Livello: complesso di fondi
Estremi cronologici: 1473 - 1872Consistenza: 156 unità
L'insieme del materiale documentario prodotto da enti preunitari diversi dal
comune e qui riunito sotto la dizione di Archivi aggregati è suddivisibile in tre gruppi
da mettere in relazione con le diverse motivazioni che ne giustificano la presenza
nell'archivio comunale. L'origine del primo gruppo, costituito dagli archivi di alcune
opere laicali attive nel territorio uzzanese, va ricercata nelle norme che, nella
seconda metà del Cinquecento, avevano affidato ai cancellieri comunitativi compiti di
sorveglianza anche sui cosiddetti luoghi pii e sui rispettivi archivi. Nel caso delle
opere, poi, c'è da considerare che in genere si trattava di enti e organismi sui quali
la comunità stessa aveva funzioni di controllo, creati essenzialmente per amministrare i
beni delle principali chiese presenti nel territorio comunale, e dei quali la comunità
regolava l'attività nominando gli amministratori e intervenendo con decisioni dei propri
organi deliberativi. Niente di più normale, quindi, che gli archivi delle opere spesso
si trovino all'interno degli archivi comunali e, come nel caso di Uzzano, vi siano
rimasti anche dopo l'Unità, contravvenendo opportunamente ad un'interpretazione
restrittiva della legge 3 agosto 1862 che avrebbe portato alla consegna alla chiesa
cattolica di tali materiali
1
.
Il secondo raggruppamento,
relativo ad alcune compagnie laicali, è probabilmente costituito da scritture sfuggite
alla concentrazione di tali archivi che fu attuata nel 1785 in seguito alle soppressioni
leopoldine
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e che ha portato oggi gli
archivi di oltre cento tra compagnie, confraternite, conventi e monasteri della
Valdinievole presso la sezione di Pescia dell'Archivio di stato di Pistoia
3
.
L'ultimo piccolo
gruppo di documenti, relativo al Convento dei padri cappuccini del Torricchio, deriva
invece probabilmente dalle soppressioni di epoca napoleonica.