Sede: Montaione (Firenze)
Date di esistenza: 1774 - 1808Intestazioni: Comunità di Montaione, Montaione (Firenze), 1774 - 1808
Storia amministrativa:
Nella seconda metà del Settecento, attraverso una serie di riforme
delle istituzioni periferiche, si assistette ad un processo di graduale uniformità
amministrativa e fiscale di tutto il Granducato. In particolare con la riforma
comunitativa del 1774 fu sospesa la validità degli Statuti locali e furono fortemente
ridotte le autonomie dei centri minori, i cui territori furono accorpati e dettero vita
a comunità più ampie regolate da norme uniformi
1
.
Con il Regolamento locale del 23 maggio 1774 fu istituita la nuova
comunità di Montaione che continuò ad avere il suo cancelliere in Castelfiorentino e che
risultò composta da "tutti gli interessi, persone e cose comprese nella podesteria di
Barbialla o Montaione e nella podesteria di Gambassi": Montaione, Castelnuovo,
Castelfalfi, Tonda e Sughera, Vignale e Cedri (o Celderi), San Vito a Collegalli, San
Piero a Coiano, San Giorgio a Canneto, San Giovanni a Barbialla, San Bartolomeo a Santo
Stefano, San Quintino, Gambassi, Montignoso, Camporbiano e lega dei sette popoli di
Catignano e Pulicciano
2
.
L'unificazione di questo vasto territorio fu ulteriormente sancita nel 1784 quando, con
la soppressione del vicariato di Certaldo, venne soppressa anche la podesteria di
Gambassi e le sue pertinenze passarono per intero a quella di Montaione
3
. I popoli di
Cigoli, Montebicchieri e Stibbio passarono invece alla nuova comunità di San Miniato a
cui erano legati per antica consuetudine e della cui cancelleria avevano sempre fatto
parte.
La comunità di Montaione, al pari di tutte le altre, fu retta da due
assemblee: il Magistrato comunitativo, composto dal gonfaloniere e quattro
rappresentanti, ed il Consiglio generale, composto dai residenti nel Magistrato insieme
ai 23 deputati dei popoli. I componenti delle due assemblee erano nominati per
imborsazione e tratta. Nella borsa del Magistrato venivano poste le polizze dei
proprietari di beni immobili che pagavano un minimo di imposta di Decima. Nelle borse
dei popoli, una per ciascun popolo, venivano poste le polizze di tutti i capifamiglia.
Le borse dovevano essere conservate nella "stanza dell'Archivio comunitativo di
Montaione"
4
.
Il Regolamento
generale prevedeva inoltre che in ogni comunità venissero eletti due deputati sopra
l'imposizione, due revisori del reparto e un camarlingo. I primi avevano il compito di
procedere alla ripartizione, ovvero alla formazione del reparto delle imposizioni che i
secondi avevano il compito di revisionare prima che il camarlingo procedesse alla
riscossione. Era inoltre prevista la presenza di un provveditore di strade competente in
materia di vigilanza, manutenzione e costruzione di strade e fabbriche comprese nella
comunità. La comunità aveva anche due messi: uno per Montaione e uno per Gambassi.
In seguito ai mutamenti istituzionali determinati dalla riforma del 1774 anche la
fisionomia dell'archivio subisce mutazioni sostanziali: cessa infatti la produzione
delle singole entità amministrative che ora si limita<ro>no ad esprimere i loro rappresentanti in
seno al Consiglio della nuova comunità.
Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Montaione, 1774 - 1808;
1817
(fondo, conservato in Comune di Montaione. Archivio storico)