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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Tassa del sale

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1773 - 1788

Consistenza: 4 unità

Il 22 settembre, ratificando e accettando i capitoli di sottomissione stipulati il 29 luglio 1440, i Dieci di Balia fissarono come primo punto il prezzo del sale "che detti uomini di Poppi Fronzola e Cuota debbono ricevere (...) al prezzo di sedici denari per ogni libbra per il loro bisogno"1, da prelevare in Firenze. Questo prezzo iniziale subì successivi aumenti sia in epoca repubblicana che medicea.

Nel 15742 fu stabilito che ogni comunità doveva prelevare una quantità fissa di sale da Firenze in relazione al numero degli abitanti e delle bestie, calcolando dalle nove alle undici libbre a persona e mezza libbra per ogni bestia da latte. A livello centrale vi era l'"Ufficio del sale" e dal 1572 una Congregazione che aveva il compito di rivedere ogni sei anni la tassa e dal 1674 di nominare i "canovieri"3.

Nel 17014 fu emanata una legge valida per tutto il territorio del Granducato, che riprendeva e riorganizzava la legislazione precedente: ogni comunità doveva prelevare dall'Ufficio la quantità di sale valida per sei anni, decisa dalla Congregazione e calcolata in base alle bocche e alle bestie "da cacio", considerando che a ogni persona dovevano essere assegnate ogni anno undici libbre per "i luoghi civili e murati" e dieci per tutti gli altri, mentre per le bestie mezza libbra.

Spettava ai rappresentanti e cancellieri delle comunità l'obbligo di fare la descrizione delle bocche e delle bestie e aggiornarle ogni anno prima dell'inizio di novembre e sempre a loro spettava fare sui "quadernucci" "alla presenza del giusdicente, del cancelliere e del salaiolo la distribuzione e ripartizione di tutta la tassa a ciascun comune assegnata", diminuendo la quota ai miserabili ed aumentandola ad altri, in particolare macellai, osti ecc5.

I salaioli dovevano essere eletti dalle comunità o dalla Congregazione, secondo la tradizione, ma tutti, una volta eletti, dovevano presentare due mallevadori alla comunità. La tassa del sale non subì cambiamenti in epoca leopoldina, infatti anche le istruzioni ai cancellieri del 1779 6 riproposero i punti principali della legge del 1701. Nell'archivio di Poppi si trovano quattro pezzi riguardanti questa tassa: due di reparti e due di dazzaioli, articolati secondo i popoli che formavano le singole comunità, anche Poppi dentro e le sue cortine compaiono divise nelle tre parrocchie di San Marco, San Fedele e San Lorenzo.