Sede: Altopascio (Lucca)
Date di esistenza: 1881 -Intestazioni: Comune di Altopascio, Altopascio (Lucca), 1881 -
Storia amministrativa:
Altopascio viene storicamente ricordato come quel complesso urbanistico-istituzionale
retto dall'antico Ordine dei frati di Santo Jacopo ossia una delle maggiori e più
antiche istituzioni ospitaliere, edificato nella località detta ad Teupascium
situata lungo la via Francesca o Romea1, la
strada più frequentata dai pellegrini che nel medioevo si recavano a Roma per
venerare le tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Il nome del fondatore e la
data sono a tutt'oggi ignoti dal momento che non risulta alcun atto costitutivo,
tuttavia accreditate ipotesi danno l'Ospedale di Altopascio già esistente e
funzionante nella seconda metà del secolo XI, fondato probabilmente da dodici uomini
lucchesi desiderosi di ritirasi a vita comune per assistere i bisognosi2
3 Il compito più importante dei frati ospitalieri era sicuramente
l'assistenza agli ammalati, ma si occupavano anche della manutenzione della strada e
di alcuni ponti dei quali avevano la custodia, come per quello di Cappiano
sull'Usciana. Più controversa è invece la questione se avessero o meno dei compiti
di tipo militare, come la protezione dei viandanti dalle insidie del brigantaggio,
dal momento che non si è ancora stabilito se costituissero un vero e proprio ordine
militare oltre che religioso. E' tuttavia accertato che si trattasse di un ordine
equestre almeno dal XVI secolo, tanto che i frati di Altopascio sono universalmente
conosciuti come Cavalieri del "Tau", lettera greca che era immagine della Croce,
simbolo dell'ospedale.
L'importanza e la fama dell'Ordine crebbero per diversi
secoli, diffondendosi in tutto l'occidente cristiano grazie anche ai numerosi
possedimenti fondiari ed alle Case dipendenti4, ossia sedi succursali. L'ospitalità di Altopascio
divenne così proverbiale ed oggetto di numerose citazioni letterarie, tra cui le più
note sono quelle di Boccaccio e Machiavelli5
L'attestazione dell'opera svolta si ebbe con la
concessione da parte di Gregorio IX, con bolla data dal Laterano il 31 marzo 1239,
della Regola seguita dagli ospedalieri di S.Giovanni di Gerusalemme, arricchita ed
adattata ai frati di Altopascio da Gallico, maestro dello Spedale (1227-1249). Della
"Regola" esistono due copie conservate nell'Archivio di Stato di Lucca: la prima,
giuntaci purtroppo mutila (cap. 62 in poi), contiene il testo latino originale6; la
seconda, completa, contiene la traduzione volgare coeva dell'originale latino.7 Nella Regola sono descritti tutti gli aspetti della
vita quotidiana dei frati ospitalieri, ma i riferimenti più interessanti sono
sicuramente quelli che riguardano l'assistenza agli ammalati, a dimostrazione che
quello di Altopascio era un vero ospedale, forse il primo del genere.
La
posizione strategica a cavallo tra la Valdinievole e la Piana di Lucca fece sì che
il territorio di Altopascio divenisse il teatro di lotte tra Lucchesi, Fiorentini e
Pisani, come per la celebre battaglia vinta da Castruccio Castracani degli
Antelminelli, Signore di Lucca, sui Fiorentini il 23 settembre 13258. Dopo la scomparsa di
Castruccio avvenuta nel 1328, Altopascio passò in mano ai Fiorentini e per il
complesso e l'istituzione iniziò la decadenza.
L'Ordine dei frati di Altopascio
venne dapprima soppresso con bolla di Papa Pio II datata 18 gennaio 1459, e le
rendite furono assegnate al nuovo Ordine, da lui istituito, di Betlemme. Di fatto
tale soppressione non colpì l'istituzione ospedaliera, ma l'Ordine ed il Capitolo
dei frati. L'ospedale continuò la sua attività sotto la guida dei maestri della
famiglia fiorentina dei Capponi che intrapresero un'imponente opera di
ristrutturazione del complesso in decadimento. Nel XVI secolo i beni dell'ospedale,
entrato nel frattempo sotto il controllo mediceo, passarono alla famiglia granducale
di Toscana e successivamente il granduca Ferdinando I ne chiese la definitiva
soppressione, che fu concessa da Papa Sisto V con bolla del 28 febbraio 1587.
