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Complessi archivistici

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Comunità di Sesto

Sede: Sesto Fiorentino (Firenze)

Date di esistenza: 1409 - 1808

Intestazioni: Comunità di Sesto, Sesto Fiorentino (Firenze), 1409 - 1808

Storia amministrativa:
La vita della comunità era regolata da uno statuto, la cui prima redazione è del 1409, con successive riforme fino al 1613. Attualmente nell'archivio preunitario di Sesto Fiorentino lo statuto non esiste 1 . Il testo dello statuto e delle successive riforme è conservato nell' archivio di stato di Firenze 2 ed è stato pubblicato (senza le riforme) da Marcello Mannini 3 . Lo statuto prevedeva accanto al podestà, al suo notaio e alla sua "famiglia", otto consiglieri eletti dai rettori dei popoli alla fine d'aprile e così suddivisi: quattro del piviere di Sesto, due del piviere di Cercina, due dei popoli di Castello. L'ufficio durava sei mesi e, quindici giorni avanti lo scadere del mandato, gli otto insieme ai rettori dovevano eleggere i loro successori. Gli otto avevano "piena balia, auctorità e podestà di imporre, distribuire, ordinare e sortire tucte e ciaschune imposte" di chiamare un procuratore, ambasciatori e altri uomini per la detta podesteria, con l'unica limitazione di non contravvenire allo statuto di Fiesole e Sesto. Il loro salario era di lire tre. Gli otto dovevano anche eleggere i quattro sindaci del podestà ed insieme ai rettori il messo ed il camarlingo. Le deliberazioni, conservate nell'archivio storico comunale di Sesto Fiorentino, a partire dal 1616, consentono di integrare i dati precedenti. Sappiamo così che (almeno dal 1616 in poi) i rettori di ogni popolo restavano in carica un anno ed erano estratti a sorte. Sempre per tratta venivano eletti ogni sei mesi gli otto uffiziali che sono sempre così indicati: il gonfaloniere, due di Sesto e cinque del contado. I nominativi da imborsare per l'estrazione a sorte, suddivisi per carica e per popolo, venivano scelti ogni tre anni in occasione della "riforma ovvero nuovo squittinio". Precise norme statutarie regolavano il modo di fare la riforma 4 , ottenuta la licenza del magistrato dei nove, alla presenza del gonfaloniere e dei rappresentanti, si bruciavano le polizze vecchie, si inserivano le nuove nelle borse che erano conservate in un cassetto a chiave, si provvedeva poi a notificare la riforma e ad assegnare il termine di trenta giorni per chi volesse ricorrere davanti al magistrato dei nove, contro le scelte operate. Il periodo delle elezioni era aprile e novembre con inizio delle cariche il primo maggio fino a tutto ottobre. Altri ufficiali locali erano il camarlingo, i sindaci e gli stimatori. La carica di camarlingo che in origine aveva periodicità semestrale, diventò annuale, a partire dal 1566 5 ed in seguito si assistette ad una progressiva professionalizzazione di questa figura e la carica venne riconfermata per lunghi periodi alla stessa persona. La verifica dei conti rimase però semestrale fino al 1774. Il camarlingo aveva l'obbligo di due mallevadori. I sindaci e gli estimatori che in un primo periodo 6 venivano eletti insieme al camarlingo e restavano quindi in carica un anno, dalla seconda metà del 1600 furono eletti insieme al gonfaloniere e ai rappresentanti e la carica divenne così semestrale. Ai sindaci spettava il compito di verificare la correttezza dell'operato del podestà, che restava in carica sei mesi e prendeva possesso della carica nella pieve di S. Martino a Sesto. Il podestà risiedeva alternativamente a Sesto e a Fiesole 7 . La tratta di questi uffici dopo varie oscillazioni si regolarizzò in febbraio e agosto con inizio delle cariche il primo marzo fino a tutto agosto e il primo settembre fino a tutto febbraio. All'ufficio degli otto spettava il compito di approvare, una volta che gli erano state partecipate le spese della comunità, l'imposta da pagare e le imposizioni straordinarie. Nei libri delle deliberazioni sono contenuti però anche partiti di stanziamenti in denaro allo scopo di risanare il palazzo del podestà 8 , di rifare il gonfalone 9 , di ricoverare in ospedale "pazzi furiosi" 10 e soprattutto l'assegnazione delle chiese di patronato del popolo, quando restavano vacanti per la morte del rettore 11 . Variazioni sostanziali a questo stato di cose furono apportate nella seconda metà del XVIII secolo dalle riforme leopoldine. Nel 1772 con la riforma generale dei compartimenti giudiziari del 30 settembre, la podesteria di Sesto fu separata da quella di Fiesole e per l'amministrazione della giustizia criminale fu sottoposta direttamente al tribunale fiorentino degli otto di guardia e balia 12 . In base al Regolamento locale per la comunità di Sesto emanato da Pietro Leopoldo il 23 maggio 1774, di seguito al Regolamento generale delle comunità del contado fiorentino, si costituì con l'unione dei diciotto popoli della podesteria di Sesto e dei sei della lega di Brozzi, la nuova comunità di Sesto con un magistrato comunitativo composto dal gonfaloniere e da dieci rappresentanti e un consiglio generale di ventiquattro membri, uno per popolo. La durata in carica dei membri del magistrato comunitativo fu fissata in un anno e per la loro elezione rimase in vigore il sistema delle "tratte". Venivano tuttavia "imborsati" per l'estrazione a sorte solo i nominativi dei possessori di beni immobili paganti una determinata percentuale di tassa. La riforma comunitativa stabiliva un sistema di norme valide, salvo alcune eccezioni, per tutte le comunità del Granducato e tendeva a promuovere l'autogestione della comunità soprattutto dal punto di vista economico, sia per quanto riguardava l'amministrazione delle entrate occorrenti per il normale andamento, che per quanto concerneva la ripartizione e la riscossione della "tassa di redenzione" istituita per sostituire il chiesto dei nove. Le comunità per la prima volta dovevano provvedere alla manutenzione delle strade e ai lavori pubblici. Fu quindi nominato un provveditore di strade che insieme al camarlingo costituiva una delle figure essenziali del ridotto organico comunale. Il camarlingo restava in carica per tre anni da settembre ad agosto (salvo i casi di premorienza nei quali di solito subentrava un parente) e la verifica dei conti diventò annuale.


Soggetti produttori collegati:
Mairie di Sesto, Sesto Fiorentino (Firenze), 1808 - 1814 (successore)