Sede: Gambassi Terme (Firenze)

Date di esistenza: sec. XIII -

Intestazioni: Comune di Gambassi Terme, Gambassi Terme (Firenze), sec. XIII -

Storia amministrativa:
Il comune di Gambassi fu acquisito al contado fiorentino nel 1293 in seguito alla pace stipulata a Fucecchio tra Firenze e Pisa e l'anno successivo, insieme a Catignano, Pulicciano e Montignoso, andò a costituire la lega del Monte Tignoso, nucleo originale di quella che poi sarebbe divenuta la podesteria di Gambassi, nell'ambito della quale mantenne la sua autonomia amministrativa e deliberativa, connotandosi anche come centro di riscossione fiscale ¹ . Il comune si resse inizialmente secondo gli Statuti della lega e podesteria del 1322 ² e nel 1513 fu steso un Statuto amministrativo ³ . In seguito, con il distacco di Catignano e Pulicciano, il consiglio della lega di Gambassi risultò composto da quattro consiglieri due in rappresentanza di Gambassi e due in rappresentanza di Camporbiano. ⁴ .
Secondo un libro di memorie del 1698, redatto dal cancelliere Scipione Vecchi, il comune di Gambassi era costituito dai popoli di Santa Maria a Chianni, San Iacopo e Santo Stefano, Santa Cristina, San Martino a Pillo, San Lorenzo a Luiano e i popoli di Montignoso e Camporbiano risultano parte della podesteria ⁵ .
La redazione e la conservazione degli atti fu inizialmente di competenza del notaio del podestà ma il fatto che il podestà alternasse la sua residenza tra Gambassi e Montaione dovette creare qualche problema tanto che nel 1548 il consiglio della lega e comune deliberò che nei sei mesi in cui il notaio era a Montaione con il podestà venisse in Gambassi nominato un notaio locale per sbrigare le faccende e le scritture urgenti ⁶ . Dalla seconda metà del Cinquecento con l'affermarsi delle cancellerie comunitative il compito di redigere e conservare gli atti del comune fu affidato al cancelliere di Certaldo la cui sede fu successivamente spostata a Castelfiorentino.
Con la già ricordata riforma delle comunità del contado del 1774 il comune di Gambassi perse la sua autonomia ed i suoi territori entrarono a far parte della nuova comunità di Montaione all'interno del cui consiglio generale i singoli popoli esprimevano un proprio rappresentante.