Altopascio divenne centro di una importante struttura agraria, ma l'attività
assistenziale continuò, sebbene in tono minore, per altri due secoli, sino a quando
Pietro Leopoldo I di Lorena determinò prima la chiusura dell'ospedale a favore di
quello di Pescia (1773) e, successivamente, l'alienazione dei beni della
costituitasi Fattoria Granducale (1780) a favore di privati cittadini, favorendo
così la formazione di un ceto di piccoli possessori. Nasce così il borgo, inteso
come una comunità di persone non più facenti parte di un complesso istituzionale
unitario come proprietà e gestione.
L'istituzione e il territorio
La favorevole posizione geografica ed i collegamenti prima fluviali e poi ferroviari
con le aree economicamente più forti della Toscana determinarono un importante
sviluppo sociale ed economico di Altopascio, a riconoscimento del quale, giunse il
Regio Decreto di Umberto I del 7 aprile 1881, n. 176 che distaccò dal Comune di
Montecarlo la frazione di Altopascio, composta dalle parrocchie di Altopascio,
Spianate e Marginone, per costituirne un comune autonomo con sede in Altopascio.
Tuttavia solo nel 1926, con l'aggregazione della frazione di Badia Pozzeveri dal
Comune di Capannori9, il territorio
raggiunse l'assetto attuale.1011
Le attribuzioni del nuovo
Ente erano quelle stabilite dalla Legge per l'unificazione amministrativa del Regno
d'Italia, alla quale era allegata la prima legge comunale e provinciale che
precisava le funzioni ed i compiti dei comuni, riferiti in particolare al
soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione ed all'organizzazione di
alcuni servizi indispensabili. A questi andavano aggiunti altri compiti, delegati
dallo Stato, in materia di stato civile, elezioni, censimenti e leva militare.
Secondo la nuova normativa il comune doveva essere amministrato da un sindaco, da un
consiglio comunale e da una giunta municipale. Il sindaco, a cui erano attribuiti
compiti di capo dell'amministrazione comunale e di ufficiale di governo, veniva
inizialmente designato con nomina regia e rimaneva in carica per un triennio. Dal
1898 la nomina regia del sindaco fu sostituita con l'elezione da parte del consiglio
comunale che lo designava tra i propri membri con votazione a maggioranza
assoluta.12 Alla sovrintendenza di tutti gli affari
comunali venne previsto un segretario comunale, che nei comuni toscani prendeva il
posto del cancelliere di retaggio leopoldino. Le successive riforme e
regolamentazioni non modificarono sostanzialmente 1'impianto istituzionale comunale.
E' comunque da ricordare che nel 1926 venne abolito il sistema elettivo e le
competenze degli organi rappresentativi furono trasferite ad un podestà di nomina
regia, coadiuvato, per i comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, da
una consulta municipale, nominata dal prefetto, senza poteri deliberativi.13 Questa riforma,
estremamente importante dal punto di vista storico e politico, incise minimamente
sul piano archivistico avendo semplicemente determinato una diversa intitolazione
dei registri delle deliberazioni.
La figura del sindaco venne ripristinata a
seguito dell'entrata in vigore del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, che attribuiva
temporaneamente ai prefetti il potere di nominare il sindaco e gli assessori, in
attesa delle elezioni amministrative che avrebbero ricostituito gli organi
rappresentativi dei comuni. Così il Comune di Altopascio, alla cui guida nell'ultimo
ventennio si erano più volte alternati, podestà e commissari prefettizi, tornò, a
seguito del decreto del Comitato di Liberazione Nazionale n. 50 del 16 settembre
1944,14 ad avere un
sindaco che rimase in carica sino alle elezioni amministrative del 1946.15
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Altopascio, 1563 -
1964
(fondo, conservato in Comune di Altopascio. Archivio storico)