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Inventario dell'archivio storico del Comune di Abetone (1936 - 1963)

Tipologia: inventario analitico

a cura di Ilaria Pagliai

patrocinio: Provincia di Pistoia - Comune di Abetone - Regione Toscana

Pubblicazione: Pistoia, Provincia di Pistoia & Cav. Alfredo Rindi editore, 2005

Descrizione fisica: pp. 120, ill. 4 a colori, mm. 240 x 170

Collezione: Beni culturali / Provincia di Pistoia, 33

Contenuti:

L'impegno dell'Amministrazione Provinciale, con il determinante appoggio della Regione Toscana e dell'Archivio di Stato, ha fatto sì che dopo circa tre lustri di lavoro, il patrimonio archivistico degli Enti locali del territorio sia a disposizione di tutti e costituisca strumento essenziale per la documentazione e la ricerca della nostra identità e della nostra memoria.
In un contesto storico territoriale e con Comuni che hanno alle spalle, in una terra antica come quella toscana, due secoli di storia, il Comune di Abetone con i suoi settanta anni, non ancora compiuti, di vita, rappresenta un'autentica rarità, non per questo priva di una sua dignità storica.
I riferimenti essenziali sulla nascita della comunità di Boscolungo, trovano origine infatti nella costruzione della strada "che collegava Firenze con Modena" voluta da Pietro Leopoldo di Lorena ed inaugurata nel 1781. A ricordo dell'impresa, e come segno di confine tra i due stati, furono erette due piramidi in pietra che costituiscono, ancora oggi, uno dei reperti storici del paese.
Il riordino del patrimonio archivistico di questo ente sarà quindi strumento di valorizzazione delle tradizioni, della memoria storica e occasione di stimolo che permetterà ai cittadini, ai visitatori ed ai turisti di conoscere la storia di questo territorio affinché la conoscenza del passato possa essere utile insegnamento per il futuro.

Giuseppe Bartolotti - Assessore alla Cultura del Comune di Abetone
Giuseppe Montagna - Sindaco del Comune di Abetone

La notevole opera di riordino e pubblicazione degli Archivi storici degli enti locali del territorio, portata avanti con notevole impegno da più di quindici anni dalla Provincia di Pistoia si sta avviando verso la fase di completamento. Gli Archivi storici comunali che mancano all'appello costituiscono ormai un numero esiguo.
Il lavoro di riordino, inventariazione e pubblicazione del materiale documentario conservato negli Archivi storici costituisce una condizione imprescindibile per la fruizione e la consultazione da parte di studiosi e cittadini del materiale documentario conservato dagli Enti locali, spesso risalente ad epoche molto antiche.
L'attività dell'Assessorato alla Cultura della Provincia non si limita, comunque, alla sia pur cospicua opera di inventariazione e pubblicazione del patrimonio degli Archivi storici pubblici e privati: recentemente ha infatti preso il via una serie di azioni ispirate ad una politica di valorizzazione e di fruizione, con un notevole lavoro finalizzato a dare un linguaggio ed obiettivi comuni agli Enti possessori di documentazione storico-archivistica, per facilitare l'integrazione delle attività di programmazione degli interventi anche nel campo del miglioramento dei servizi archivistici. Assieme ad otto comuni del territorio (Abetone, Buggiano, Cutigliano, Marliana, Ponte Buggianese, San Marcello Pistoiese, Sambuca Pistoiese, Uzzano), nel 2003 ha preso il via il progetto provinciale "ArchiviAperti" per la promozione dell'apertura al pubblico degli Archivi storici comunali finora chiusi. Il servizio di apertura e consulenza archivistica, che comprende anche attività di didattica nelle scuole ed in archivio, sta registrando un notevole successo in termini di frequenze e ha suscitato grande interesse sia da parte degli studiosi che degli organi istituzionali preposti alla conservazione e tutela della documentazione d'archivio (Regione, Sovrintendenza Archivistica, Enti locali). Prosegue inoltre il lavoro della Provincia sugli Archivi del Novecento, comprendente i censimenti degli archivi di personalità e di quelli del mondo del lavoro, nella convinzione che tali impegni costituiranno ulteriori ed importanti contributi allo studio della storia del territorio pistoiese.
Il Comune di Abetone, uno degli otto Enti locali aderenti al progetto provinciale "ArchiviAperti", vede adesso la pubblicazione dell'inventario del proprio Archivio storico. L'area che vide la nascita del Comune nel 1936 costituiva già dall'alto medioevo un importante punto di confine e di valico tra Pistoia e Modena, vocazione che conservò nei secoli determinando sotto i Lorena la costruzione della strada detta Ximeniana. La documentazione oggetto dell'inventario, pur se relativa ad un periodo recente della nostra storia, costituisce un importante strumento di ricerca delle radici del territorio pistoiese e della propria memoria storica.

