Sede: San Giovanni Valdarno (Arezzo)
Date di esistenza: sec. XVI - 1865Intestazioni: Cancelleria comunitativa di San Giovanni, San Giovanni Valdarno (Arezzo), sec. XVI - 1865
Storia amministrativa:
L'istituzione delle cancellerie comunitative costituisce, come è noto,
un elemento di rilievo della politica di concentrazione del potere in senso
assolutistico attuata nella seconda metà del XVI secolo dal granduca Cosimo I de'
Medici. Esse si configurarono, infatti, come strutture periferiche dello stato, affidate
a funzionari di nomina centrale incaricati di controllare e coordinare le attività
amministrative dei molti soggetti (vicariati, podesterie, comunità, popoli e opere pie)
presenti nelle corrispondenti circoscrizioni territoriali. Il quadro delle competenze
dei cancellieri comunitativi - definito nel 1575 con l'emanazione di apposite
"Istruzioni"
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, ribadito e sistematizzato con successive disposizioni
nel 1635
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e nel 1779
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- prevedeva che in veste di notai attuali essi provvedessero
alla redazione di atti e contratti e alla registrazione delle deliberazioni dei consigli
di comuni, opere pie, podesterie e vicariati, vigilando sull'applicazione delle leggi
generali e delle norme statutarie locali e curando l'organizzazione e la conservazione
delle scritture degli enti controllati. Erano inoltre incaricati di coordinare le
operazioni di ripartizione delle imposte, attraverso la predisposizione dei dazzaioli
per le riscossioni da consegnare ai camarlinghi delle comunità, di cui controllavano
l'amministrazione economica. Abolite in seguito all'annessione della Toscana all'impero
francese, le cancellerie comunitative furono ricostituite immediatamente dopo la
restaurazione del governo granducale nel 1814
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e i cancellieri si videro sostanzialmente
confermare le funzioni che avevano svolto fino al 1808. Tuttavia il maggior rilievo
attribuito ai gonfalonieri, che divennero gli interlocutori privilegiati degli uffici
centrali di governo per la gestione degli affari amministrativi ed economici delle
comunità, comportò una ridefinizione in senso più tecnico delle funzioni dei
cancellieri, cui furono attribuite anche nuove competenze, tra cui quelle relative alla
tenuta degli atti di stato civile dei non cattolici e alla raccolta degli stati delle
anime delle parrocchie per il censimento della popolazione. Nel 1848 - a seguito della
riforma che determinò la soppressione delle Camere di soprintendenza comunitativa e un
nuovo assetto amministrativo del territorio del granducato
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, articolato in compartimenti di
Prefettura - le cancellerie furono trasformate in Uffici del censo e ai cancellieri
vennero attribuite nuove significative competenze in materia censuaria e di
conservazione e aggiornamento della documentazione catastale collegata all'entrata in
vigore del nuovo catasto geometrico-particellare. Dal XVI secolo e fino all'abolizione
nel 1808, a San Giovanni ebbe sede un ufficio di cancelleria la cui vasta circoscrizione
comprese comuni e popoli delle podesterie di San Giovanni, Terranuova e Castelfranco di
Sopra, lega d'Avane e Terzo di Loro, ricondotti successivamente all'attuazione della
riforma comunitativa del 1773 nelle tre comunità di San Giovanni, Terranuova e
Castelfranco. Nel 1814 l'ufficio venne riattivato come cancelleria comunitativa di terza
classe, dipendente inizialmente dalla Camera di soprintendenza comunitativa di Firenze e
dopo il 1825 da quella, di nuova istituzione, di Arezzo. La circoscrizione territoriale
riconducibile alla cancelleria rimase sostanzialmente immutata rispetto a quella
settecentesca, ma, oltre che sulle vecchie comunità di San Giovanni, Terranuova e
Castelfranco di Sopra il cancelliere commutativo si trovò ad operare anche nei confronti
delle nuove comunità di Cavriglia, Loro e Pian di Scò, istituite come realtà
amministrative autonome dall'amministrazione francese e confermate come tali dal governo
restaurato. A seguito del provvedimento del 1 novembre 1825 che articolava il territorio
toscano in cinque compartimenti le circoscrizioni di alcune cancellerie subirono delle
variazioni e in particolare la comunità di Cavriglia fu distaccata dalla cancelleria di
San Giovanni, compresa nel compartimento aretino, e aggregata alla nuova cancelleria di
Radda nel compartimento senese
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. Una ventina di anni più tardi, in seguito ad
un'ulteriore ridefinizione delle circoscrizioni di cancelleria, la comunità di Cavriglia
rientrò a far parte della cancelleria di San Giovanni, divenuta di seconda classe. La
soppressione delle Camere di soprintendenza, l'istituzione delle Prefetture e la
sostituzione delle cancellerie comunitative con le nuove cancellerie e uffici del censo
nel 1848, non determinarono ulteriori modifiche nell'assetto territoriale della
cancelleria di San Giovanni, che rimase invariato fino alla realizzazione
dell'unificazione amministrativa del Regno d'Italia nel 1865.
Soggetti produttori collegati:
Circondario di acque e strade di San Giovanni, San
Giovanni Valdarno (Arezzo), 1825 - 1850
(predecessore)
Complessi archivistici prodotti:
Cancelleria comunitativa di San Giovanni. Archivio storico del Comune di San Giovanni Valdarno, 1522 -
1865
(fondo, conservato in Comune di San Giovanni Valdarno. Archivio storico)