Livello: serie
Estremi cronologici: 1815 - 1858Consistenza: 8 unità
Con la legge dell'11 febbraio 1815, abolite tutte le tasse napoleoniche fu istituita una nuova imposizione che fu chiamata tassa di famiglia1.
Questa era una tassa personale che andava a sostituire la vecchia tassa di macine. Tre deputati, eletti dal magistrato comunitativo, dovevano ripartire la tangente della tassa assegnata a ciascuna comunità tra i capofamiglia che avessero possessi o svolgessero una attività2, divisi in cinque classi3.
I deputati della tassa dovevano valutare attentamente le condizioni di ciascuna famiglia e formare un piano di reparto, che doveva essere approvato dal magistrato e poi dal provveditore della Sovrintendenza comunitativa competente4.
La tassa doveva essere riscossa dai camerlinghi comunitativi secondo i dazzaioli predisposti dal cancelliere in quattro rate annue e versata prima nella cassa comunale e poi alla Depositeria generale5.
Era autorizzato un aumento del 10% da parte della comunità per rifarsi di errori o altro6. Per Ortignano fu fissata una quota annuale di lire 4507.