Cristina Donati - Assessore alla Cultura della Provincia di Pistoia

Ordinare il materiale documentario presente in un archivio è il primo passo per garantirne la tutela e la salvaguardia, predisporne l'inventario è il passo seguente, momento fondamentale per la sua valorizzazione e per donare alla comunità degli studiosi uno strumento indispensabile di conoscenza di ciò che l'archivio contiene. Ogni archivio ha le proprie caratteristiche, legate profondamente al territorio in cui si è formato, caratteristiche che lo rendono diverso da ogni altro, che lo rendono unico, siano le sue carte risalenti a molti secoli fa od appartengano ad un recente passato. Gli archivi comunali non fanno eccezione e più di ogni altro lasciano traccia indelebile delle vicende che si sono nel tempo susseguite sul territorio e raccontano la storia dei cittadini che hanno popolato quel territorio; è così anche per il Comune di Abetone, pur se di istituzione assai recente, avendo raggiunto l'autonomia amministrativa solo nel 1936. Certamente chi si appresta alla consultazione dell'archivio comunale non troverà gli statuti cinquecenteschi che San Marcello può vantare, né le preziose pergamene trecentesche di Uzzano; ma si imbatterà in qualcosa che nessun altro archivio possiede: la documentazione che narra come Abetone da piccolo, sconosciuto centro montano, sia divenuto una moderna e rinomata stazione sciistica, documentazione che illustra con dovizia di particolari la progettazione e la costruzione degli impianti di risalita, dai primi, rudimentali slittoni alle seggiovie monoposto, alle cabinovie, agli skilift, alle seggiovie pluriposto, impianti sempre più avanzati con l'avanzare della tecnologia, documentazione che mette in luce i problemi che si sono dovuti via via affrontare per raggiungere tutto ciò.
Dobbiamo dunque ringraziare l'Amministrazione Provinciale di Pistoia ed il Comune di Abetone, che hanno promosso la pubblicazione dell'inventario, ed Ilaria Pagliai che, grazie ad una precisa e puntuale descrizione ed all'ordinamento fisico del materiale documentario ha reso fruibile questa interessante ed unica fonte nonché l'intero archivio.

