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"Nota et informatione a te Domenico di Francesco Sapiti [inviato a Pieve S. Stefano, Caprese e Chiusi della
Verna] facta et deliberata per li Dieci della Balìa del comune
di Firenze adì VIIII di novembre MCCCCXXV ". Notaio Filippo di ser Ugolino
Peruzzi. Doc. cartaceo, mancante
dell'originale sigillo in ceralacca
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Firenze, 1425 novembre 9
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(26; 47; -; -)
Messer Gabriello di Bartolomeo Palmieri giurisperito e Francesco d'Andrea
di Agnolo del Manetta, cittadini senesi, arbitri eletti dai comuni di Torrita e
di Bettolle e Giovanni Battista Caccialupi da S. Severino giudice delle
Riformagioni del comune di Siena, sulla base della documentazione esaminata,
risalente sino al 1273, lodano in merito ai confini della giurisdizione delle
due comunità, ai diritti di proprietà sulla Selva di Valdichiana posta tra le
stesse comunità, ai diritti e beni pretesi da Mariano di Meo di Niccolò di Cione
Orlandini "ultra Foennam, que impresentiarum fluit inter dicta comunia versus
Turritam" e a quelli vantati dal comune di Torrita "ultra dictum flumen Foenne
versus castrum de Bettullis". In particolare stabiliscono che il confine tra le
due comunità sia il fiume Foenna, fatta eccezione per un pezzo di terra di 80
staiori posto dalla parte di Torrita, assegnato alla curia di Bettolle; che l'uso dell'acqua del
fiume Foenna sia comune; che riguardo alla palude delle Chiane il territorio del
comune di Bettolle non oltrepassi il fiume Foenna e viceversa; che, stante le
periodiche mutazioni, si debba intendere come corso del fiume Foenna quello al
momento esistente, secondo le specificazioni indicate; che il detto Mariano
Orlandini non abbia alcun diritto sul territorio assegnato a Torrita, ma solo su
quello riconosciuto a Bettolle, compresivi gli 80 staiori posti al di là del
fiume Foenna; che siano annullate tutte le condanne precedentemente pronunciate
contro gli uomini delle dette comunità o parti interessate. Notaio Antonio di
Giovanni Bagnari. Copia del notaio Antonio Campana di Niccolò di Tofano.
(nota tergale cinquecentesca) "Libro di divisione fra il comuno di Torrita
e Sinalonga [sic, ma: Bettolle]. Quaderno membr.
senza coper.
di cc.
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Siena. Copia del 1520 febbraio 27, 1467 giugno 27
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(27; 42; -; -)
[a] (cc. 1r-8v) 1468 novembre 19. Antonio del fu Battista
de Horlandis da Siena -
procuratore di Fiora del fu Petronio di Ludovico da Capalbio, vedova di ser
Niccolò di Bartolo di Iacomo e tutrice del figlio pupillo Domenico Enrico detto
Arrigo -, agente al cospetto di Giovanni da Montefiascone giudice della corte
del Placito e dei savi dei pupilli e delle vedove, col consenso dei
fedecommissari del defunto Niccolò e dei consanguinei, a titolo di permuta cede
al sindaco del comune di Sinalunga un vasto possedimento posto nel detto comune
in luogo detto Collelungo Vecchio, ricevendone un altro in cambio in luogo detto
Collelungo Nuovo, col patto che le bestie bovine del detto Arrigo possano
pascolare in luogo detto La Precossa e che i suoi mezzadri possano raccogliervi
legna. Notaio Filippo di Giuliano di Filippo Cantoni. [b] (cc. 9r-17v) 1469
marzo 13. Il sopra nominato Antonio de
Horlandis, a seguito di quanto scrittogli dalla detta Fiora,
dà mandato al notaio di procedere alla puntuale descrizione dei diritti - tra
cui compare la giurisdizione sul castello di Collelungo Vecchio, già appartenuta
a Mino di Carlo Montanini - e dei possidimenti ceduti con l'atto di permuta
precedente. Notaio Filippo di Giuliano di Filippo Cantoni. [c] (c. 18rv)
1516 dicembre 29. Copia coeva. I Nove di Custodia deliberano di approvare
la relazione di Antonio Ricci da Spezia, uno dei giudici di Rota della città di
Siena, giudice delegato nella causa vertente tra Giulio del fu messer Antonio
Orlandini da una e Pietro di Paolo Pagliai da Sinalunga ed il comune di
Sinalunga dall'altra, riguardo alla violenza che si dice perpetrata dal detto
Pietro di Paolo e dagli uomini di Sinalunga sulle terre del detto Giulio, nella
quale relazione si dichiara non esser stata portata alcuna violenza al detto
Giulio dal comune di Sinalunga nel pezzo di terra posto nella curia di Bettolle in luogo detto "Il Campo
della Bretesca" e neppure nel pezzo di terra "a capo la Bandita". Notaio
Francesco Antonio del fu Giovanni di Cristoforo Caterini, notaio dei Nove di
custodia. Reg. membr.
