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Lega dei sette popoli di Catignano e del comune di Pulicciano

Date di esistenza: 1537 - 1775

Intestazioni: Lega dei sette popoli di Catignano e del comune di Pulicciano, 1537 - 1775

Storia amministrativa:
La lega dei sette popoli di Catignano e del comune di Pulicciano nella podesteria di Gambassi, da non confondersi con la lega del Monte Tignoso, fu una istituzione amministrativa di natura locale operante tra la prima metà del Cinquecento e la seconda metà del Settecento nel territorio che corrisponde a quella parte dell'odierno Comune di Gambassi dove si incontrano i confini con Certaldo e San Gimignano.
Ne facevano parte i popoli di San Martino a Catignano, San Michele all'Agresto, San Bartolomeo a San Pancrazio, Sant'Andrea a Gavignalla, San Piero alla Badia, Santa Lucia, San Giovanni a Varna, San Giovanni a Pulicciano; come si è già ricordato questi territori erano stati aggregati al contado fiorentino tra il 1293 e il 1294 ed insieme a Gambassi, Montignoso e Camporbiano formarono l'antica lega del Monte Tignoso per la quale nel 1332 fu nominato un podestà che aveva al suo seguito un notaio ed un famiglio destinati a risiedere a Catignano. Con un ordine del 9 gennaio 1537 i Cinque conservatori del contado e del distretto separarono i comuni di Catignano e Pulicciano dal "Comune et homini di Gambassi" per farne una nuova entità amministrativa che il 3 febbraio dell'anno successivo stese un proprio Statuto approvato il 17 maggio 1538 1 .
Dallo Statuto, composto di quindici rubriche a cui fanno seguito alcune riforme, si deduce che la lega dei sette popoli si reggeva con un consiglio generale formato da quattro priori e cinque consiglieri nominati attraverso il sistema dell'imborsazione e della tratta. Altra carica a cui lo Statuto dedica ampio spazio era quella degli stimatori e viai a cui veniva affidato un duplice ruolo: da un lato era loro compito fare le stime di beni ogni qualvolta ciò venisse richiesto e dall'altro dovevano sorvegliare le condizioni delle vie pubbliche e comandare i necessari lavori di manutenzione. L'amministrazione finanziaria era affidata ad un camarlingo generale il cui operato era sottoposto al controllo di due ragionieri. Al consiglio competeva anche la nomina del donzello e del cancelliere, il primo aveva il compito di consegnare gli avvisi, le notificazioni ed i bandi, il secondo invece doveva redigere tutti gli atti necessari compresa la verbalizzazione delle deliberazioni. Quest'ultimo però dovette scomparire con la nomina del cancelliere fermo di Certaldo, la cui competenza si estese anche sulla lega dei sette popoli. Dalle deliberazioni si deduce che le adunanze, almeno a partire dal 1604, si tenevano presso il palazzo del podestà di Gambassi, che evidentemente continuava ad essere punto di riferimento in quanto residenza del giusdicente civile.
Questa situazione mutò radicalmente con la riforma comunitativa del 1774 quando i territori della lega furono compresi nei confini della nuova comunità di Montaione.