Gabriela Todros - Soprintendenza Archivistica per la Toscana



Benché quello di Abetone sia un insediamento urbano relativamente recente, la valle dove, nel XVIII secolo, il paese sarebbe sorto era attraversata già nell'alto medioevo da un'importante via di collegamento tra Pistoia e Modena che la tagliava al passo della Calanca. Caposaldi del sentiero erano da un lato Lizzano, una fra le più antiche pievi pistoiesi, e dall'altra Fanano1, dove dalla metà del secolo VIII il longobardo Anselmo aveva fondato un monastero ed un ospizio.
Dimenticata in epoca comunale, a seguito dello spostamento dell'itinerario transappenninico verso nord2, la valle fu "riscoperta" nel Seicento, quando si cominciò a riutilizzare il vecchio tracciato per raggiungere la foresta di Boscolungo che forniva i tronchi di faggio necessari alla fabbricazione dei remi per le navi granducali3.
Ma nel XVII secolo erano anche iniziate, tra il governo di Modena4 e quello di Toscana, trattative per la costruzione di una strada di collegamento tra i due stati.
Agli inizi del secolo successivo, sotto il granducato di Giangastone Medici, l'idea del collegamento venne ripresa grazie all'interesse dello stesso Granduca che nel 1731 affidò all'ingegnere fiorentino Giovanni Maria Fantasia il compito di condurre studi e rilievi per un progetto di collegamento. Il Fantasia propose un tracciato che, partendo da Pistoia, avrebbe attraversato le località di Capostrada, Gello, Cireglio, Le Piastre, Ponte Petri, Maresca, Gavinana, Pian di Doccia, Poggio al Gufo, Poggio del Giudeo, Ponte della Verdiana e Lancisa fino al varco dell'Alpe alla Croce. Ma anche questo progetto non venne mai realizzato.
L'idea di un collegamento diretto tra la Toscana e il ducato di Modena fu ripresa con maggiore impegno dai Lorena, legati da vincoli di parentela e di assistenza con lo stato vicino, vincoli che sarebbero stati certamente più efficaci grazie ad una strada su cui poter far marciare le truppe senza dover passare per Bologna, appartenente allo Stato della Chiesa.
Il granduca affidò l'incarico della progettazione al gesuita Leonardo Ximenes5 matematico, geografo, astronomo e idraulico di origine spagnola, che aveva diretto o almeno supervisionato tutte le opere ingegneristiche portate avanti dal granduca6. Lo Ximenes rielaborò i precedenti progetti e decise di utilizzare come passo appenninico quello di Boscolungo. La strada, detta Ximeniana, fu un capolavoro di ingegneria sia per l'arditezza del tracciato che per le monumentali opere che la completavano, come il ponte Sestaione, che con due arcate ellittiche di oltre 24 metri di luce congiungeva il fianco di due montagne7.
I lavori ebbero inizio nel 1766 e vi furono impiegati, nei due versanti emiliano8 e toscano, migliaia di operai. La strada, considerata la più importante opera stradale del XVIII secolo nell'Appennino settentrionale, fu aperta ufficialmente il primo maggio 1781 (anche se veniva percorsa già dal 1778) e, a ricordo dell'impresa e come segno di confine tra i due stati, furono innalzate sul valico due piramidi di pietra.
I due piccoli agglomerati urbani sorti attorno all'osteria ed alla dogana, abitati soprattutto da boscaioli che lavoravano per conto delle Regie Possessioni e dalle famiglie di contadini chiamate dal granduca per tenere sgombro dalla neve il varco, costituirono il primo nucleo del futuro paese di Abetone.
Pochi anni più tardi, per volere del vescovo Scipione de' Ricci, vi venne costruita una chiesa parrocchiale9, dedicata a San Leopoldo, alla quale, con rescritto del 17 novembre 1781, furono assegnati due benefizi tolti alle chiese pistoiesi di San Bartolomeo e di San Pier Maggiore, mentre l'Opera di San Francesco di Cutigliano era obbligata a provvedere agli arredi sacri. Del progetto e della costruzione venne incaricato l'architetto Bernardo Fallani. Due anni dopo, a lavori conclusi e con l'assenso del sovrano che si era riservato il diritto di nomina, fu insediato il nuovo parroco, Giovanni Ruffino Lamberti.
Con la costruzione della chiesa ebbe ufficialmente vita il nuovo piccolo paese di Abetone che prese il nome da un enorme abete, abbattuto per fare posto alla strada. Il paese era diviso in due parti, Boscolungo e Serrabassa, tra le quali correva il confine dello stato.
Nella seconda metà del XIX secolo, con l'eliminazione della dogana e l'annessione della Toscana al Regno d'Italia, che consentì ai traffici con la Pianura Padana di seguire strade più agevoli, l'importanza del valico decadde e con lei l'economia del paese. Tra il 1845 ed il 1921 il numero degli abitanti di Abetone scese da 481 a 306. Sarà solo dopo la fine del primo conflitto mondiale che il paese riuscirà a trovare nell'allora nuovissimo sport dello sci una nuova importante fonte di sviluppo, tanto che nel 1920 venne fondato lo sci club di Abetone - Val di Lima e due anni dopo fu organizzata la prima gara con partenza dalla Selletta e arrivo al Catinozzo. Il diffondersi del turismo invernale, incentivato dall'attivazione di un servizio di autocorriere attorno agli anni trenta e dalla sempre maggiore affluenza di sciatori, resero Abetone la più importante stazione turistica invernale della Toscana.
Proprio in funzione di questa attività nacquero e si svilupparono numerose iniziative per la costruzione di alberghi e di impianti per la discesa e la risalita, fra i quali la slittovia Abetone - Selletta entrata in funzione nel 1936. Negli stessi anni fu avviato un grandioso progetto per un nuovo centro turistico alberghiero nell'alta valle delle Pozze10, sul versante modenese delle Tre Potenze. Ideatore del progetto era l'ingegnere Lapo Farinati degli Uberti, già autore di altre opere nella zona.
Di questi anni, e certamente collegata al grande progetto del Farinati, è l'idea di riunire in un unico comune i territori intorno al passo dell'Abetone, tanto i toscani quanto i modenesi. Appena un anno dopo l'inizio dei lavori alle Pozze, e grazie all'influenza del Farinati che permise di superare numerosi problemi burocratici, con decreto del 14 giugno 1936 fu istituito il nuovo comune, i cui confini furono segnati a Faidello dalla parte di Fiumalbo ed a Lamberti, poco sopra Pianosinatico, verso Cutigliano.
Il territorio, di circa 32 Kmq., fu scorporato per la maggior parte da quest'ultimo comune, Fiumalbo cedette infatti solo la zona da Serrabassa al Serretto e l'alta valle delle Pozze. Anche dei 730 abitanti la maggior parte (563) era di Cutigliano.
Primo podestà fu lo stesso Farinati, insediato il 21 luglio 1936, data in cui iniziò ufficialmente l'attività del nuovo comune. Ma negli anni successivi la guerra bloccò ogni iniziativa ed investì direttamente questi territori.
Nell'archivio comunale non sono rimaste che poche carte relative a tale periodo, la gran parte della documentazione riguarda infatti il periodo successivo alla fine del secondo conflitto mondiale.
Unico parziale riordino delle carte fu svolto, agli inizi degli anni '70, da Raoul Rossi che provvide anche alla segnatura di parte della documentazione. Lo stesso Rossi procedette anche allo scarto del materiale, al quale dobbiamo presumibilmente imputare la lacunosità di alcune serie.



