I registri delle entrate e uscite costituivano lo strumento principale per
la tenuta dell'amministrazione della comunità. In essi erano annotati i movimenti di
denaro ed altri beni, come grano e biada. Divisi in due parti ed ordinati secondo
una scansione cronologica predeterminata, erano compilati dal camarlengo sulla base
di materiale accessorio. La comunità aveva proprie entrate derivanti da quattro
bandite, di cui tre date in appalto ed una riservata agli abitanti, nonché dalla
vendita temporanea di pizzicaria e polentaria 1. L'amministrazione della comunità era inoltre tenuta distinta da
quella del feudo, le cui entrate consistevano nella riscossione dei pedaggi e nei
proventi di osteria, due forni, tre grandi bandite, ed infine dalla vendita di due
moggi a biade annui2. La serie prosegue senza soluzione di
continuità dal 1666 al 17843. Per i secoli XV e XVI è inoltre
possibile reperire nel fondo Notarile antecosimiano del'Archivio di Stato di Siena
alcuni bastardelli della podesteria di Magliano in cui sono annotate le minute degli
atti relativi all'amministrazione ordinaria4.