Sede: Viareggio (Lucca)
Date di esistenza: 1617 - 1819Intestazioni: Vicaria di Viareggio, Viareggio (Lucca), 1617 - 1819
Storia amministrativa:
Le prime memorie storiche di Viareggio risalgono alla seconda metà del XII secolo, quando si ricorda un castello eretto dai Lucchesi e dagli alleati Genovesi sulla nostra spiaggia e continuamente contrastato con le armi dalla vicina e rivale Pisa.
Nel 1221, castello di Viareggio ed il territorio circostante vennero donati dall'imperatore Federigo II, a titolo di feudo, a Pagano Baldovini, cittadino lucchese residente a Messina, che lo consegnò a Lucca. Conquistato poi dai Pisani, il conte Ugolino della Gherardesca, nel 1285, lo restituì insieme ad altri castelli, ai Lucchesi, i quali, due anni dopo acquistarono, per trecento fiorini d'oro, i diritti di Guglielmotto Baldovini e della sua famiglia, eredi di Pagano.
Quando ebbe perduto definitivamente Motrone ed il suo approdo marittimo, la repubblica lucchese si prodigò con ogni mezzo per incrementare e sviluppare il modesto scalo di Viareggio, fino ad allora lasciato in completo abbandono. I provvedimenti adottati dovettero dare un iniziale buon frutto se, già nel 1480, sappiamo che il movimento marittimo aveva assunto una discreta importanza, tanto che la repubblica decise di inviare a Viareggio un Commissario, senza però concedergli l'autorità di amministrare la giustizia, per la quale gli abitanti, allora scarsissimi, facevano capo al Vicario di Camaiore.
Il 20 novembre 1548, il Consiglio generale della repubblica prese la risoluzione di deputarvi un "uomo publico, con pogo di famiglia, per le catture". Questo magistrato, che ebbe una limitata giurisdizione nelle cause penali, in un primo tempo venne eletto periodicamente, poi rimase come dimenticato. Nel XVI secolo, le condizioni di Viareggio e delle marine erano peggiorate, specialmente nella seconda metà del '500, per effetto dei falliti tentativi di bonifica della vasta palude circostante. La scarsità degli abitanti, che rifuggivano da luoghi così malsani, faceva sì che molto di frequente, per l"inefficienza di un"adeguata difesa, accadessero incursioni di corsari sulla spiaggia viareggina ed aggressioni di bande di malfattori, che trovavano nella folta macchia palustre un sicuro rifugio. Questi banditi rendevano anche pericoloso il traffico per la via "Francesca" (l'attuale via Sarzanese) dei corrieri postali fra Genova e Pisa. i II governo lucchese, che teneva molto all'unico scalo marittimo rimastogli, non si dette per vinto e continuò ad insistere con vari provvedimenti per rendere maggiormente abitato il minuscolo borgo viareggino che stava formandosi e per garantire più sicurezza a quel tratto di strada così importante, che attraversava il suo territorio.
Alcuni lavori di bonifica, iniziati nuovamente nei primi anni del '600, avevano dato speranza di miglioramento della salubrità del luogo e, così incoraggiati, i governanti lucchesi pensarono di promuovere in maniera decisa l'incremento demografico del borgo di Viareggio, concedendo, a chi voleva stabilirvisi, terreno e mutui per costruire una casa, una bottega artigiana o un negozio. Si volle assicurare anche una certa protezione agli abitanti, destinando a Viareggio un pubblico magistrato ordinario, con guardie ed esecutori. Il 10 marzo 1617, il Consiglio Generale approvò tali provvedimenti e promosse Viareggio a sede di Vicaria.
Tra le varie ragioni esposte dai proponenti, vi era anche quella di impedire, con la presenza di un magistrato politico e giudiziario e di una squadra di sbirri, che si ripetessero gli assassinii sulla spiaggia di Viareggio, come quelli, ad esempio del gentiluomo genovese Leonardo Cattani e "l'atroce homicidio degli Appiani, li argenti tolti al mulattiera, li corrieri et altri svaligiati et uccisi, et di fresco perseguitato il corriere ordinario di Genova per svaligiarlo".
Le Comunità che formarono la nuova Vicaria di Viareggio furono quelle poste, per lo più, alle falde o sul dorso delle vicine colline "alla vista del mare et de' cenni di quella Torre", e cioè: Bozzano, Corsanico, Pieve a Elici, Montigiano, Stiava, Bargecchia, Mommio, Massaciuccoli, Chiatri, Quiesa, Compignano, Castiglioncello, Montramito, Conca, Coli, Luciano, Rotaio e Torre del Lago. In seguito, alcune di queste Comunità si staccheranno nuovamente dalla Vicaria di Viareggio, ed altre se ne aggiungeranno.
Poiché le condizioni ambientali non erano tra le più salubri, a causa della malaria che infieriva sulle marine, al Commissario ed al suo notaro fu permesso di potersi assentare da Viareggio nei mesi estivi, con licenza degli Anziani di Lucca, per recarsi a "mutare l'aria" in qualche altra località più salubre - generalmente a Camaiore - "purché potessero veder d'occhio Viareggio per corrervi ad un cenno".
Oltre le attribuzioni ordinarie della giustizia civile e penale, il Commissario della Vicaria aveva l'incarico di vigilare ed operare come magistratura politica, rappresentando pienamente il governo. Infine, attesa la particolarità del luogo, il Commissario aveva l'obbligo di difendere con le artiglierie poste sul vecchio castello medievale e sulla torre cinquecentesca le imbarcazioni inseguite dai corsari, quando esse si fossero messe sotto la protezione dei due fortilizi.
Dopo la riuscita bonifica delle paludi, secondo il metodo suggerito dal matematico veneto Bernardino Zendrini, nel 1740 si giunse finalmente alla desiderata salubrità dell'aria ed al miglioramento delle condizioni ambientali e, conseguentemente, l'importanza e lo sviluppo di Viareggio crebbero con rapidità e con ciò anche la popolazione ebbe un notevole incremento.
Con la riforma del 1802, Viareggio divenne capoluogo del Circondario del Littorale, che comprendeva una più larga circoscrizione. Fu allora residenza di un tribunale di prima istanza, che estese la propria giurisdizione anche nei territori delle tre antiche vicarie di Viareggio, Camaiore e Montignoso; ebbe un giudice di pace, con autorità ristretta al vecchio territorio vicariale viareggino.
A questo territorio, nel 1801, erano stati aggiunti i due Comuni di Gualdo e di Massarosa, che appartenevano al Capitolo di San Martino, o "Jura de' Canonici", che venne sciolto con decreto del 5 marzo 1801. Con successivo decreto del 30 marzo, la comunità di Gualdo venne incorporata nella Vicaria di Camaiore.
Complessi archivistici prodotti:
Vicaria di Viareggio, 1618 -
1819
(fondo, conservato in Comune di Viareggio. Archivio e centro documentario storico "Francesco
Bergamini")
Contabilità. Archivio del Comune di Viareggio, 1748 -
1868
(serie, conservato in Comune di Viareggio. Archivio e centro documentario storico "Francesco
Bergamini")
Carceri e Bagno dei forzati. Archivio del Comune di Viareggio, 1833 -
1849
(serie, conservato in Comune di Viareggio. Archivio e centro documentario storico "Francesco
Bergamini")