Nella descrizione delle unità archivistiche sono stati adottati i seguenti criteri:
- Le serie sono state indicate con numeri romani, le sottoserie con lettere, le unità con numeri arabi;
- Le unità sono state numerate a numerazione aperta;
- Le eventuali numerazioni o segnature originali sono state riportate entro parentesi [tonda] accanto alla numerazione moderna;
- Di ogni unità sono stati rilevati la denominazione, il condizionamento esterno, la composizione interna e gli estremi cronologici; data la particolare natura dei pezzi si è preferito comunque omettere inutili ripetizioni:
* il titolo originale quando si è ritenuto opportuno indicarlo è riportato in corsivo,
* il numero di carte o pagine dei registri è stato riportato solo quando numerate,
* con la siglia c.s. (come sopra) si è indicato che la titolazione del pezzo è identica a quella del precedente.
- L'eventuale danneggiamento del pezzo è [indicato], a seconda della sua gravità, [come stato di conservazione mediocre, cattivo, pessimo];
- Le lacune documentarie sono state indicate da una serie di punti di sospensione.

Nella descrizione sono inoltre state adottate le seguenti abbreviazioni:
reg., regg.: registro, registri
f., ff.: fascicolo, fascicoli
c., cc.: carta, carte
p., pp.: pagina, pagine
nc.: carteggio privo di classificazione
art., artt.: articolo, articoli



Archivio storico del Comune di Abetone (1936-1963)

Serie I. Protocolli delle deliberazioni del Consiglio

Serie II. Copie delle deliberazioni del Consiglio

Serie III. Indici delle deliberazioni del Consiglio

Serie IV. Protocolli delle deliberazioni della Giunta

Serie V. Copie delle deliberazioni della Giunta

Serie VI. Indici delle deliberazioni della Giunta

Serie VII. Protocolli della corrispondenza

Serie VIII. Carteggio ed atti degli affari comunali

Serie IX. Contratti

IX.1 Registri

IX.2 Repertori

Serie X. Affari elettorali

Serie XI. Ufficio tecnico e lavori pubblici

XI.1 Progetti presentati da privati alla commissione edilizia. Approvati e respinti

