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Tipologia: guida
a cura di Loira Lupetti
patrocinio: Comune di Follonica
Pubblicazione: [s. l.], Editrice Leopoldo II, 2004
Descrizione fisica: pp. 111
Contenuti:
Alcuni ringraziamenti al termine di questo lavoro mi sembrano doverosi. In primo luogo a chi a suo tempo provvide ad un primo recupero della documentazione, l'allora Direttore della Biblioteca, Il Dott. Fausto Bucci. Un grazie anche all'allora Sindaco Enrico Norcini ed al Dirigente del settore, Federico Bigongiari che vollero avviare il progetto di recupero documentario, ed all'allora Responsabile della Biblioteca, la sig.ra Lucia Velia, che credette nel progetto e permise l'avvio delle prime operazioni di riordinamento. Infine l'attuale Direttrice della struttura, la Dr.ssa Miria Magnolfi, che ha garantito negli anni la prosecuzione del lavoro, mostrando sempre una grande disponibilità ed una ferma volontà di recupero e valorizzazione dei fondi archivistici. Un affettuoso pensiero a tutto il personale della Biblioteca, sempre disponibile e cortese, ed il personale degli uffici finanziari e dell'ufficio urbanistica, ai quali uffici mi sono spesso rivolta per informazioni sulla strutturazione delle pratiche.Desidero inoltre ringraziare i funzionari della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana per la loro costante supervisione scientifica ed i suggerimenti forniti. Sono inoltre grata al signor Gramegna e alla signora Cesarini, Direttrice della biblioteca dello Scavo di Ostia, per l'aiuto prestatomi nella ricerca delle fonti relative alle strutture fulloniche romane. Ho un debito anche verso il Prof. Giuseppe Velia per la sua consulenza sulle fonti latine. Un ringraziamento all'Amministrazione Comunale di Follonica che ha reso possibile questa pubblicazione ed in particolare al Sindaco Emilio Bonifazi che ha costantemente assicurato la propria volontà di proseguire in questa opera di recupero e di salvaguardia del nostro patrimonio archivistico. Infine un pensiero riconoscente alla amica e collega Dr.ssa Simonetta Soldatini per avermi spesso offerto preziosi consigli ed aver prestato la sua paziente attenzione nella rilettura delle bozze. Con l'augurio che questo volume sia di aiuto a tutti coloro che studiano e desiderano conoscere la storia di questa nostra amata città, un tempo terra di fatiche e malattie. La curatrice del volume Loira Lupetti
Il lavoro che qui presentiamo è il risultato delle operazioni di riordino archivistico che da molti anni si stava conducendo sulle carte storiche del Comune di Follonica. Conservare e valorizzare il patrimonio documentario del Comune, oltre che doverosa attività amministrativa di nostra competenza, è operazione finalizzata alla salvaguardia della memoria storica della comunità che qui rappresentiamo. Una memoria storica che si fonda certamente su di una varietà di fonti in corso di recupero (artistiche, archeologiche, orali e documentarie), ma di cui l'archivio rappresenta l'elemento coronante. Fonte storica per eccellenza, dunque, sia per essere stato scelto da sempre come strumento di prova e testimonianza, che per le caratteristiche intrìnseche di estrema delicatezza. Certamente i risultati raggiunti daranno ampie possibilità di studio di una storia della comunità di Follonica, ancora in buona parte da scrivere. Abbiamo perciò inteso rendere disponibile alla consultazione del pubblico (cittadini e studiosi) la parte più importante e delicata del nostro patrimonio culturale. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato possibile grazie al lavoro della riordinatrice, la Dr. ssa Loira Lupetti, curatrice del volume, ed alla supervisione scientifica della Soprintendenza Archivistica per la Toscana. A loro va il ringraziamento di questa Amministrazione Comunale. Il sindaco Emilio Bonifazi
