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Tassa di redenzione e dazio comunitativo

Livello: serie

Estremi cronologici: 1776 - 1808

Consistenza: 20 unità

La tassa di redenzione, che, come si è già detto per Poppi, sostituiva non solo le "spese universali", ma anche tutti quei pagamenti che fino a quel momento le comunità avevano fatto direttamente, come i salari dei giusdicenti e dei cancellieri1, era fissata per Raggiolo in scudi centodiciotto di lire sette per scudo2.

Per pagare questa tassa di redenzione e le altre spese, la comunità era autorizzata a ricorrere annualmente all'imposizione "a titolo di dazio sopra i soli possessori di beni stabili di qualunque grado (...) purché i beni stabili sieno situati nel territorio della respettiva comunità (...) e descritti o da descriversi ad estimo"3.