Livello: serie
Estremi cronologici: 1724 - 1777Consistenza: 3 unità
Tra i doveri assegnati al cancelliere comunitativo uno dei
più importanti era costituito dalla custodia e dalla conservazione delle scritture delle
comunità e dei luoghi pii a lui sottoposti. Per questo egli doveva redigerne
l'inventario, insieme a quello dei beni mobili e degli arredi del palazzo della
cancelleria e degli altri edifici pubblici. Quando avveniva il passaggio delle consegne
da un cancelliere al suo successore, di solito si procedeva alla stesura di questi
inventari. In ordine al rescritto del 20 aprile 1772 non era permesso a nessuno, tranne
che al cancelliere "maneggiare i libri e le filze" ; egli doveva anche rilegare gli atti
e dotarli di un repertorio per una più agevole consultazione. Le già citate Istruzioni
del 1779 confermano e puntualizzano queste incombenze : "Nel principio del suo ufizio
ciascun Cancelliere farà la ricevuta della consegna al suo Antecessore, prendendone
ricordo ai piè dell'Inventario, che sarà stato fatto come sopra, per consegnarle alla
fine nel medesimo modo al suo successore. Tutte queste scritture staranno sempre sotto
la custodia dei medesimi Cancellieri negli archivi che saranno custoditi con ogni
diligenza e premura"
1
. E' ben intuibile l'importanza di questi
inventari perché grazie ad essi si possono verificare i trasferimenti e anche le perdite
che le scritture di un archivio hanno avuto nel tempo E' comunque da segnalare che altri
inventari possono trovarsi rilegati nelle filze del carteggio del cancelliere, dove
confluivano spesso anche documenti eterogenei
2
.