senza coper.
di cc. 20, di cui
le ultime due bianche
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Siena, 1468 novembre 19 - 1516
dicembre 29
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4
Iacopo Piccolomini, vescovo di Pavia e cardinale, invia alla signoria di
Siena un memoriale contenente alcune osservazioni in aggiunta al lodo
pronunziato in merito alla vertenza di confine sorta tra i foianesi ed i
lucignanesi (su cui cfr. Le liti di
confinazione) e un invito a risolvere la questione delle
proprietà dei lucignanesi rimaste nel territorio attribuito alla curia di Foiano, nonché la controversia circa
l'apposizione di un "termine" tra Foiano e Sinalunga. Copia autenticata dal
canceliere episcopale di Pienza. (nel margine sinistro) "Vedasi la
cartapecora no 23 [sic,
ma: 24] del tomo II". Fasc.
di cc.
4
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Siena. Copia del 1759 aprile 30, 1474 febbraio 19
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(4343; -; -; -)
[a] (c. 1rv) 1566 luglio 5, Siena. Copia del 1568 marzo 18. Niccolò
Beltramini, auditore e delegato dei Quattro Conservatori nelle cause vertenti
tra le comunità di Sinalunga e Scrofiano, dichiara che il pezzo di terra detto
"Il Pontone del Collelongo" spetta alla comunità di Sinalunga e delimita l'area
della curia di Scrofiano entro la
quale gli uomini di Sinalunga possono pascolare i propri animali. Copia redatta
dal notaio Mariano del fu Angelo Renzuoli da Lucignano in Valdichiana,
luogotenente del podestà di Sinalunga Bernardino Tantucci, di una precedente
copia - di mano non specificata - tratta dal "Libro XI" delle deliberazioni del
magistrato dei Quattro Conservatori a carta 83. Tale registro di deliberazioni
risulta oggi perduto (cfr. ASS, Inventario
analitico del fondo Quattro Conservatori). [b] (cc.
2r-4r) 1524 aprile 13, Siena. Copia del 1568 marzo 20. Rinaldo Petrucci,
Bartolomeo Borghesi e Giovanni Palmieri, arbitri eletti dalle comunità di
Sinalunga e Lucignano in Valdichiana lodano in merito alla vertenza riguardante
i confini delle curie delle comunità stesse e la steccaia del mulino della
comunità di Sinalunga. Notaio Giovanni del fu ser Andrea, notaio del Concistoro.
Copia redatta dal notaio Mariano del fu Angelo Renzuoli da Lucignano in
Valdichiana di una precedente copia di mano del notaio Pagno di Francesco Pagni
da Sinalunga cancelliere del comune di Sinalunga. [c] (cc. 4v-8v) 1559
maggio 27-1568 gennaio 9, Sinalunga, Siena, Foiano. Copia del 1568 aprile 30.
