Sede: Santa Maria a Monte (Pisa)
Date di esistenza: 1369 - 1808Intestazioni: Comunità di Santa Maria a Monte, Santa Maria a Monte (Pisa), 1369 - 1808
Storia amministrativa:
Le antichissime le memorie che si hanno della rocca di Santa Maria a
Monte (Sancta Maria ad Montem) sono precedenti al mille, come antichissimi sono i
ricordi della sua Chiesa Plebana. La documentazione archivistica più antica risale alle
pergamene esistenti presso l'archivio Arcivescovile di Lucca, in una delle quali
risalente all'anno 768, appare per la prima volta questo nome e si rileva che la
cappella in loco Monte ad Ecclesia Sanctae Mariae era governata dal rettore della Pieve
di S. lppolito in luogo detto Aniano. E' anche evidente che i Vescovi lucchesi non solo
avevano potere spirituale sulla gente del luogo ma avevano qui anche interessi feudali.
Tre instrumenta citati nelle "Memorie Lucchesi" (tomi IV e V), e rogati il 22 dicembre
787 i primi due e 28 aprile 806 il terzo, dimostrano come il vescovo di Lucca Giacomo
avesse impegnato il Pievano di Santa Maria a Monte e i suoi figli e nipoti a pagare a
lui vescovo e ai suoi successori ogni anno: dare unum gustare et unum par bovum et unum
cavallum inter ambo valiante solidos quadraginta... ut nos ibidem rectorem et
gubernatorem confirmare iuberis, et in nostra elemosina me exaudire dignatus is, in
nostra dedisti esse potestate, ete.Della dominazione temporale dei Vescovi di Lucca sono
testimonianza altri documenti; principalmente un atto pubblico del 20 settembre 1123 col
quale gli abitanti di Santa Maria a Monte, mediante i loro Sindaci, prestavano
giuramento di sudditanza al vescovo di Lucca. Altro documento è un privilegio col quale
Arrigo V in Pisa il 20 luglio 1194 assegnò a Guido vescovo di Lucca castrum sanctae
Mariae, quod vocatur ad Montem, ad Justitiam faciendam, regendam et gubernandam per te
et per tuum numptium, etc,Privilegi confermati dall'imperatore Ottone IV a Ruberto
Vescovo di Lucca con un breve spedito da Foligno il 14 Dicembre 1209. Da una bolla
concistoriale del 6 gennaio 1150 si rileva che Eugenio III papa conferma al pievano di
Santa Maria a Monte Gottifredo, e ai suoi successori, i beni concessigli precedentemente
da Innocenzo II. Secondo tale bolla tra le chiese dipendenti allora dal piviere di Santa
Maria a Monte, che erano 21, sono comprese anche San Pietro a Vigesimo, San Martino a
Catiana, San Michele a Caprognana e San Bartolomeo a Paterno che formavano il nucleo del
castello di Castelfranco di Sotto che con i nomi di quelle chiese chiamò le sue quattro
porte e che su quella di San Pietro costruì la propria chiesa parrocchiale elevata a
Collegiata nel 1633.Nel 1258 Santa Maria a Monte dipendeva da Lucca e non dal suo
Vescovo. Infatti, in una deliberazione del Comune di Lucca, di quell'anno, si legge di
una imposizione di duemila lire di denari d'argento a carico, fra gli altri, dei popoli
del Valdarno Inferiore per il pagamento del presidio delle rocche di San Miniato, Santa
Maria a Monte e Montecalvoli.La fondazione della prima rocca di Santa Maria a Monte
risale al 1252 a spese della Repubblica di Lucca e dopo che nel 1327 fu occupata dalla
Repubblica Fiorentina, nel 1335 vi fu fatto un altro giro di mura. Questo appare da una
deliberazione conservata nell'archivio Diplomatico Fiorentino in Carte della Comunità di
Fucecchio datata 11 maggio 1335.Nel 1261 Santa Maria a Monte, come tutte le terre del
Valdarno Inferiore, furono occupate, dopo la battaglia di Montaperti, dai Ghibellini
pisani che vi si mantennero fino al 1317 quando Castruccio Castracani la cinse d'assedio
e la prese per tradimento.Il 2 agosto 1327 venne assalita e occupata dai Fiorentini e il
1339, mediante il trattato di Venezia, essa rimaneva definitivamente alla Repubblica di
Firenze.Nel 1343 tentò l'indipendenza dai Fiorentini ma nuovamente sottomessa prestò
giuramento di fedeltà alla Repubblica Fiorentina nel 1348 (Riformagioni Fiorentine),
così come l'avevano già fatto le altre "terre" del Valdarno Inferiore. Da allora rimase
sempre sotto il potere temporale di Firenze mentre il potere religioso appartenne al
Vescovo di Lucca fino a quando nel 1622 venne istituita la nuova sede vescovile di San
Miniato e passò sotto la giurisdizione di questo Vescovo. E' indubbio che, come risulta
dagli Statuti Fiorentini (trattato IV - Libr. V - Rubr. 79), nel 1415 Santa Maria a
Monte fosse sede di Podesteria Civile che venne inglobata con quella di Castelfranco.
