Livello: serie
Estremi cronologici: 1814 - 1864Consistenza: 7 unità
Con il ritorno dei Lorena, nel 1814, le funzioni relative allo stato civile furono immediatamente restituite alle parrocchie, ma nel 1817 si tornò ad affrontare tutta la materia con il motuproprio del 18 giugno1.
Questo se da un lato revocava definitivamente le competenze che la legislazione napoleonica aveva affidate ai comuni, dall'altro istituiva presso la Segreteria del regio Diritto un ufficio centrale di stato civile, che aveva il compito di raccogliere e tenere aggiornati i dati relativi alle nascite, matrimoni e morti, forniti dalle parrocchie, che dovevano inviare, tramite le cancellerie comunitative, i "duplicati dei registri annuali" e "i certificati mensili." Ai cancellieri non fu, però, riservato solo un compito di tramite ma, a loro, sempre dallo stesso motuproprio, fu affidato lo stato civile dei sudditi di culto non cattolico, per il quale nell'archivio di Poppi si trova un unico registro per l'anno 1818 non utilizzato.
Sempre i cancellieri su prospetti numerici, inviati dai parroci entro il mese di giugno, dovevano formare per ogni comunità "riepilogazioni", che dopo il 1839 presero il nome di "censimenti enumerativi", da inviare poi all'ufficio centrale per il controllo statistico della popolazione.