserie di minute di deliberazioni del Magistrato comunitativo e del Consiglio generale degli anni 1853-1856 e 1859-1865. Con l'editto del 27 giugno 1814, soppressa l'organizzazione amministrativa e giudiziaria introdotta durante il regime francese, venne dato avvio al processo di ripristino delle istituzioni centrali e periferiche operanti sino al 1808, che per quanto concerneva l'ambito comunitativo portò alla reintroduzione della carica di gonfaloniere, del Magistrato e del Consiglio generale 2 . In via provvisoria venne stabilito di assegnare il titolo di gonfaloniere al maire uscente, di affiancargli nel Magistrato col titolo di priori i maggiori possessori compresi tra gli aggiunti e i componenti il Consiglio municipale, e di chiamare a far parte del Consiglio generale gli altri consiglieri municipali 3 .[...]
Nel contesto della stagione politica caratterizzata tra l'altro dall'abrogazione dello statuto - avvenuta nel maggio 18524 -, nel settembre del 1853 fu emanata una riforma della "rappresentanza" comunitativa, che nella sostanza reintroduceva le norme in proposito contenute nel regolamento abolito nel 18495. Ripristinato il sistema della tratta da borse in luogo della consultazione elettorale, si stabilì che i membri del Consiglio generale venissero estratti tra tutti i possessori e che i priori componenti il Magistrato fossero orteggiati nell'ambito della metà più ricca degli stessi possessori6. Al tempo stesso il gonfaloniere tornò ad essere scelto dal granduca tra gli abilitati a ricoprire la carica di priore7. Anche per quanto concerne le attribuzioni delle "rappresentanze" comunitative, venne espressamente ristabilito il quadro vigente fino al 1849 con la sola significativa eccezione relativa all'approvazione del bilancio preventivo e del rendiconto annuale demandata al Consiglio generale, riunito come d'uso in seduta congiunta col Magistrato8.
Il secondo Governo provvisorio - insediato nel 1859 e rimasto in carica fino al plebiscito che sancì l'adesione della Toscana al Regno d'ltalia9 - emanò a pochi mesi dall'entrata in carica un nuovo regolamento, preceduto da una specifica legge elettorale10, che reintrodusse quasi immutato quello del 184911. Il regolamento del 1859 rimase in vigore fino alla promulgazione della legge comunale e provinciale del 22 marzo 1865 con la quale si unificava il sistema amministrativo del Regno d'ltalia12.
Nel periodo compreso tra la Restaurazione granducale e l'Unità d'Italia l'evoluzione istituzionale della "rappresentanza" comunitativa di Castiglione d'Orcia ricalca ovviamente quanto prescritto dalla legislazione toscana. In ossequio al ricordato editto del 27 giugno 1814, il maire Carlo Giomarelli assunse la carica di gonfaloniere, coadiuvato nel Magistrato dai più facoltosi consiglieri e da un Consiglio generale formato dagli altri membri del disciolto Consiglio municipale. A seguito del regolamento del 1816 il Magistrato di Castiglione d'Orcia tornò a essere composto - come lo era stato fino al 1808 - da tre priori e dal gonfaloniere, nominato dal granduca tra i soggetti inseriti nella borsa dei priori in base a criteri di censo. Ai sensi del regolamento del 1849 la "rappresentanza" della comunità di Castiglione venne formata da un gonfaloniere e da un Consiglio comunale di sette membri, all'interno del quale era compreso un Collegio di due priori13. Con le successive riforme del 1853 e del 1859 il numero dei priori - componenti il Magistrato assieme al gonfaloniere - venne elevato a tre, mentre quello dei membri del Consiglio generale venne portato rispettivamente prima a otto e poi a dodici14.