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Lega di Gangalandi

Date di esistenza: sec. XIV - 1774

Intestazioni: Lega di Gangalandi, sec. XIV - 1774

Contesto istituzionale:
L'amministrazione periferica dello Stato fiorentino trovò un importante strumento nelle cosiddette Leghe 1 . Questi organismi federativi, risalenti in gran parte ai secoli XIII-XIV, erano formati da diversi comunelli rurali e "popoli" di una podesteria e svolgevano molteplici funzioni, tra cui quelle di difesa dei centri rurali e della città, di manutenzione delle vie di comunicazione e di mantenimento dell'ordine pubblico nella loro circoscrizione.
Le Leghe assolvevano, inoltre, compiti amministrativi procedendo per proprio conto all'esazione delle tasse dovute a Firenze e a quelle necessarie per fronteggiare le spese di funzionamento delle podesterie e dei vicariati (paghe dei rettori, carceri, spese di giustizia, ecc.) 2 .
Quanto ha osservato il Chittolini studiando l'ordinamento territoriale del dominio fiorentino agli inizi del secolo XV, può essere detto anche nei riguardi della Lega di Gangalandi: "Lo scopo di questa politica è evidente: creare degli organismi locali che servano da sostegno al troppo esile scheletro della burocrazia fiorentina, fare di una vitale organizzazione comunitativa il complemento e la necessaria integrazione della rete degli officiali fiorentini; dar vita e riconoscimento a una serie di magistrature e offici capaci di porsi come interlocutori diretti e responsabili di fronte al governo centrale, anzi come suoi strumenti di amministrazione e di intervento anche nelle minute questioni della vita delle comunità" 3 .
Mentre i compiti propriamente militari delle Leghe vennero perdendo d'importanza per il processo di assestamento territoriale e politico operato sotto Cosimo I, le funzioni d'autogoverno e di raccordo fra l'amministrazione finanziaria locale e quella centrale furono conservate e rinnovate anche con la compilazione di nuovi statuti. Nel granducato mediceo le Leghe si configurarono sempre più esclusivamente come degli organismi di "secondo grado" nella gerarchia amministrativa e nel sistema di percezione delle imposte nel contado o nel distretto di Firenze 4 .
La circoscrizione delle Leghe subì diverse modifiche nel corso dei secoli XIV-XVI. Per quanto concerne l'area storico-geografica che qui interessa, occorre notare che diversi "popoli" che anticamente facevano parte, nella giurisdizione ecclesiastica, del piviere di S. Ippolito in Val di Pesa si trovano riuniti nella Lega di Gangalandi già negli statuti fiorentini del Capitano del Popolo del 1322-25 5 .
Negli statuti del comune di Firenze del 1415 i "popoli" della Lega di Gangalandi compresi nel piviere di S. Ippolito erano i seguenti: "S. Martini de Nebianole, S. Mariae a Publeta, S. Gaudentii, S. Martini a Carchori, S. Mariae ad Marlianum, S. Laurentii, S. Andreae de Castrato, S. Donati de Mosciano, S. Stephani a Spichello, S. Michaelis a Bracciatica" 6 .
In seguito, il "popolo" di S. Godenzo fu con ogni probabilità assorbito da quello di S. Maria a Pulica; il "popolo" di S. Lorenzo a Viciano annesso a quello di S. Maria a Marliano, mentre il "popolo" di S. Stefano a Spicchiello dovette essere inglobato in quello di S. Michele a Bracciatica. Rimasero così sette "popoli", che nelle deliberazioni della Lega di Gangalandi rimasteci, sono elencati nell'ordine e denominazione seguente: S. Maria a Marliano 7 , S. Andrea a Castratica 8 , S. Donato a Misciano 9 , S. Bartolomeo a Bracciatica 10 , S. Piero a Nebbiaccoli 11 , S. Maria a Pulica 12 , S. Martino a Carcheri 13 .


Storia amministrativa:
Al governo della Lega - secondo gli statuti del 1538 1 - stava un Consiglio di cinque governatori estratti a sorte dalla prima borsa nella quale si mettevano sei cedole con cinque nomi ciascuna. Il Consiglio, composto dai rappresentanti dei diversi "popoli" in misura tendenzialmente proporzionale, aveva piena autorità "di fare et provedere alle cose utili et necessarie et che occorressino in decta Legha, et di porre danari et gravezze et allogare il camarlingato et ogni altra cosa fare che fussi di bisogno in decta Lega". L'ufficio dei governatori durava un anno a cominciare dalle calende di marzo, ed era gratuito: come gratifica essi ricevevano una "colatione" e un "tondo di stagno di libre dua" (cioè di poco meno di 680 grammi).
Da una seconda borsa, detta "de' governatori spicciolati", venivano estratti quindici ufficiali "per supplire a qualunque delli cinque manchassino o per morti o per altro impedimento". Gli "offitiali" venivano convocati in via straordinaria "qualunque volta achada che in simili factioni et faccende [di necessità et importantia] i decti cinque governatori non fussino d'acordo al manco 4 di loro". "In tal caso - disponevano gli statuti - s'habbi a raunare tutti i decti 15 imborsati et i due terzi di loro riabbine auctorità quanta ha tutta decta Legha in trattare et provedere alle cose et facciende di decta Legha".
Il numero delle cariche della Lega era piuttosto limitato: due stimatori dei "danni dati et pegni et altri beni come saranno ricerchi" (cioè richiesti), un camarlingo generale 2 - nominato per incanto per la durata di un anno solare- che aveva il compito di "tenere diligente conto dell'entrate et uscite della decta Legha, come per le leggi de' Signori Cinque si dispone...", e infine un ambasciatore 3 .
La struttura organizzativa della Lega rimase sostanzialmente immutata fino al momento della sua soppressione e incorporo nella comunità leopoldina della Lastra. L'unica variazione, introdotta per consuetudine, riguardò lo squittinio degli ufficiali, effettuato ogni tre anni invece di ogni sei 4 .



Complessi archivistici prodotti:
Lega di Gangalandi, ... 1544 - 1774 (fondo, conservato in Comune di Lastra a Signa. Archivio storico)