Firenze infatti attuò una vera e propria rivoluzione amministrativa, tesa ad un lento e
graduale processo di accentramento, che portò alla nascita della podesteria del Valdarno
Inferiore con sede a Castelfranco di Sotto e giurisdizione anche su Montopoli, Santa
Maria a Monte e Montecalvoli. Ogni sei mesi, col cambio del podestà, variava anche la
sua residenza in uno dei tre castelli e per Santa Maria a Monte il notaio aveva
l'obbligo di trasferirvisi tutti i lunedì (L. Cantini, Legislazione toscana raccolta e
illustrata, Firenze 1800-1807, tomo XXX, p. 362).E' certo che nel 1469 esercitava le
funzioni giudiziarie in Santa Maria a Monte il Podestà di Castelfranco come
inoppugnabilmente si rileva dalla lettura degli atti civili conservati presso l'Archivio
Storico Comunale di Castelfranco di Sotto
1
. Per il
campo criminale fu dipendente dal Vicario di San Miniato istituito in seguito alla
conquista fiorentina della città nel 1370; esso aveva competenze giurisdizionali sulle
terre e castelli oltre che di Santa Maria a Monte anche di Fucecchio, Santa Croce,
Castelfranco, Montopoli, come si può chiaramente desumere dagli atti del vicariato di
San Miniato
2
. Le riforme
leopoldine uniformarono e razionalizzarono in tutto il Granducato le magistrature locali
e ridisegnarono territorialmente le nuove comunità. Dal 1769 furono soppresse le antiche
magistrature centrali sovrintendenti agli affari della comunità (Capitani di parte,
Ufficiali dei fiumi, Nove Conservatori) e le loro competenze vennero riunite istituendo
la Camera delle comunità, incaricata di controllare la gestione finanziaria dei comuni
con uniformità di principi. Nel 1772 cessò la rotazione semestrale della sede del
tribunale podestarile e Santa Maria a Monte dipese dalla podesteria maggiore di
Castelfranco con l'obbligo del notaio civile di andarci ogni domenica
3
.
Nel 1774 furono istituite le nuove comunità, sopprimendo gli antichi comunelli rurali e
riformando le rappresentanze comunali che dappertutto avrebbero dovuto constare di un
magistrato comunitativo, composto da un gonfaloniere di durata annuale, da priori
estratti a sorte fra gli abitanti del comune possessori di beni stabili o di rendite e
da un consiglio generale. La comunità di Santa Maria a Monte nel 1774 venne normata con
il Nuovo Regolamento delle comunità Fiorentine emanato dal Granduca Pietro Leopoldo
4
.
Soggetti produttori collegati:
Mairie di Santa Maria a Monte, Santa Maria a Monte
(Pisa), 1808 - 1814
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Santa Maria a Monte, 1369 -
1808
(fondo, conservato in Comune di Santa Maria a Monte. Archivio storico)