Archivio della Luogotenenza e vicariato feudale di Bucine

Livello: fondo

Estremi cronologici: sec. XVII - sec. XVIII

Consistenza: 177 unità

In data 12 luglio 1645 il territorio della comunità di Bucine, facente parte della podesteria di Valdambra nel vicariato di Valdarno Superiore, fu concesso in feudo, con titolo marchionale, a Giulio di Alessandro Maria Vitelli.
Il 9 giugno dell'anno successivo l'investitura venne estesa ai suoi discendenti maschi in linea di primogenitura ¹ .
L'amministrazione del territorio, e l'esercizio della giurisdizione civile e criminale, passarono al feudatario che le esercitò, nei limiti e nelle forme stabilite dalle leggi e dall'atto di investitura ² , per mezzo di un suo luogotenente che, a partire dal 1749, assunse la denominazione di vicario ³ .
Mentre per i primi anni il feudo ebbe un giusdicente particolare, per circa un secolo (dal 1652 al 1749) il luogotenente, salvo rarissime eccezioni, fu nominato dal feudatario nella persona del podestà della Valdambra, che era assistito nelle sue funzioni dal proprio "cavaliere" il quale portava, nel feudo, il titolo di "assessore".
Dopo il 1749 vicario feudale di Bucine fu nominato direttamente il cavaliere del podestà di Valdambra finché, nel 1772, quest'ultimo tornò a ricoprire sistematicamente anche la carica vicarile. La documentazione si compone di atti civili e di atti criminali riuniti, quasi sempre, nella stessa filza per ciascun giusdicente, sicché non è stato possibile individuare due serie parallele di atti per le due giurisdizioni.
Per quanto riguarda il civile gli atti sono costituiti dai soliti documenti che si sono più volte indicati per le podesterie e che riflettono anche l'attività del giusdicente feudale che ha le stesse competenze civili - giudiziarie e amministrative - di un normale podestà.
Gli atti criminali consistono, oltre che nei documenti processuali penali e nelle sentenze relative, nei quaderni, o "giornaletti", di "comparizioni", "referti" e "capirotti" e nelle lettere sussidiarie criminali.
A causa della limitata attività del giudice feudale relativamente alla materia, gli atti criminali non figurano in tutte le filze dell'archivio e talvolta vi figurano soltanto per la presenza di semplici referti. Conseguentemente nel l'inventariazione tali atti sono stati segnalati solo nel caso della loro effettiva presenza nelle singole unità archivistiche, anche se la competenza relativa, deve intendersi sempre esistente.
Come si può rilevare dal confronto delle rispettive serie archivistiche, i cui numeri antichi si integrano fra loro come parti di un'unica numerazione originaria, le filze della giusdicenza feudale - certo per via della quasi costante identità fra i responsabili dei due uffici - erano state incluse in precedenza nell'archivio della podesteria di Valdambra, da cui sono state ora estratte, per ricostruirle in archivio autonomo con riguardo all'istituzione storica che ne produsse gli atti.