Sede: San Giovanni Valdarno (Arezzo)
Date di esistenza: 1808 - 1814Intestazioni: Mairie di San Giovanni, San Giovanni Valdarno (Arezzo), 1808 - 1814
Storia amministrativa:
Nel 1808, a seguito dell'annessione alla Francia, la Toscana divenne
una provincia dell'Impero napoleonico e la sua organizzazione amministrativa fu
ricondotta al modello istituzionale francese, articolato in dipartimenti, circondari e
municipalità
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. Il territorio toscano venne diviso nei tre dipartimenti dell'Arno,
dell'Ombrone e del Mediterraneo, con sede rispettivamente a Firenze, Siena e Livorno, il
cui governo fu affidato a prefetti di nomina imperiale, affiancati da un consiglio di
Prefettura e da un consiglio generale di dipartimento. I dipartimenti furono a loro
volta ripartiti in circondari - retti da sottoprefetti e dai consigli di circondario -
nel cui ambito furono istituite le nuove strutture municipali denominate mairies
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. Anche San Giovanni divenne sede di mairie, nel circondario della
Sottoprefettura di Arezzo nel dipartimento dell'Arno, ma con una circoscrizione ridotta
rispetto a quella della precedente comunità leopoldina. Il territorio corrispondente ai
popoli dell'antica Lega d'Avane - già ricompresi nel 1773 nella nuova comunità di San
Giovanni - costituì, infatti, la municipalità autonoma di Cavriglia. Secondo quanto
previsto dalle norme che regolarono le nuove organizzazioni municipali
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, l'amministrazione
venne affidata ad un maire, di nomina centrale - a San Giovanni fu nominato Camillo
Lelli - affiancato da un consiglio municipale con funzioni sostanzialmente consultive.
Il maire, che presiedeva il consiglio, era l'unico titolare del potere esecutivo a
livello locale - con specifiche competenze in materia di polizia, lavori pubblici e
coscrizione obbligatoria - e rispondeva del suo operato agli organi centrali di governo
(sottoprefetto di Arezzo e prefetto dell'Arno) con cui manteneva rapporti costanti. In
particolare era chiamato a garantire la pubblica sicurezza, anche avvalendosi
dell'intervento della forza pubblica, vigilava su fiere e mercati, controllava i prezzi
dei generi alimentari, provvedeva al rilascio dei passaporti necessari per gli
spostamenti dei cittadini in Toscana e nelle altre province dell'impero. Ai maires fu
affidata anche l'attuazione delle leggi in materia di coscrizione obbligatoria che
prevedevano in primo luogo la formazione di elenchi dei giovani di età compresa tra i 20
e i 25 anni, sulla cui base erano compilate le liste degli obbligati alla leva. La
verifica dell'idoneità al servizio militare e la pubblicazione delle liste definitive
degli arruolati, degli esentati e dei riformati era affidata ad un Consiglio di
reclutamento che operava a livello di dipartimento
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. Nonostante il periodo relativamente breve del loro governo -
conclusosi, come è noto nel 1814 - i francesi introdussero in Toscana novità
amministrative di rilievo che coinvolsero in primo luogo le amministrazioni locali, con
un significativo risvolto anche dal punto di vista della produzione documentaria.
L'affidamento al maire delle funzioni di ufficiale di stato civile, per esempio,
determinò la tenuta da parte delle amministrazioni municipali delle registrazioni
relative allo stato civile della popolazione
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, determinando la produzione di registri - annuali e distinti
a seconda del tipo di atto trascritto - redatti in due esemplari, uno dei quali era
conservato presso la mairie, mentre l'altro era inviato al Tribunale di prima istanza
competente, nel caso di San Giovanni quello di Arezzo. Un'ulteriore novità riguardò
anche il sistema di contabilità economico-finanziaria, che, fondato su una puntuale
programmazione su base annua delle entrate e delle uscite dell'amministrazione comunale,
risultò impostato sulla redazione di un conto previsionale (budget) e di un conto
consuntivo da sottoporre all'approvazione del maire e del consiglio municipale e poi
alla ratifica da parte del prefetto competente. Le funzioni di esattore e tesoriere, già
esercitate dai camarlinghi comunitativi, furono assunte da percettori municipali cui
competeva anche la riscossione delle nuove imposte dirette statali (la contribuzione
fondiaria, quella personale, quella delle "porte e finestre", che gravava sulle
costruzioni, e quella sulle patenti da rilasciarsi per l'esercizio di arti professioni)
che, dal gennaio 1809, avevano sostituito le imposizioni in vigore nel Granducato e su
cui le amministrazioni locali potevano imporre una sovrimposta (centimes addittionels)
per fronteggiare le spese comunali
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.
Soggetti produttori collegati:
Nuova comunità di San Giovanni, San Giovanni
Valdarno (Arezzo), 1773 - 1808
(predecessore)
Complessi archivistici prodotti:
Mairie di San Giovanni. Archivio storico del Comune di San Giovanni Valdarno, 1808 -
1814
(fondo, conservato in Comune di San Giovanni Valdarno. Archivio storico)