I massari eletti dalle comunità di Foiano e Sinalunga stabiliscono
concordemente, in data 4 novembre 1567, i patti e i capitoli circa le questioni
di danno dato nella selva verso Foiano e nei pascoli dell'una e dell'altra
comunità, confermando in parte i capitoli fissati fra le stesse comunità il 27
maggio 1559. Notaio Lodovico Lamberti, luogotenente del podestà di Sinalunga
Bardo Bardi. Copia del notaio Giovanni di maestro Piero del fu Donato Capecchi
da Focognano nel Casentino, cancelliere del comune di Foiano. Seguono: (c. 6r)
decreto del magistrato dei Quattro Conservatori del 1o ottobre 1567 col quale si richiede l'intervento nella
questione del capitano di giustizia di Chiusi; (c. 6rv) atto di approvazione dei
capitoli da parte dello stesso capitano di giustizia Tommaso Luti, del 9 gennaio
1568; (cc. 6v-8v) capitoli redatti il 27 maggio 1559 dal notaio Granato del fu
Mariotto Granati, cancelliere del comune di Foiano, e copiati da Francesco
[sic, ma: Giovanni]di maestro Piero del fu
Donato Capecchi da Focognano nel Casentino, cancelliere del comune di Foiano.
Tutti gli atti suddetti, raccolti da Nanni di Fece, Nanni Bandini e Biagio
Venturocci, "massari eletti sopra le scritture", sono in copia del notaio
Mariano del fu Angelo Renzuoli da Lucignano in Valdichiana. [d] (cc.
9r-12r) 1548 marzo 5, Sinalunga. Copia del 1568 aprile 30. Il capitano di
giustizia di Siena Bernardino Medici da Lucca e Orlando Marescotti commendatore
di S. Giacomo e cittadino senese, commissari delegati dai Dieci Conservatori
della libertà e stato della Repubblica di Siena lodano in merito alle liti
vertenti fra le comunità di Sinalunga e Scrofiano, sorte tra l'altro a causa del
mulino della comunità di Sinalunga posto sul fiume Foenna. Notaio Giulio
Alberti. Copia redatta dal notaio Mariano del fu Angelo Renzuoli da Lucignano in
Valdichiana di un documento raccolto da Nanni di Fece, Nanni Bandini e Biagio
Venturocci "massari eletti sopra le scritture". [e] (c. 12rv) "Memoria e
recordo sia come constituti alla presentia de me Mariano Renzuoli notaio
prefato, Biagio Venturocci, Nanni di Fece e Nanni di Bandino massari eleti come
disseno sopra le dette scritture mi hanno comesso facci la memoria infrascritta
delle infrascritte cose riferite dalla bocca di lor stessi". Segue uno spoglio
di documenti relativi alla comunità di Sinalunga risalenti al periodo 1537-1563
tratti dagli archivi della Gabella e della Balìa del comune di Siena. [f]
(cc. 13r-16r) 1571 novembre 27-1575 giugno 1, Siena. Copie del 1578 giugno 29.
Il magistrato dei Quattro Conservatori e i giudici di Rota sentenziano in
merito alle cause sorte per questioni di confine e di pascolo tra la comunità di
Sinalunga e gli abitanti della curia del Poggiolo e tra la stessa comunità e vari
esponenti della famiglia Orlandini di Siena. Copie del notaio Mariano Renzuoli
da Lucignano in Valdichiana. [g] (cc. 16v-19r) 1517 agosto 18, Sinalunga.
Copia della seconda metà del secolo XVI. La comunità di Bettolle dona a
quella di Sinalunga i due terzi dei beni e dei diritti su alcune terre
lavorative e sode situate nella curia di Bettolle, occupati al momento da esponenti della
famiglia Orlandini di Siena, in cambio della promessa che la comunità di
Sinalunga si impegni a recuperare dai detti Orlandini, in nome della comunità di
Bettolle, il pieno possesso di tutti i beni e dei diritti in questione. Notaio
Giovanni di Martino di Gerolamo da Roccalbegna. Cfr. DP 1517 agosto 18 e ASS,
Quattro Conservatori 3056, c.
