Deliberazioni, Dazzaioli inerenti alla tassa sul
macinato
Livello: serie
Estremi cronologici: 1682 -
1806
Consistenza: 11 unità
Benché istituita nel 1552 come imposizione indiretta e straordinaria sulla
macinazione del grano fuori della città di Firenze per far fronte alle contingenti
emergenze militari, la tassa sul macinato divenne subito ordinaria e nel 1678 fu
trasformata in testatico che colpiva gli abitanti delle Comunità in maniera diversa
a seconda della classe di reddito. Il reparto annuale fra questi veniva effettuato
da una deputazione designata dalla Comunità, che per la riscossione delle somme
nominava un Camarlingo, al quale il Cancelliere consegnava il dazzaiolo da lui
compilato con le "poste", ovvero il coefficiente individuale di imposta dei
contribuenti. Successivamente l'amministrazione della tassa fu affidata, in base
al motuproprio del 23 marzo 1763, ai Cancellieri comunitativi, quindi, con la legge
del 7 marzo 17891, alle
Comunità che, tramite il proprio Camarlingo generale, erano incaricate di riscuotere
l'ammontare e versarlo alla cassa della Camera delle comunità di Firenze. Infine, in
seguito alla riforma del 18022, della gestione di questa tassa tornarono ad occuparsi nuovamente i
Cancellieri3. Presso l'Archivio di
Empoli si conservano un registro di deliberazioni della Deputazione della stessa
Comunità degli anni 1738-1789 e alcuni dazzaioli riguardanti, pur con qualche
lacuna, il periodo compreso fra il 1682 ed il 1806.