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Vicariato di Groppoli

Sede: Groppoli (Massa Carrara)

Date di esistenza: 1772 - 1793

Intestazioni: Vicariato di Groppoli, Groppoli (Massa Carrara), 1772 - 1793

Storia amministrativa:
Il territorio di Groppoli fece parte del dominio dei Malaspina di Mulazzo fino al 1549, quando il conte Antonio Landi di Piacenza, possessore del feudo di Groppoli per eredità lasciata alla moglie Brisseide dal padre marchese Azzone Malaspina che non ebbe figli maschi, vendette per 5000 scudi a Cosimo de' Medici il castello e il distretto di Groppoli. Il gesto diede inizio ad una controversia che si protrasse per lungo tempo e che vide Cosimo costretto a lasciare il feudo acquistato al marchese Giovan Cristoforo Malaspina, figlio di Giovan Gaspare e nipote di Azzone, con la promessa di non alienare mai tale territorio, se non al duca fiorentino e ai suoi successori. Nel 1577 Anton Maria, figlio di Giovan Cristoforo, vendette al Granduca Francesco I il feudo di Groppoli che da questo momento venne incluso nello stato fiorentino e sottoposto ai magistrati e alla giurisdizione di Firenze. Ferdinando I nel 1592 concesse in feudo, con il titolo di marchesato, il territorio di Groppoli a Giulio Sale, nobile genovese e ai suoi discendenti, a patto che il marchesato rimanesse sempre indiviso. Alla sua morte Giulio destinò quale suoi successori nel feudo i discendenti di sua figlia Girolama, moglie di Giovan Francesco Brignole, anch'egli nobile genovese. Il nobile Sale avrebbe potuto trasmettere tale titolo ai suoi discendenti, con la sola clausola che uno solamente fosse il Marchese pro tempore e che il marchesato rimanesse indiviso. Il nuovo marchese, impegnato a Genova da numerosi affari, si occupò ben di rado direttamente del feudo di Groppoli, lasciandone la gestione a procuratori e ministri di fiducia. Alla sua morte, avvenuta nel 1606, non avendo figli maschi, destinò quale erede unico del marchesato Anton Giulio, figlio primogenito della figlia Girolama e di Giovan Francesco Brignole, anch'egli esponente di una nobile famiglia genovese, e i discendenti del nipote con proibizione di alienazione strettissima. Vista la minore età del nipote nominò tutore e amministratore di detti beni Giovan Francesco Brignole, il quale ottenne da Cosimo I e da Ferdinando II nel 1622 la rinnovazione dell'investitura di detto feudo a favore del figlio Anton Giulio. Anton Giulio, raggiunta la maggiore età nel 1629, prese pieno possesso del feudo che, visti gli incarichi affidatigli dalla Repubblica di Genova, non amministrò mai direttamente ma attraverso ministri come il suo predecessore. Nonostante i numerosi impegni, Anton Giulio si recò spesso a Groppoli, dove fece costruire per sé e la madre un palazzo marchionale dal momento che il Castello, locato in sito piuttosto alpestre, non gli sembrava più adatto. Alla morte della moglie Paola di Giambattista Adorno, avvenuta nel 1648, Anton Giulio abbandonò la vita secolare ed entrò nella Compagnia di Gesù, abdicando il marchesato in favore del primogenito Ridolfo Maria. Ridolfo Maria governò fino al 1683, ma, non avendo figli maschi, il marchesato pervenne nelle mani del fratello Giovanni Francesco che ne ottenne investitura da Cosimo III lo stesso anno. Il figlio di Giovanni Francesco, Anton Giulio, prese possesso del territorio nel 1698, tuttavia la scarsa cura che dimostrò nel governo fece sì che i suoi ministri abusassero dei poteri concessi loro, provocando uno stato di inquietudine tra la popolazione che si protrasse per lungo tempo. Anton Giulio morì nel 1710 e lasciò nel testamento quali tutrici del figlio primogenito Giovan Francesco la cugina Paola Brignole Sale e la madre Maria Durazzo la quale domandò e ottenne nello stesso anno da Cosimo III l'investitura per il nipote. Giovan Francesco, raggiunta la maggiore età, ottenne conferma dell'investitura da Gian Gastone ultimo Granduca dei Medici, nel 1724, investitura che gli venne confermata anche da Francesco Stefano di Lorena nel 1738. A differenza dei suoi predecessori Giovan Francesco si occupò personalmente del feudo di Groppoli e nel 1749 si rifiutò di far pubblicare la legge sui feudi emanata dal Granduca la quale privava i feudatari dei loro poteri, rendendoli vassalli. Nonostante le pressioni ricevute dal governo toscano, Giovan Francesco mantenne la sua posizione e finché fu in vita non applicò mai questa legge. Morendo nel 1760 senza eredi, il feudo pervenne al fratello Ridolfo Emilio Maria. Durante il governo di Ridolfo venne applicata la suddetta legge e il figlio che gli succedette nel 1774 si vide privato di ogni potere sul feudo ricevuto in eredità. Ridotto così il marchesato ad un titolo, con motuproprio del 10 maggio 1793 anche il tribunale vicariale venne soppresso e aggregato a quello di Bagnone.



Complessi archivistici prodotti:
Vicariato di Groppoli, 1773- 1793 (serie, conservato in Comune di Bagnone. Archivio storico)