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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comune poi Municipalità distrettuale, poi Mairie di Fosdinovo

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1797 - 1814

Consistenza: 33 unità

A parte un unico registro di copialettere del maire, la documentazione è costituita da carte sciolte, che furono sottoposte in passato ad un intervento di riordino che ne ha stravolto l'ordinamento originale. L'ordinatore che, presumibilmente intorno a metà sec. XX, pose mano alle carte creò commistione tra documenti prodotti da diversi enti. Tale operazione comportò il raggruppamento delle carte in buste sulla base dell'anno in cui furono prodotte. L'intento era quello di effettuare, all'interno di ciascuna busta, un riordino interno delle carte su base cronologica; tale intento però rimase appena abbozzato e le carte risultavano poste, per grandissima parte, in successione casuale.

Nel corso del presente intervento di riordino si è provveduto a estrapolare i carteggi del Giudice di Fosdinovo e del Conciliatore provvisorio di Fosdinovo che costituiscono archivi aggregati, ed a enucleare le carte di due degli organismi amministrativi nati a seguito dello smembramento della Municipalità distrettuale di Fosdinovo, cioè la Comune di Tendola e Ponzanello e la Comune di Posterla. Tutte queste carte, seppure dotate di segnature originali che testimoniano già in origine una attività di archiviazione separata, erano state infatti mescolate al resto della documentazione. Riguardo alle carte prodotte dagli organismi amministrativi con sede a Fosdinovo succedutisi dal 1797 al 1814 (Comune, Municipalità distrettuale, Mairie), è stato possibile ricostruire l'ordinamento originale grazie alla permanenza di camice coeve (seppure svuotate del contenuto) e alla presenza di segnature poste sulle carte.

In merito all'ordinamento originale va detto che a Fosdinovo, prima del 1804, si usava archiviare i documenti seguendo un ordine prevalentemente cronologico, mentre a partire dal 1805 venne introdotto l'utilizzo del titolario, già diffuso dalle Prefetture dipartimentali alle Municipalità fin dagli inizi del 18041. Più precisamente, per quanto riguarda la documentazione costituita da carteggio e atti prodotti precedentemente al 1804, le segnature sembrano rimandare non già ad una attività di marcatura in fase di ricezione di lettere o di produzione di atti, quanto ad una opera di archiviazione , prevalentemente in base al criterio cronologico, effettuata ex post, come suggerirebbe l'occasionale presenza di serie numeriche invertite rispetto all'ordine cronologico delle carte. Per gran parte di questa documentazione è stato possibile ricostituire l'ordinamento originale grazie alle segnature originali, in loro assenza si è invece mantenuto l'ordinamento cronologico imposto nel secolo scorso. In taluni casi, per agevolare la consultazione delle carte, si sono enucleate le circolari e lettere di quelle autorità che figurano come mittenti prevalenti: l'Amministrazione dipartimentale delle Alpi Apuane in Massa, il Commissario del potere esecutivo del dipartimento delle Alpi Apuane in Massa, l'Amministrazione centrale del dipartimento del Crostolo in Reggio e la Commissione d'annona e sussistenze in Reggio. Ciò però è avvenuto solo in un numero limitato di casi, cioè quando era presente solo carteggio. Spesso infatti le lettere e le circolari di autorità diverse e le minute di lettere della Municipalità si trovano in commistione con allegati privi di segnatura; in questi casi l'operazione avrebbe comportato il distacco tra carte il cui vincolo di pertinenza era ravvisabile unicamente in ragione della prossimità.

Riguardo alla documentazione prodotta dal 1804 al 1814, ordinata in base al sistema combinatoprotocollo/titolario, si nota come il carteggio e/o gli atti relativi ad un preciso oggetto, costituenti una pratica, venissero sistematicamente archiviati insieme. Le pratiche, riconoscibili (anche se non sempre) sulla base dell'uniformità di segnatura riportata sulle carte che le costituiscono, molto più raramente per essere infilzate con spago, venivano raggruppate in base alla classe del titolario, quindi fascicolate per annualità. Di questi fascicoli si sono conservate, vuote e poste alla rinfusa, molte delle camice originali . In mancanza dei registri di protocollo, è stata proprio la presenza di tali camice a fornire la testimonianza circa i periodi in cui la protocollazione era in uso e sulle modalità. Le camice infatti recano indicazione dell'anno, della classe del titolario e, frequentemente, anche dei numeri di protocollo assegnati alle pratiche ivi contenute.