Sede: Volterra (Pisa)
Date di esistenza: sec. XII -Intestazioni: Comune di Volterra, Volterra (Pisa), sec. XII -
Storia amministrativa:
Il comune di Volterra comincia a svolgere un ruolo autonomo verso la
fine del sec. XII, mentre agli inizi del secolo seguente ottiene una notevole espansione
territoriale con la conquista del castello di Pomarance e la sottomissione di luoghi e
piccoli signori del contado.
Già nel 1207 a Volterra si nominavano podestà e
consoli; successivamente, nella seconda metà del secolo, estese il controllo sul contado
e sui castelli della Val di Cecina venendo presto in contrasto con i fiorentini, che la
conquistarono nel 1254 e imposero ai volterrani la nomina di un podestà fiorentino. Dopo
la sconfitta di Montaperti (1260), diminuita la pressione fiorentina sulla città, venne
introdotta nell'amministrazione la figura del capitano del popolo. Nel 1288 risulta che
Volterra avesse giurisdizione anche sui castelli di Monteverdi, Pomarance e Castelnuovo
dove, fino al 1472 continuò ad inviare ufficiali incaricati della giurisdizione minore
civile e penale, mentre da molto tempo, un podestà ed un notaio di nomina volterrana
risiedevano a Pomarance, Castelnuovo, Monteverdi e Montecatini.
Nel 1472 Volterra
fu conquistata e saccheggiata dai fiorentini, le fu tolto il contado con la creazione
del vicariato della Val di Cecina a Pomarance e fu inoltre previsto che il capitano di
nomina fiorentina assumesse poteri civili e criminali mentre il podestà fu
esautorato.
Nel 1513, pur continuando a fare parte del distretto fiorentino, a
Volterra venne ripristinato il tribunale dei priori, fu soppresso il vicariato di
Pomarance ed i poteri civili e criminali furono assunti dal podestà di Volterra anche
per il contado (eccetto Castelnuovo) purché egli coordinasse il proprio operato in
materia criminale con il capitano.
Dal 1528 al 1530 durante l'ultima repubblica
fiorentina fu ripristinato il Vicariato della Val di Cecina ma, dopo il ritorno dei
Medici, fu abolito e, senza restituire la podesteria di Volterra, tutti i poteri furono
di nuovo attribuiti al capitano che fu nominato anche commissario con ruolo di polizia
confinaria. Integravano l'attività del capitano gli "uffizialati" di Pomarance,
Montecatini, Monteverdi, Querceto, Sasso,Castelnuovo e Montecastelli, inoltre al
capitano competevano le prime appellazioni quando non erano di competenza del tribunale
dei priori. Nel 1558 fu creata la podesteria di Pomarance mentre Castelnuovo, Monteverdi
e Canneto furono infeudati e sottratti a Volterra. Dal 1574 Volterra fu sede di una
cancelleria.
Con regolamento del 21 settembre 1772 fu creata la nuova comunità
leopoldina di Volterra, e fu la prima delle riforme municipali del Granducato. Dopo
alcuni anni, con motuproprio del 15 maggio 1779, si ebbe una seconda e definitiva
riforma, in tale occasione fu stabilito che la comunità comprendesse le contrade di
Selci, Sant'Angelo, Piazza, Borgo Santo Stefano, Protomarzo, Monte Bradoni, San Giusto,
le pendici di San Michele, Sant'Alessandro, Villa Magna, Nera e Cozzano, Pignano,
Ulignano, Fibbiano, Sensano, Sanistasio e Spicchiaiola, Ponsano, Monte Buono e
Fatagliano, Castro e Castiglione, Buriano e Miemo e i comunelli di Monteniccioli e
Spedaletto.
Con l'annessione all'Impero francese nel 1808 il territorio toscano
venne diviso nei tre dipartimenti dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo, ognuno
retto da un prefetto. I dipartimenti furono a loro volta divisi in circondari (retti da
un sottoprefetto) che comprendevano varie mairies, eredi delle soppresse comunità. A
capo di ogni mairie fu posto un maire, eletto direttamente per decreto imperiale nei
comuni con oltre 5000 abitanti e per decisione del prefetto in tutti gli altri. Il
maire, coadiuvato da alcuni "aggiunti", impersonava un potere governativo dai caratteri
marcatamente accentrati ed autoritari, svolgendo un ampio ventaglio di funzioni
politiche, finanziarie ed amministrative che andavano dal controllo delle entrate
comunali all'iniziativa dei lavori pubblici, dalle registrazioni dello stato civile alle
operazioni di arruolamento comunale. Ad esso era sottoposto un Consiglio comunale, che
si riuniva una volta all'anno, il 15 maggio, per un periodo non superiore ai quindici
giorni, soprattutto per discutere il rendiconto finanziario. Con il ritorno dei Lorena
conseguente alla caduta del dominio francese, a Volterra fu ripristinata la comunità,
con immutata circoscrizione.
Complessi archivistici prodotti:
Lettere nere, 1053 -
1864
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)
Lettere rosse, 1300 -
1924
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)
Lettere nere ', 1305 -
1865
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)
Lettere nere '', 1300 -
1808
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)
Lettere nere ''', 1378 -
1787
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)
Lettere nere '''', 1416 -
1746
(fondo, conservato in Comune di Volterra. Archivio storico)