Livello: fondo
Estremi cronologici: 1806 - 1867Consistenza: 72 unità
Come scrive Elena Fasano Guarini, «la preoccupazione assidua di
instaurare un controllo sulla vita economica delle comunità, di "conservare et
accrescere le entrate et i denari et risecare le spese del publico di detti luoghi"
1
fu uno dei tratti più costanti
della politica interna di Cosimo I»
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. Ne danno prova l'istituzione di magistrature destinate a compiti di
sorveglianza e controllo e le loro continue riforme. Nello stato fiorentino, ad esempio,
il magistrato dei Cinque Conservatori istituito il 12 febbraio 1549 e riformato più
volte e fuso infine il 26 febbraio 1560 insieme alla magistratura degli Otto di Pratica
nell'unico magistrato dei Nove Conservatori della Giurisdizione e del dominio fiorentino
aveva il compito precipuo di controllare l'attività delle comunità periferiche e di
vigilare sulla loro gestione economica. Tuttavia, a fronte della necessità di esercitare
da parte dello stato una controllo sempre maggiore sulla periferia, verrà istituita
un'altra magistratura che, «ebbe un'efficacia pratica assai maggiore ed un'importanza
ben più decisiva ai fini della politica centralizzatrice di Cosimo I: quella delle
cancellerie dei Nove, che negli anni immediatamente precedenti alla morte del primo
granduca furono dislocate nel dominio... La loro presenza nei principali centri dello
stato è chiaramente attestata fin dal 1571-1572 dai libri dei partiti dei Nove, dove si
registravano puntualmente le nomine dei nuovi cancellieri, operate dal magistrato»
3
. Nel 1575, un anno dopo la morte
di Cosimo I, i poteri e le mansioni dei nuovi funzionari saranno codificate nel
Libro di Istruzioni per i
cancellieri
4
. A
livello locale, più comunità verranno assoggettate al controllo di un funzionario
nominato dal Magistrato dei Nove, il cancelliere, che, avendo l'obbligo di risiedere
presso la comunità più importante, ne ufficializzava gli atti e si occupava della tenuta
e della conservazione delle carte prodotte durante l'attività della cancelleria,
concentrando presso di sé quelle relative alle comunità territoriali abbracciate dalla
cancellerie. Le funzioni delle cancellerie nei successivi anni saranno interessate da
cambiamenti che ne perfezioneranno e affineranno le funzioni. La lega e podesteria di
Greve e la lega di Cintoia dipendevano dalla cancelleria di Figline, dove dal 1569
risiedeva un cancelliere fermo che aveva il compito di curare gli interessi dei comuni e
popoli compresi nelle podesterie di Figline, Reggello, Greve e delle leghe di Incisa e
Pitiana. Ecco perché ancora oggi presso il comune di Figline sono conservati nel
carteggio del cancelliere che lì risiedeva, atti relativi ad affari amministrativi anche
relativi al territorio di Greve
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. Soppressa durante il periodo francese, la
cancelleria di Figline venne ricostituita sulle medesime basi territoriali nel 1814. Fu
classificata di terza classe ed oltre al cancelliere titolare che continuava a
risiedervi, fu nominato anche un aiuto cancelliere con propria sede presso la comunità
di Greve. Quest'ultima divenne nel 1838 sede di una cancelleria autonoma di quinta
classe fino al 1849, anno in cui diventerà capoluogo di cancelleria e ufficio del
Censo
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. Dal 1806 le filze della
cancelleria, contenenti leggi, bandi, circolari, lettere e atti magistrali del Consiglio
generale sono organizzate per nome del cancelliere o dell'aiuto residente in Greve. La
prima è intestata al cancelliere Jacopo Filippo Bessi (1806-1808) che, evidentemente,
pur non essendo obbligato a risiedere a Greve, presso i suoi uffici operava e aveva
lasciato le proprie carte. Le successive tre sono dell'aiuto residente Luigi Carrara,
otto sono intestate all'aiuto residente Giovanni Martelli (1819-1826), una a Primo
Martini incaricato per l'intero anno 1827, e una a Viviano Stocchi, incaricato dal mese
di luglio 1828 al luglio 1830. Anche Guido Ducci ha ricoperto un incarico annuale,
dall'agosto 1830 all'agosto 1831 producendo una filza di affari; una è intestata ad
Antonio Finali, che a Greve si trova per l'incarico di aiuto cancelliere da settembre
1831 a tutto dicembre 1832. Quattro sono dell'aiuto residente Luigi Bugini (1833-1836),
quattro dell'aiuto residente Ranieri Faleri per l'arco di tempo dal 1837 al 1840 e sette
filze sono del cancelliere Giacinto Somelli, a Greve dal 1841 al 1847. Quest'ultimo dà
avvio ad una sequenza numerica nuova, seguita dai successori, così le due filze del
cancelliere Giacinto Giardini che ha risieduto a Greve dal 1847 al 1849 sono la numero
VIII e IX, mentre quelle del cancelliere ministro del censo Cesare Gugliantini, a Greve
dal 1850 al 1856, sono la numero X, XI e XII. Dalla XIII alla XXII sono quelle del
cancelliere ministro del censo Giuseppe Venturelli fino alla soppressione
dell'ufficio.
Soggetti produttori:
Cancelleria di Figline, Figline Val d'Arno
(Firenze), 1569 - 1838
Cancelleria comunitativa di Greve, Reggello
(Firenze), 1838 - 1865