piazza Valli, 8
56038 - Ponsacco
(Pisa)
Fax: 0587.733871
Email: info@comune.ponsacco.pi.it
Sito web: http://www.comune.ponsacco.pi.it
Note storiche:
L'Archivio storico del Comune di Ponsacco è composto da un nucleo documentario
principale - le sezioni preunitaria e postunitaria - e da alcuni archivi aggregati minori.
Fra questi si segnalano le carte relative all'Ente Comunale di Assistenza (E.C.A), a cui
sono probabilmente riconducibili gli archivi di alcune compagnie religiose e di beneficenza
locali, ereditati, appunto, dall'E.C.A al momento della sua costituzione. A questi archivi
se ne aggiungono altri due - l'archivio del Giudice Conciliatore e l'archivio del locale
Comitato di Liberazione Nazionale - i quali, tuttavia, non essendo emanazione diretta degli
uffici comunali, avrebbero dovuto trovarsi depositati presso la sede dell'Archivio di Stato
di Pisa. Il riordinamento delle diverse unità archivistiche è stato compiuto rispettando,
per quanto è stato possibile, i criteri indicati, in anni recenti, dalla metodologia
archivistica
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, anche se l'iniziale disordine in cui si trovavano disposte è
stato, in alcune circostanze, causa di notevoli difficoltà che hanno reso maggiormente
faticosa una ricomposizione dei fondi rispettosa delle indicazioni suggerite dalla moderna
archivistica. Occorre, inoltre, sottolineare che, per varie ragioni, l'integrità dei diversi
fondi in cui è suddiviso l'Archivio è apparsa, fin da un primo esame, tutt'altro che
soddisfacente. Fra queste ragioni si può menzionare la collocazione di diverse unità
archivistiche interessanti le vicende comunali nell'archivio privato della Famiglia
Niccolini di Camugliano, alla quale Ponsacco fu concesso in feudo nel 1637, nel quale sono
state trasferite nel corso dei secoli passati. Maggiormente rilevante è, tuttavia, la
dispersione e la distruzione di parte certamente consistente dell'Archivio comunale causata
dalle vicende del secondo conflitto bellico. Da una ispezione compiuta da Bruno Casini nel
novembre 1951 per conto della Soprintendenza Archivistica per la Toscana risultava che
l'Archivio aveva subìto gravi danni proprio durante la Seconda Guerra mondiale, quando fu
manomesso dalle truppe tedesche, prima, e da civili italiani, poi. Nel 1944, nei mesi
precedenti il passaggio del fronte bellico, le truppe tedesche si erano, infatti,
impossessate dei locali adibiti ad archivio comunale per istallarvi uffici e dormitori.
Subito dopo il passaggio del fronte, gli stessi locali furono invasi dalla popolazione
civile che asportò numerose unità archivistiche: proprio in questa circostanza andò perduta
la più antica e pregevole parte degli atti, compresi gli inventari
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(anche
l'archivio del locale Partito Nazionale Fascista è andato perduto negli stessi mesi, essendo
stato bruciato nel 1943). <...> La perdita
degli inventari antichi ha impedito di determinare con esattezza l'entità delle unità
archivistiche smarrite o distrutte, e inoltre i numerosi trasferimenti subiti dall'archivio
in vari locali prima di trovare l'attuale collocazione, hanno contribuito a creare ulteriore
disordine nell'organizzazione dei materiali. Si deve a Bruno Casini la prima inventariazione
degli atti dell'Archivio storico precedenti al 1865, il quale, nel 1958, provvide ad un
censimento delle unità archivistiche del periodo preunitario "sopravvissute" alle vicende
belliche
3
. Dai
verbali di una successiva ispezione della Soprintendenza Archivistica per la Toscana
effettuata nel 1972, si apprende che la disposizione delle unità dell'archivio di deposito
e, soprattutto, di quello corrente era ancora insufficientemente ordinata, tanto che l'anno
successivo fu necessario provvedere a un ordinamento dei materiali, che si arrestò ai
documenti anteriori al 1966. Fu compilato quindi un inventario dattiloscritto, anche se il
criterio adottato, sostanzialmente cronologico senza che fosse contemplato il raggruppamento
degli atti in serie distinte, ha limitato le potenzialità di questo strumento (il riordino
dei diversi affari in base alle categorie previste dal titolario nazionale del 1897 è stato
fatto, invece, anche se in misura limitata, per gli atti e carteggio degli affari comunali).
Gli incaricati della Soprintendenza, nel luglio 1987, nel corso di un'ulteriore visita
ispettiva, provvidero poi a reinserire alcuni documenti scartati durante le operazioni di
riordinamento effettuate nel 1973, recuperando così una documentazione preziosa troppo
frettolosamente eliminata
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. Nel 1985 l'Archivio fu nuovamente trasferito in altri locali,
maggiormente idonei alla conservazione e alla consultazione, dove tuttora si trova.
Quest'ultimo trasloco ha permesso un'inventariazione definitiva dei materiali, effettuata
attraverso il software sesamo, nonché la loro ricostruzione in serie documentarie distinte.
Per quanto concerne l'archivio postunitario è opportuno segnalare che le trentadue serie di
cui ora risulta composto sono, ovviamente, aperte e ciascuna ha una numerazione
indipendente, in modo da consentire la loro prosecuzione con i materiali che saranno
ricondotti ad esse dall'archivio di deposito trascorsi i quarant'anni previsti dalla
normativa vigente: proprio in quest'ultimo limite temporale si deve rinvenire la ragione per
cui l'inventariazione dell'Archivio si arresta al 1961.
Marco Cini
Informazioni e orari:
L'archivio storico è aperto tutti i mercoledì dalle 9.00 alle
13.00.
Complessi archivistici conservati:
Comunità di Ponsacco, 1490 -
1808
(fondo)
Compagnia di Sant'Antonio della Pieve di Ponsacco, 1494 -
1695
(fondo)
Opera di San Giovanni Evangelista di Ponsacco, 1557 - 1936
(fondo)
Opera della Madonna di Ponsacco, 1603 - 1641
(fondo)
Mairie di Ponsacco, 1808 -
1814
(fondo)
Comunità restaurata di
Ponsacco, 1815 -
1865
(fondo)
Comune di Ponsacco, 1865 -
1961
(fondo)
Giudice conciliatore. Archivio del Comune di Ponsacco, 1884 -
1961
(fondo)
Ente comunale di assistenza. Archivio del Comune di Ponsacco, 1914 -
1970
(fondo)
Comitato di liberazione nazionale. Archivio del Comune di Ponsacco, 1939 - 1946
maggio 13
(fondo)