Livello: serie
Estremi cronologici: 1728 apr. 1 - 1745Consistenza: 17 unità
Le bestie del pie' tondo (cavalli, muli, asini) erano state oggetto fin dal
1549 di una gabella sulla loro contrattazione, il cui ricavato era stato destinato
alla riparazione dei fiumi
1
.
Contemporaneamente all'imposizione della colletta, il 22 giugno 1692, fu istituita
invece la tassa che colpiva direttamente i possessori di tali animali, con 4 classi
di pagamento a seconda del tipo di animale posseduto, destinata anch'essa a
garantire i creditori del Monte sussidio vacabile
2
. Riformata il 6 marzo del 1727, questa tassa fu infine abolita nel
1745
3
.
Nell'archivio di San
Marcello sono presenti 17 registri di reparti della tassa, relativi a tutti i comuni
e popoli della Cancelleria della Montagna (Mammiano, Calamecca, S. Marcello,
Gavinana, Crespole, Lanciole, Piteglio, Sambuca, Pavana, S. Pellegrino, Campeda,
Frassignoni, Cutigliano, Lancisa e Spignana, Lizzano, Popiglio), e un dazzaiolo
inerente ai comuni di San Marcello, Cutigliano e Lizzano.
I primi sono
contenuti nella busta antica intitolata Fogli della
tassa del pie' tondo 1736 (segnata G19, 86, 106X),
cronologicamente errata. La busta originale è contenuta in una moderna intitolata
Atti riguardanti la tassa del pie' tondo
1610-1736, ugualmente errata negli estremi cronologici. Di essa
faceva parte anche un fascio infilzato di portate di beni poste in ordine
cronologico dal 1670 al 1712, senza distinzioni di popoli o di comunità, del tutto
estraneo alla tassa delle bestie del pie' tondo.