Si pubblicano in questa sede, in veste di Guida all'Archivio Storico Comunale, i primi risultati di un lavoro di censimento, recupero e riorganizzazione della documentazione storica del Comune di Follonica. Avviato alcuni anni or sono dall'Amministrazione comunale, questo progetto si è avvalso dello scrupoloso e paziente lavoro della Dr.ssa Loira Lupetti che si è adoperata nella identificazione dei documenti e, per quanto possibile, anche nella ricomposizione dell'archivio che risulta visibilmente segnato dall'incuria degli uomini e del tempo e mostra non poche lacune e dispersioni. Si formula pertanto l'auspicio che questa guida possa consentire agli studiosi, agli studenti, ai cittadini che si accostano all'archivio storico, un primo e meditato approccio alla documentazione comunale, in grado di fornire informazioni su molteplici aspetti della vita istituzionale, sociale ed economica di questa comunità della Maremma. Nello stesso tempo ci si augura che la realizzazione di questo primo strumento di accesso alla documentazione rappresenti per l'Amministrazione Comunale il primo passo nel percorso di un doveroso recupero della propria memoria storica. Dr.ssa Anna Maria Puglisi (Soprintendenza archivistica per la Toscana)
Il comune di Follonica appartiene dal punto di vista amministrativo alla provincia di Grosseto. E' un medio centro urbano situato entro l'omonimo golfo esteso sulla costa tirrenica, proprio di fronte all'Isola d'Elba. L'attuale identità cittadina del comune è quella di centro turistico e balneare: per questo motivo, la sua popolazione ammonta a circa 20.000 abitanti in inverno, mentre durante il periodo estivo le presenze balneari determinano quasi un raddoppio del totale dei residenti. Ma questa città sembra dovere la propria identità storica non tanto alla sua recente fisionomia marittima, quanto alle vicende industriali così determinanti nella sua storia passata.1 Persino il suo nome costituisce una testimonianza proto-industriale. L'etimologia di Follonica è da sempre molto discussa. Le due ipotesi classiche sull'origine del suo nome sono quelle, discordanti, del Repetti2 e del Cardarelli3: da follo ad acqua, cioè mulino, per il Repetti, o da forno della ferriera, per il Cardarelli, ma riteniamo plausibile la ricostruzione fatta da Saragosa4, che ci rimanda ad epoca più remota, dal latino volgare fullo-fulloriis, cioè lavandaio, e da fullare, cioè pigiare.5 Vediamo di capirne la motivazione. E' plausibile che in epoca romana, in quel luogo fosse stata costruita una "officina fullonica", cioè un opificio per la produzione, il lavaggio e la tinteggiatura dei panni. Da qui il nome Follonica per identificare quel territorio. La produzione dei panni avveniva nel passato attraverso una compressione della materia prima, tramite un processo simile a quello della pigiatura del mosto vinicolo. Cioè i lavoranti follavano le stoffe per ammorbidirle, il saltus fullonius di cui parla Seneca e di cui restano anche numerose testimonianze pittoriche.6 Quella era l'attività che si svolgeva, ad esempio, nelle antiche e antiquate fulloniche pompeiane, ma anche nelle più grandi e più moderne fulloniche di Ostia.7 Per una simile attività, occorreva disponibilità di acque e manodopera (schiavile). Gli utensili e il materiale necessario erano facilmente reperibili: soda, cenere, argilla, ammoniaca. La soda si poteva ricavare dalle alghe marine; la cenere dalla legna di bosco; l'ammoniaca, che si trova in alta percentuale nelle urine umane (urea), poteva essere raccolta dalle latrine.8 Ma le acque necessarie all'attività a quel tempo non scorrevano naturalmente verso l'odierna Follonica. E allora, da dove proveniva tutta quell'abbondanza di acque nel luogo? In epoca romana il golfo si presentava con una costa a dune sabbiose che dividevano il mare dal retrostante lago palustre (quello che dopo molti secoli diverrà il Padule di Scarlino). I principali corsi d'acqua, il Pecora e la Gora, correvano paralleli per gran parte del loro tragitto, fino a sfociare nel suddetto lago. E' stato assai plausibilmente ipotizzato che ad un certo punto i Romani stessi abbiano deviato il corso dei due fiumi riunendoli e facendoli sfociare presso l'attuale territorio di Follonica, scarsamente importante all'epoca. I due