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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Soprintendenza bibliografica per la Toscana

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1920 - 1978

Consistenza: 241 unità

Il fondo della Soprintendenza venne trasferito presso l'archivio della Regione Toscana presumibilmente intorno agli anni Ottanta, tuttavia alcune pratiche riguardanti le notifiche d'importante interesse per opere bibliografiche di pregio appartenenti a privati sono tuttora conservate presso l'Ufficio Biblioteche, Beni librari e Attività culturali della Regione, poiché risultano ancora necessarie nell'ambito della gestione corrente. Presso l'archivio storico della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, inoltre, sono rimaste alcune pratiche della Soprintendenza la cui sede si trovava presso l'Istituto. Il fondo venne acquisito dalla Regione Toscana nel 1972, nell'ambito del passaggio delle competenze, in materia di biblioteche di enti locali, dallo Stato alle regioni. I fascicoli si presentavano sistemati in cassette di legno, ciascuna con la propria etichetta contenente i riferimenti al titolario, frutto di un condizionamento operato dopo l'alluvione del 1966. Nella fase di passaggio al competente ufficio regionale il fondo fu sottoposto ad una revisione, come dimostrano gli elenchi delle biblioteche ritrovati nelle relative buste, contenenti le date estreme della documentazione di ciascun fascicolo aggiornate al 1972. Criteri di ordinamento La corrispondenza, sistemata all'interno di fascicoli sopra i quali era annotata a penna, oltre al titolo, la segnatura concernente la serie e le relative sottopartizioni era, prima dell'alluvione del 1966, custodita in apposite cassettiere da ufficio. La documentazione più antica è stata trovata inserita nelle stesse cartelle usate dalla Biblioteca nazionale centrale per le proprie pratiche: sopra questi fascicoli si legge solo il nome della biblioteca accanto ad una lettera capitale stampata indicante la classe del titolario usato dalla biblioteca stessa. A partire dal 1952, quando l'autonomia delle Soprintendenze, stabilita con d.l. 7 maggio 1948 n. 546, venne messa in atto, il nuovo ufficio decise di adottare per la propria documentazione lo stesso tipo di ordinamento, vale a dire un titolario che presentasse una tipologia di classi in ordine alfabetico in cui ad ogni lettera corrispondesse una funzione dell'ufficio. In fase di riordino si è cercato di rispettare questo ordinamento in base al quale erano state collocate anche le pratiche d'epoca precedente. Le partizioni in cui fu diviso il fondo, pur presentando nel tempo frequenti modifiche a livello di sottopartizioni, rimasero invariate in numero e nome fino al passaggio delle funzioni statali alla regione. Ad ogni modo sono state create nuove serie per i registri di protocollo e per le pratiche riguardanti la gestione delle biblioteche della Lunigiana, allo scopo di collocare le relative unità all'interno della struttura logica del fondo. I fascicoli all'interno delle buste sono stati ordinati in ordine cronologico, tranne quei fascicoli attinenti all'organizzazione di ciascuna biblioteca per i quali si è rispettato l'ordine alfabetico per comune d'appartenenza della biblioteca. I fascicoli riguardanti le singole persone sono stati disposti in ordine alfabetico.

Scarti ed incrementi

Dai documenti consultati non risulta che siano stati operati scarti nel passaggio delle funzioni statali alla Regione Toscana: non sono in ogni modo da escludere, nel corso della vita amministrativa dell'ente, possibili interventi di scarto sulla documentazione di cui, però, non ci sono giunte notizie documentate.

Contenuto e struttura del complesso archivistico

L'archivio, le cui pratiche coprono un arco cronologico che va dal 1920 al 1978, si presenta composto in particolare dai registri di protocollo, dalla contabilità, da pratiche di donazione. La parte più consistente del fondo riguarda tutti quei rapporti che l'ufficio intratteneva con le biblioteche della circoscrizione. Si tratta di una ricca documentazione contenente le delibere d'istituzione delle biblioteche, i loro regolamenti, le fotografie e le planimetrie degli edifici, le pratiche concernenti i sussidi ministeriali, riguardanti la riparazione dei danni subiti dalle biblioteche in seguito agli eventi bellici e relative all'istituzione dei posti di lettura e di prestito e ai sistemi bibliotecari provinciali di pubblica lettura. Per quanto concerne il materiale bibliografico antico e di pregio conservato nelle biblioteche è presente una documentazione riguardante le indagini su furti, il restauro e la riproduzione in microfilm di tale materiale, talvolta richiesto dall'ufficio per comparire in mostre. A seguito dei danni provocati dall'alluvione del 4 novembre 1966 al patrimonio bibliografico, furono redatte specifiche relazioni sui danni subiti dalle biblioteche che si conservano unitamente a pratiche concernenti i primi interventi di recupero del materiale bibliografico. Da segnalare la presenza di tutte quelle pratiche riguardanti i corsi di biblioteconomia per aspiranti bibliotecari tenuti presso le biblioteche. Per quanto concerne i rapporti con i privati relativi alla tutela, alla conservazione, alla valorizzazione e alla vigilanza del patrimonio bibliografico da loro posseduto, sono presenti pratiche riguardanti le notifiche d'importante interesse di materiale raro e di pregio e concernenti l'esportazione. Si possono, inoltre, trovare documenti riguardanti la vendita o la donazione di fondi bibliografici al Ministero da parte di privati, e la determinazione, su richiesta, del loro valore. Non mancano, naturalmente, tutte quelle pratiche attinenti all'organizzazione e al funzionamento dell'ufficio. Il 31 marzo 1972 il fondo si arricchì della documentazione statale relativa alla gestione delle biblioteche della provincia di Massa Carrara, che a partire dal 1933 erano passate sotto le competenze della Soprintendenza bibliografica per la Liguria e la Lunigiana.