Sede: Castelfiorentino (Firenze)
Date di esistenza: 1332 - 1808Intestazioni: Lega di Castelfiorentino, Castelfiorentino (Firenze), 1332 - 1808
Storia amministrativa:
La lega di Castelfiorentino venne istituita dalla Repubblica fiorentina nel
1332
1
; la si trova infatti
nell'elenco delle leghe come "Comune Castri Florentini cum populis ipsius comuni", cui
sono uniti il plebato di Monterappoli e il popolo di San Bartolomeo a Granaiolo. Nel
1332 la lega risulta composta infatti dai popoli suffraganei dell'antica pieve omonima e
da alcuni popoli del piviere di Monterappoli
2
che, nel 1376,
andarono a costituire la Podesteria di Monterappoli di cui entrarono a far parte i
comunelli di Granaiolo e Borgo Santa Fiora. Sappiamo poi che nel XIV secolo inoltrato
alla Lega di Castelfiorentino si erano aggiunti il comune di San Prospero a Cambiano, le
ville di Paterno e Petriccio, i popoli di San Bartolomeo a Corbinaia e San Giusto a
Camporlese.
A quella data questa piccola comunità si configura come istituzione già
strutturata e regolata dalle norme codificate negli statuti stessi. I suoi più antichi
statuti, conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze
3
, risalgono al 1382, anno in cui,
già sotto la Repubblica di Firenze, Castelfiorentino redasse il primo statuto che fu
approvato dalle magistrature centrali fiorentine
4
.
<...>
La lega di Castelfiorentino, insieme a quella di Empoli, registra una
peculiarità poiché gli organismi della piccola comunità non previdero la nomina di un
gonfaloniere
5
come
carica massima; essa fu amministrata da un magistrato, organismo collegiale detto
Consiglio generale, composto da 25 membri, che restavano in carica 6 mesi
6
e di età non inferiore a 25 anni. Di
questi 14 dovevano essere rappresentanti del comune e gli altri 11 rappresentanti dei
popoli della podesteria; tale Consiglio era assistito da un cancelliere o notaio delle
riformagioni
7
. Esistevano inoltre
un consiglio ristretto, o Consiglio dei priori, composto da 6 uomini estratti
semestralmente, in gruppi di tre, da una borsa, e Tre Capitani di parte guelfa
coadiuvati da 11 consiglieri: queste magistrature, che deliberavano a maggioranza,
rappresentavano il vertice decisionale della comunità.
Si registra invece la
presenza di un camarlingo generale, una carica semestrale, che ebbe il compito di
riscuotere le imposizioni.
Alla fine del XIV secolo una riforma rilevante stabilì
che nessuno potesse assumere contemporaneamente più di una carica in uffici pubblici e
si pose il divieto che più persone di una stessa famiglia occupassero nello stesso
momento gli uffici di priore, consigliere e camarlingo. Il camarlingo era scelto tra i
maggiori offerenti e obbligato a dare mallevadoria: 3 ragionieri ne sindacavano
l'operato e ne rivedevano i conti
8
.
Intorno a Castelfiorentino, centro principale del territorio
della lega, gravitavano anche quei centri minori che, pur mantenendo una loro precisa
individualità sancita dai propri statuti, finivano inevitabilmente con l'essere attratti
dal capoluogo.
<...>
Nel Quattrocento il territorio della lega di Castelfiorentino era stato
arricchito dal comune di Granaiolo e dal comunello di Collepatti, proveniente dalla
podesteria di San Miniato
9
. Nel 1415
fu confermata la Lega di Castelfiorentino
10
e già nel 1424 la Signoria di Firenze riorganizzò i territori del
dominio con l'obiettivo di ridurre il numero degli ufficiali: furono così soppresse
alcune podesterie i cui territori vennero accorpati ad altre podesterie. A seguito di
questi provvedimenti la podesteria di Monterappoli fu aggregata a quella di Empoli ma il
comune di Granaiolo fu scorporato e tornò a far parte dei territori della podesteria di
Castelfiorentino.
Nel 1541, data della redazione degli Statuti conservati presso
l'archivio storico comunale, l'organizzazione della comunità viene confermata anche se
le magistrature sono ridotte nel numero di componenti e vengono introdotte tutta una
serie di figure che testimoniano della organizzazione ormai avanzata della comunità:
messi, famigli, campai, stimatori.
Il momento di massima espansione si ebbe tra il
1510 e il Settecento quando la Lega risulta composta da 18 popoli: San Niccolò a
Collepatti detto anche Santa Margherita a Lungotuono, Santa Maria a Petrazzi, Santa
Lucia, Sant'Ippolito alla Pieve Vecchia, San Donato a Iano, Sant'Ippolito in
Castelfiorentino o Pieve di Castello, San Martino alle Fonti, San Bartolomeo a
Corbinaia, San Bartolomeo a Martignana (compreso in parte nella podesteria di
Montespertoli), San Prospero a Cambiano, Sant'Andrea a Monteravoli, San Giusto a
Campornese, Santa Maria a Celaura (compreso in parte nella podesteria di Montespertoli),
San Matteo a Granaiolo (compreso in parte nella podesteria di Empoli), San Michele a
Vallecchio (compreso in parte nella podesteria di Montespertoli), San Iacopo a
Gricciano, San Pietro a Pisagnoli, San Bartolomeo a Sala.
Nel febbraio del 1546 il
granduca Cosimo dei Medici pubblicò un significativo bando "Sopra i rettori che vanno in
officio" attraverso il quale fissava in modo categorico il numero degli ufficiali e dei
famigli presenti in ciascun luogo. E ancora, nel luglio dello stesso anno, Cosimo
intervenne con una nuova legge "Sopra l'osservanza et approvazione delli statuti delle
comunità di fuori e del tenere i rettori e i birri e famigli ne' loro palazzi" nella
quale ribadiva e rafforzava il valore delle particolarità locali per evitare che i suoi
funzionari distaccati sul territorio prendessero il sopravvento
11
.
A fronte però di questa fluidità territoriale si deve
sottolineare come, nel corso del Cinquecento, Firenze tenderà ad aumentare il controllo
sulle comunità del contado, prima attraverso l'istituzione della nuova magistratura dei
Nove Conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina e poi con la graduale
istituzione e diffusione dei cancellieri comunitativi strettamente dipendenti dai primi.
In quegli anni tra l'altro il controllo di Firenze sui territori periferici del contado
era andato aumentando e soprattutto si era strutturato e regolamentato grazie
all'istituzione dei Cinque Conservatori del contado e distretto come magistratura
stabile.
Un ulteriore assetto diverso si registrò naturalmente nel 1746 quando si
sa che la comunità fu composta da 15 popoli. In ogni caso, almeno fino a quando, nel
1774, non vennero applicate le norme previste dalla riforma comunitativa voluta dal
Granduca Pietro Leopoldo, gli assetti istituzionali ed amministrativi delle comunità
minori furono regolati dalle disposizioni indicate sugli statuti che ogni comunità
redigeva. Con le riforme leopoldine del 1774 il territorio della lega di
Castelfiorentino andò a costituire la comunità omonima.
Soggetti produttori collegati:
Comunità di Castelfiorentino, Castelfiorentino
(Firenze), 1774 - 1808
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Castelfiorentino, 1467 - 1824
(fondo, conservato in Comune di Castelfiorentino. Archivio storico, sezione preunitaria)