XI.2 Opere pubbliche. Progetti approvati e respinti

Serie XII. Bilanci preventivi

Serie XIII. Conti consuntivi

Serie XIV. Verbali di chiusura dell'esercizio finanziario

Serie XV. Registri contabili

Serie XVI. Allegati al conto consuntivo

Serie XVII. Imposte e tasse comunali e ruoli di contributi riscossi per conto di altri enti

XVII.1 Raccolte

XVII.2 Ruolo unificato per la riscossione dei tributi comunali poi ruolo ordinario

XVII.3 Imposta complementare sul reddito e imposta sui redditi di ricchezza mobile

XVII.4 Imposta sui redditi di ricchezza mobile

XVII.5 Imposta complementare sul reddito

XVII.6 Imposta sul patrimonio

XVII.7 Imposta su terreni e fabbricati

XVII.8 Imposta generale sulle entrate dei professionisti (IGE)

XVII.9 Tassa di famiglia

XVII.10 Tassa pesi e misure

XVII.11 Ruoli diversi

XVII.12 Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Pistoia

Ruoli per l'imposta consiliare poi camerale sugli esercenti di industria, commercio, arti e professioni (ICAP)

XVII.13 Ordini, confederazioni e associazioni

Ordine dei medici e medici chirurghi

Confederazione Generale Italiana del Commercio e Turismo

Tiro a segno nazionale

XVII.14 Consorzi idraulici

Consorzio bacini montani di Morano sul Panaro (Modena)

Consorzio bonifica montana del Lima Pistoiese (Cutigliano)

XVII.15 Enti di previdenza, assistenza e assicurazione

Contributi dovuti dai coltivatori diretti per le assicurazioni di invalidità, vecchiaia e malattia

Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Medici

Cassa mutua commercianti

Cassa Mutua Provinciale malattia artigiani e titolari di imprese artigiane

Istituto Nazionale Assicurazioni (INA)

Azienda autonoma per la stazione di cura e soggiorno

XVII.16 Ente provinciale per il turismo di Pistoia

Serie XVIII. Leva

XVIII.1 Liste di leva

XVIII.2 Ruoli matricolari

XVIII.3 Liste dei riformati

XVIII.4 Affari militari

Serie XIX. Spedalità

XIX.1 Partitari di spedalità

XIX.2 Cartelle personali dei ricoverati

XIX.3 Atti diversi

Serie XX. Stato civile

XX.1 Registri degli atti di nascita

XX.2 Registri degli atti di matrimonio

XX.3 Registri degli atti di morte

XX.4 Indici decennali degli atti di nascita

XX.5 Indici decennali degli atti di matrimonio

XX.6 Indici decennali degli atti di morte

XX.7 Registri di cittadinanza

Serie XXI. Movimento della popolazione. Registri di emigrazione - immigrazione

Serie XXII. Registri delle contravvenzioni

Serie XXIII. Registri delle pubblicazioni all'albo pretorio

Serie XXIV. Registri degli atti notificati dal messo comunale

Serie XXV. Atti diversi

Archivi aggregati

Ente comunale di assistenza (ECA)

Deliberazioni e registri di deliberazioni

Protocolli della corrispondenza

Carteggio e atti

Bilanci di previsione

Registri di conto finanziario e consuntivo

Registri di contabilità

Allegati al conto consuntivo e verbali di chiusura dell'esercizio finanziario

Ciechi e invalidi civili

Opera nazionale maternità e infanzia

Registri dei mandati per sussidi

Soccorso invernale

Deliberazioni e registri delle deliberazioni

Società per azioni riscossione imposte (S.A.R.I.)

Registri cinquine

Partitari abbonamenti alle imposte di consumo

Registri di cassa

Atti diversi



Codifica:
Massimo Braccini, aprile 2014
Paolo Santoboni, revisione, aprile 2014