Livello: serie
Estremi cronologici: 1814 - 1865Consistenza: 154 unità
La documentazione compresa nella prima serie afferente a questa sezione travalica
in realtà quelli che sono gli ambiti propriamente specifici di attività 'statale' del
cancelliere (rappresentante periferico del potere centrale, responsabile dello Stato civile e
del Catasto) arrivando a comprendere buona parte della documentazione prodotta dalle comunità
comprese sotto la sua giurisdizione, che seppur redatta materialmente dal cancelliere stesso, si
riferisce in realtà a settori di intervento specificamente comunitativi. Tuttavia, per le stesse
motivazioni di cui si è dato ragione nell'introduzione all'omonima serie della sezione
'Cancelleria comunitativa di Colle fino al 1808', si è deciso di mantenere la continuità
conservativa di queste carte, storicizzatasi sin dal momento del loro condizionamento originario
e resa ancora più evidente dalle segnature apposte dai loro estensori
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. Rispetto all'organizzazione dei
carteggi adottata fino al 1808, quando come già visto in molti casi gli 'atti economici'
venivano spesso riuniti in unità distinte a seconda delle comunità cui si riferivano, a partire
dal 1817 fu adottata la prassi di ripartire le filze a seconda della tipologia degli affari
contenuti (atti magistrali, lavori pubblici e accolli, imposte, catasto, stato civile, luoghi
pii), riunendo in ciascuna di esse gli atti di tutte le comunità, in conseguenza forse
dell'aumentata mole della produzione documentaria rispetto all'epoca
prenapoleonica.
La prima sottoSerie prende pertanto convenzionalmente il nome di Carteggio e atti della Cancelleria. Le filze che la compongono
furono sottoposte ad una robusta opera di revisione e riorganizzazione delle carte, dopo la
visita effettuata nel 1841 dal provveditore della Camera di soprintendenza comunitativa di
Siena. In quell'occasione si era constatata, "fra le poche mancanze", la mancata adesione alla
prescrizione "che le filze siano formate e tenute a forma del biglietto dell'I. R. Segreteria di
finanze de' 22 marzo 1827"
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, ingiungendo al cancelliere "di corredare dell'indice rispettivo
tutte le filze di ordini a contare dal primo gennaio 1827, eccitando però il suo zelo a fare
altrettanto con quelle anteriori che ne fossero mancanti"
3
. Subito
dopo l'opera di generale riordinamento cui fu sottoposto in questo periodo l'archivio
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, tutte le filze di Carteggio e atti, anche quelle anteriori
al 1842, furono indicizzate dal cancelliere Giovacchini dopo essere state in alcuni casi sciolte
e ricomposte ridistribuendo gli atti al loro interno per comunità di pertinenza o estrapolando
gli atti di frequente consultazione come bilanci, rendimenti dei conti, carteggi relativi
all'arruolamento militare o alle iscrizioni ipotecarie
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. Inizialmente distinta fra 1814 e
1816, la seconda sottoSerie, intitolata Atti
magistrali, finì col confluire nelle filze del Carteggio e atti della
Cancelleria per separarsene poi definitivamente a partire dal 1832
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. Da segnalare che fra 1842 e 1849 gli atti relativi all'attività dei
Magistrati delle tre comunità comprese nella Cancelleria di Colle furono riuniti in un'unica
filza, per poi ritornare alla produzione di filze distinte. Analogo percorso è riscontrabile per
la sottoSerie degli Atti di stato civile: conservati prima autonomamente, a partire dal 1817
confluirono nel Carteggio e atti della Cancelleria, da cui se ne distaccarono dal 1833. Nel
1867, a seguito della soppressione della Cancelleria, da queste filze furono estrapolati gli
atti relativi alle comunità di Poggibonsi e di Monteriggioni, ora conservati nei rispettivi
archivi comunali
7
. Resta da osservare come
una simile prassi conservativa prefiguri in qualche modo quelle che saranno le dinamiche di
formazione dei complessi archivistici comunali di età contemporanea, dove in un primo momento il
carteggio generale degli affari venne a costituire un'unica grande serie a scansione annuale,
che non comprendeva soltanto quella documentazione dalla serialità più marcata, come i registri,
conservati solitamente in serie autonome. Con l'aumentare delle incombenze e la conseguente
dilatazione della produzione documentaria anche altri atti particolari, non necessariamente
condizionati in registro, hanno cominciato ad essere organizzati in serie autonome in funzione
delle esigenze pratiche dell'attività amministrativa
8
. La serie prosegue infatti con una filza di
carteggio relativa all'amministrazione dei "luoghi di studio" dell'eredità Usimbardi e alcuni
fascicoli relativi alla corrispondenza con la Deputazione sopra la nobiltà. Nel 1852 un nuovo
regolamento provvide a modificare parzialmente le modalità di accesso al godimento delle borse
di studio, prescrivendo il superamento di una prova di versione dall'italiano al latino, di una
prova di dettato, di una traduzione di due brani di almeno dieci versi di due autori classici.
Gli studenti che avessero voluto cimentarsi negli studi medici o legali avrebbero goduto di una
borsa per otto anni, sufficienti per conseguire il titolo ed espletare un periodo di 'pratica',
mentre gli studenti di scienze teologiche sarebbero stati sovvenzionati per il tempo necessario
al completamento degli studi
9
. Infine la serie è completata da alcuni fascicoli
relativi alla corrispondenza con la Deputazione sopra la nobiltà di Firenze
10
. Seguono poi i Copialettererelativi al periodo 1824-1865, conservati in forma autonoma
dopoché, fra 1815 e 1820, erano stati legati nelle filze di Carteggio e atti della Cancelleria,
così come i contratti, estrapolati e condizionati autonomamente solo a partire dal 1827
(sottoSerie Contratti). Nel corso delle
periodiche visite effettuate nella Cancelleria di Colle dai provveditori della Camera di
soprintendenza comunitativa di Siena
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, si era rilevato come tal uso
fosse in contrasto con quanto disposto in materia dalle Istruzioni per i cancellieri del 1779
che prevedevano la compilazione di un "libro dei contratti"
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. Per ovviare a questa mancanza e per permettere nel contempo
l'agevole reperimento degli atti contenuti nelle filze di Carteggio, vennero compilati due
tipologie di Repertori, uno per le gli affari e
uno per i contratti fra 1842 e 1844.