34bis. Reg. membr.
senza coper.
di cc. 21, di cui
le ultime due bianche
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Siena, Sinalunga, Foiano, 1517 agosto 18 - 1575 giugno
1
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[a] (cc. 1r-5v) 1526 gennaio 20. Copia del 1559 marzo 13. Alessandro
di Buonaventura di Tommaso Colombini, Marco Antonio di Ludovico di Giovanni
Tolomei e Federico di Mariano di Ambrogio Spannocchi, commissari deputati dalla
Balìa del comune di Siena nelle vertenze esistenti tra la comunità di Sinalunga,
agente in nome della comunità di Bettolle, e Francesco di Cione, Ludovico e
Iacomo di Niccolò e Giulio di Antonio Orlandini, lodano in merito al possesso
dei rispettivi beni e ai diritti sul porto di Bettolle. Notaio Alessandro di
Ansano Pini. Copia di precedenti copie del notaio Andreoccio del fu ser Giovanni
Andreocci. [b] (c. 9rv) 1653 aprile 20. Copia del 1653 novembre 2.
Carlo Piccolomini Mandoli suddivide le "banditelle" fino ad allora
possedute pro indiviso da Virginia, madre e tutrice degli eredi di Giovanni
Battista, Girolamo di Giulio, Teofilo e Girolamo di Simone tutti della famiglia
Orlandini. Copia del notaio Daniello Naldini. Reg.
senza coper.
di cc. 10, di cui
le ultime due bianche
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Siena, 1526 gennaio 20 - 1653 aprile
20
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[a] (cc. 1r-4r) 1560 agosto 4. "Inventario di più instrumenti,
contracti e scripture dela comunità d'Asinalonga dati e consignati a Girolamo di
ser Francesco Pagni, sindico di detta comunità per un anno prossimo,
consegnatoli per Austino di Pauolo di Michele e compagni priori per
deliberationi del Conseglio". Notaio Annibale Bencivenni, luogotenente del
podestà. Cfr. Appendice documentaria doc. 1. [b] (c. 4rv) 1561 giugno 10.
"Qui di sotto siranno per me Giovanni di Antonio notaio pubblico
lucignanese et officiale al presente d'Asinalonga scritte et per inventario
annotate le infrascritte scripture attenenti alla comunità d'Asinalonga et
consignate a Girolamo Pagni sopradetto, tutto per autorità di Nanni di Fece et
Nanni Bandini homini haventi come disseno autorità sopra di ciò". Cfr. Appendice
documentaria doc. 1. [c] (c. 4v) 1563 febbraio 15. "Item, di
comissione de Francesco di Nenzo camarlengo e de' compagni priori si agiugne
come da basso le presenti scritture si sonno remesse nel cassone". Cfr.
Appendice documentaria doc. 1. [d] (c. 5rv) 1560 marzo 25. Il
Consiglio generale della comunità di Sinalunga approva una petizione relativa al
recupero di diritti su beni comunitativi indebitamente occupati da alcuni
privati. Notaio Annibale Bencivenni, luogotenente del podestà. [e] (cc.
6r-33v) 1560 agosto 31-1611. Contiene: [a] (cc. 6r-10r) "Qui di sotto
saranno descripte tutte le perpetue dela comunità, cioè quelli che hanno terreni
del comune d'Asinalonga vendutogli in perpetuo, cioè la quantità de' terreni, in
che luogo sieno, fra qual confini e quanto paghino per ciascuno anno. In questo
libro descripti a perpetua memoria per ogni buono effetto e servitio e utile di
detta comunità, scripti per commissione di Nanni di Fece e Nanni di Bandini
[sic] per autorità datogli dal
Conseglio, del quale appare di mano di me Anibal Bencivenni notaio et al
presente luogotenente del magnifico potestà di Asinalonga, rogato di scrivere
tal perpetue dali detti massari negli anni del Signore 1560, indizione
3aet questo dì ultimo d'agosto,
per confessione di quelli che hoggi tengono detti terreni". Cfr. per le
registrazioni posteriori dei debitori per perpetue ACSI, Archivio preunitario 23. [8] (cc.
10v-19r) Atti relativi all'incanto di preselle (1564) e alla concessione di
terreni in perpetuo e a linea (1561 giugno 15-1611). Cfr. per le registrazioni
relative ai debitori per preselle ACSI, Archivio
preunitario 22. Reg. membr.
senza coper.
di cc. 34, di cui
l'ultima bianca
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Sinalunga, 1560 marzo 25 -
1611
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