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Colletta universale e altre imposizioni straordinarie

Livello: serie

Estremi cronologici: 1695 set. 1 - 1738

Consistenza: 33 unità

A partire dal 21 giugno del 1692 1 , il Granducato mediceo dovette sopportare un grosso sforzo finanziario straordinario per soddisfare le richieste dell'imperatore Leopoldo I, impegnato contro la Francia di Luigi XIV. Un tale impegno si tradusse nell'accensione di un debito di 600.000 ducati al 6% d'interesse, detto Monte sussidio vacabile, per compensare il quale furono imposte a tutte le comunità una "colletta universale", altre imposizioni basate sulla colletta, la tassa sulle parrucche e la tassa delle bestie del pie' tondo. La colletta, basata inizialmente sul prelievo di un mezzo scudo per cento scudi di reddito, poi aumentato fino ad uno scudo per cento, da imposizione straordinaria divenne in pratica un'imposta regolare annuale fino al 7 agosto 1726, quando, in conseguenza di un riordino della finanza granducale, fu abolita 2 ; sulla base dei suoi reparti, si arrivò a distribuire imposizioni straordinarie anche del dieci per cento. Inizialmente esclusi dall'imposizione, dal novembre del 1692 anche i lavoratori mezzadri dovettero contribuire alla colletta, in quanto esentati dal pagamento di quella delle bestie del pie' tondo.
Ogni registro di reparto, corredato del repertorio delle località e dei rispettivi camarlinghi, comprende i contribuenti dei comuni di Sambuca, Cutigliano, Lizzano, Lancisa e Spignana, San Marcello, Gavinana, Popiglio, Crespole, Piteglio, Calamecca, Mammiano e Lanciole. I reparti di ciascun comune sono suddivisi nelle due categorie di "padroni" e "lavoratori" e riportano il ristretto dell'entrata e dell'uscita. Al termine di ogni registro è riportato il ristretto generale dell'entrata e dell'uscita.