Le novità introdotte nel campo della tecnica contabile durante il periodo francese
furono destinate ad incidere profondamente nelle prassi amministrative future a dispetto della
breve esistenza del regime durante il quel furono introdotte. Il nuovo sistema era impostato
sulla redazione annuale di un bilancio preventivo (budget) e di un rendiconto finale che
dovevano ottenere la ratifica della Prefettura territorialmente competente dopo essere stati
preventivamente approvati dal maire e dal Consiglio municipale e sottoscritti dal percettore,
che aveva sostituito nella mairie il camerlengo di antico regime1. Sia i budgets sia i rendiconti vedevano al loro interno
distinte le entrate dalle uscite, ripartite a loro volta in 'titoli' e 'capitoli' corrispondenti
ciascuno a diversi voci di introito e di spesa, alle quali il percettore era rigidamente tenuto
ad attenersi in qualità di esattore e di tesoriere. I pagamenti venivano liquidati sulla base
dei mandati emessi dal maire2. La serie si compone di due filze e una busta contenenti atti relativi alla
contabilità e a lavori pubblici e cinque unità costituenti la sottoSerie Dazzaioli delle rendite (1810-1814). Completa la serie una
filza contenente il carteggio relativo all'affitto e locazione di beni di proprietà
comunitativa.