Livello: serie
Estremi cronologici: 1787 - 1817Consistenza: 4 unità
La tenuta di registri e atti di stato civile nel Granducato di Toscana, fatta
eccezione per il periodo francese, era delegata ai parroci ma in diverse occasioni i
cancellieri comunitativi furono incaricati di raccogliere i dati generali della
popolazione
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Abbiamo quindi raccolto insieme i pezzi concernenti lo stato civile
anche se prodotti in epoche diverse e a diverso titolo.
Nel 1817 le competenze
relative alla tenuta dei registri di stato civile, che erano state dei maires nel
periodo francese e dei gonfalonieri delle appena restaurate comunità toscane, tornarono
ad essere affidate ai parroci
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. Questi avevano tuttavia l'obbligo
di inviare ai cancellieri comunitativi le note di nascite, morti e matrimoni, il cui
duplicato sarebbe stato trasmesso alla Segreteria del Regio Diritto
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. Presso quest'ultima si
costituì nel 1817 il Ministero dello Stato Civile presso cui dovevano essere conservati
i duplicati dei registri relativi ai cattolici, e ai non cattolici, la cui tenuta era
stata affidata ai cancellieri comunitativi. A loro spettava anche la registrazione dei
matrimoni di sudditi toscani contratti in stato estero. I cancellieri erano inoltre i
destinatari delle ricapitolazioni degli stati enumerativi delle anime di ciascuna
parrocchia, in base ai quali provvedevano a redigere gli stati enumerativi della
popolazione residente nella comunità.