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Mairie di Popiglio

Sede: Popiglio (Pistoia)

Date di esistenza: 1808 - 1811 agosto

Intestazioni: Mairie di Popiglio, Popiglio (Pistoia), 1808 - 1811 agosto

Storia amministrativa:
Il quadro istituzionale [creato con le riforme di fine XVIII secolo] fu mutato con il decreto del 25 maggio 1808, quando venne emanato un nuovo ordinamento politico e amministrativo, simile a quello adottato in Francia nel 1790, che sconvolse l'organizzazione della Toscana. Il territorio fu diviso in dipartimenti, circondari e mairies, alla guida delle quali fu posto il maire, il cui raggio di azione interessava la sfera politica, amministrativa e finanziaria 23. La deliberazione della Giunta straordinaria della Toscana del 1 dicembre 1808, con la quale si stabilivano i confini delle nuove mairies, smembrava la Comunità della Montagna nelle quattro mairies autonome di San Marcello, Cutigliano, Sambuca e Piteglio, comprese entro il Dipartimento di Prefettura dell'Arno, circondario della Sottoprefettura di Pistoia 1 . Il territorio che formava la mairie di Piteglio comprendeva, oltre il capoluogo, Popiglio, Crespole, Calamecca, Lanciole, Prunetta. Un successivo decreto, che non si è potuto rintracciare tra le fonti archivistiche, trasferì la sede della mairie da Piteglio a Popiglio, suscitando un generale malcontento negli abitanti della mairie che si concretizzò in memorie inviate a più riprese alle maggiori cariche dello Stato. L'unica di queste memorie conservata è quella indirizzata al Consiglio di Circondario, nella quale le cause della protesta si articolavano in sei punti 2 . Al primo punto si evidenziava la posizione geografica di Popiglio posto "in un angolo" della mairie, lontano da tutti gli altri comunelli, con l'accesso costituito da un'unica strada, che per la gran parte dell'anno era resa impraticabile da frane e smottamenti causati dal fiume Lima e dagli altri torrenti. Gli abitanti della mairie lamentavano poi il fatto che, soprattutto nei mesi invernali "quando le strade sono ingombrate di ghiacci e nevi", erano costretti, a causa del lungo viaggio, a dormire almeno una notte fuori casa "a scapito, danno, e pericolo remarcabile delle famiglie". Al contrario Piteglio, situato al centro della valle, confinante con tutti gli altri centri, tranne Lanciole, era raggiungibile attraverso quattro strade comunali. La difficoltà di raggiungere Popiglio non costituiva un problema solo per gii abitanti della Montagna, ma anche, come si esplicitava nella memoria al quarto punto, per le altre città del distretto "e non può in conseguenza aver la comunicazione e gli ordini dell'autorità superiore che tardi", tanto che il più delle volte questi erano pubblicati quando ormai erano scaduti i termini fissati dalla legge stessa. L'ultima, ma non per questo certo meno importante, delle considerazioni addotte per caldeggiare lo spostamento della sede della mairie era costituita dal non esserci in Piteglio "veruno accattone o miserabile mendicante e sebbene... non esista veruna signoria è certo ancora che fra i 12 maggiori imposti di tutta la mairie, 6 sono sempre del solo comune di Piteglio". La memoria, datata 30 luglio 1811, venne esaminata dal Consiglio di Circondario che elaborò un "Progetto sulla variazione della mairie di Pupiglio e Piteglio" nel quale, accogliendo la richiesta degli abitanti dei diversi comunelli, stabiliva il ritorno della sede della mairie in Piteglio, come già era stato decretato nel 1808 e "non saprebbe dirsi con qual ragione, con un posterior decreto variato" 26. L'avvento dei francesi portò modifiche anche nel campo giudiziario. La legge dell'8 agosto 1808 adeguò il sistema giudiziario toscano a quello vigente nelle altre regioni dell'impero napoleonico. La nuova organizzazione prevedeva in ciascun dipartimento, con sede rispettivamente in Firenze, Siena e Pisa, la presenza della Corte criminale per la materia penale e delle Corti di appello per la materia civile. Nei circondari di sottoprefettura avevano la loro sede un Tribunale di polizia ed un Tribunale di prima istanza, dai quali dipendevano i tribunali di polizia semplice e le Giudicature di pace, che sostituivano i vicariati nell'amministrazione periferica della giustizia. Questa innovazione comportò, per quanto riguarda il nostro territorio, l'abolizione del Vicariato della Montagna e l'istituzione di due Giudicature di pace, entrambe poste alle dipendenze del Tribunale di prima istanza di Pistoia, con sede una a San Marcello e una alla Sambuca. Alla prima facevano capo, insieme ad altre località, Piteglio, Popiglio, Crespole, Calamecca, Lanciole.