Livello: serie
Estremi cronologici: 1550-1865Consistenza: 7 unità
Nel 1551, con disposizione ducale del 25 agosto, venne accolta una
supplica, avanzata dai sindaci e procuratori delle compagnie religiose della
SS.
Annunziata, di S. Maria del Pellegrinaggio e di S. Antonio, per la
costituzione a Montevarchi di un Monte di carità. Il Monte ereditò i beni delle tre
compagnie, ormai avviate verso la loro decadenza, ed assunse compiti caritativi
consistenti nell'assistenza dei poveri, nella concessione di doti per maritare le
ragazze appartenenti a famiglie bisognose e nel rilascio di prestiti su pegno
1
. Esercitò successivamente anche
funzioni di cassa di depositi fruttiferi.
Nella seconda metà del XVIII secolo
fu posto alle dipendenze della comunità di Montevarchi e dal 1816 sovrintese alla
sua amministrazione il gonfaloniere, mentre al Magistrato comunitativo spettava
l'elezione dei principali ministri, quali il camarlingo, i massai, lo stimatore dei
pegni, il revisore e lo scrivano
2
. Il camarlingo
del Monte era anche responsabile dell'amministrazione economica dell'Opera pia
costituita dall'eredità di ser Andrea Bartoli, secondo le sue disposizioni
testamentarie del 1559
3
.
Acquisita anche la
funzione di istituto di credito, il Monte divenne, nel 1915, Cassa di risparmio di
Montevarchi che, dopo avere assorbito, nel 1939, la Cassa di risparmio di
Sansepolcro, fu a sua volta assorbita da quella di Firenze.
È presso
quest'ultimo istituto che si conserva oggi l'archivio del vecchio Monte pio
4
presso il comune-di Montevarchi sono
rimaste poche unità - certamente non individuate al momento del trasferimento
dell'archivio stesso - e consistenti quasi esclusivamente nei registri dei
battezzati che il Monte continuò a tenere come, in precedenza, le compagnie
religiose da cui discendeva.