Livello: serie
Estremi cronologici: 1826 - 1853Consistenza: 1 unità
Il 4 settembre 18471, Leopoldo II concesse la "Guardia civica" che, formata dai cittadini, doveva servire al controllo dell'ordine pubblico.
Una "deputazione" comunale eletta dal consiglio e presieduta dal gonfaloniere provvedeva a far iscrivere tutti i cittadini, compresi fra i diciotto e i sessanta anni, in appositi registri e, dopo le opportune verifiche, a formare prima i ruoli generali del servizio attivo e di quello di riserva e quindi i ruoli delle compagnie.
Compagnie e battaglioni della Guardia dipendevano sotto l'aspetto organizzativo e militare dal Ministero dell'Interno, mentre sulle comunità gravavano le spese di acquartieramento e di amministrazione.
Trasformata in Guardia nazionale dal primo governo provvisorio nel 18492, fu abolita nel 18513.
Nel 1859, però, nei mesi che intercorsero fra la partenza del granduca e l'annessione al Regno sabaudo, vi fu il ripristino della Guardia nazionale4, per garantire la sicurezza della quiete pubblica in un momento particolarmente delicato per il paese.
Il regolamento5 per la formazione dei ruoli della Guardia prevedeva, che i cittadini, che avevano questo obbligo, si dovessero iscrivere in registri appositi, aperti nell'ufficio comunale a cura del gonfaloniere, con l'assistenza di una "deputazione municipale", nominata dall'autorità comunale.
Questa deputazione aveva anche il compito di verificare e correggere i registri dei ruoli e di trasmetterli all'autorità municipale.
deliberazione della deputazione per la Guardia civica e nazionale