fiumi, infatti, continuando a sfociare nel lago, avrebbero, per loro natura, colmato quel territorio con i loro detriti trasformandolo in "pianura alluvionale".9 I Romani si dedicarono ad un'importante e costosa opera idraulica per impedire un processo naturale di interramento, mentre, molti secoli più tardi, con un'altra imponente opera idraulica, di segno esattamente contrario, si procederà altrettanto artificialmente per ottenere il risultato opposto: bonificare le maremme e debellare la malaria. Dobbiamo abbandonare per un momento la nostra mentalità ottocentesca, legata ai ricordi di una Maremma amara, e immaginare che i Romani potessero avere interessi completamente diversi. Infatti, dalla punta estrema di uno dei cordoni sabbiosi lagunari, l'odierna Portiglioni, i Romani dominavano il golfo. Da questa posizione strategica del porto del Puntone (Portus Scabris) essi ricevevano i materiali ferrosi dalle miniere di Rio della vicina Isola d'Elba, con i quali costruivano le armi per l'esercito. In caso di mare agitato, le navi trasportatrici potevano trovare rifugio nel retrostante lago. Inoltre, l'adiacente Via Aurelia permetteva rapidi collegamenti con Roma. Queste felici condizioni per l'approvvigionamento determinarono il sorgere di una fiorente attività siderurgica in loco, della quale sono ancora oggi testimonianza i residui ferrosi costituenti i cosiddetti Poggetti Butelli.10 I Romani avevano quindi un notevole interesse ad impedire quel processo naturale di interramento del lago palustre, al fine di mantenere quella fisionomia territoriale che tanto li avvantaggiava. A seguito della confluenza dei due corsi d'acqua e della loro deviazione dal lago palustre, veniva a formarsi nel territorio deU'odierna Follonica un'ingente massa di acque. E' quindi probabile che i Romani avessero deciso di impiantare un'attività lavorativa di produzione di panni per utilizzare quella disponibilità di materia prima. Nei secoli che seguirono è probabile che quelle strutture lavorative andassero distrutte. Non cosi, ovviamente, per il corso dei due fiumi, ormai congiunto e deviato verso il centro del golfo. Con la crisi dell'impero romano e le invasioni, vi fu una progressiva diminuzione di popolazione, un abbandono delle campagne, ed una conseguente perdita di interesse per questa zona, dove successivamente si diffusero altri sistemi politico sociali, come quello curtense.11 E' lecito quindi supporre che proprio dall'attività di cui abbiamo parlato abbia avuto origine l'attuale nome della città, e che la grande disponibilità di acque tornasse comoda nei secoli a venire per impiantare altre attività, molitorie e fusorie.12 Dal periodo imperiale agli inizi dell'età moderna il territorio appare disabitato, utilizzato solo per operazioni di imbarco e sbarco del materiale proveniente da altrove. E' solo molto più tardi che si tornò a costruire in questo luogo. Nel 1498 Gherardo d'Appiano, signore di Piombino, probabilmente proprio grazie alla disponibilità di acque, ordinò in quel luogo la costruzione di un mulino per macinare il grano dei piombinesi, poiché la città era altrimenti costretta a servirsi di quello di Campiglia, non sotto la propria giurisdizione (Campiglia faceva infatti parte dello Stato fiorentino).13 Nel 1533 accanto alla struttura fu aggiunta una ferriera casentinese per lavorare il ferro proveniente dalle miniere elbane.14 L'impianto fu successivamente ceduto in appalto a privati. Ma, poiché qualche tempo prima, nel 1543, le cave elbane erano state cedute in appalto a Cosimo I de' Medici, è probabile che il Principe Appiano (Jacopo V) abbia chiesto ed ottenuto l'uso dell'acqua di Massa (la Gora del Mulino) per il nuovo impianto, che così veniva potenziato nel suo funzionamento. Anche il complesso fu poi affittato al duca Cosimo che lo potenziò davvero nel 1557-58 con la costruzione del Distendino. Il Medici, successivamente, rinunciò in maniera definitiva ad ogni rivendicazione sul territorio di Valli, possesso del Vescovato di Massa Marittima, e ciò costituì la premessa per un accordo Medici-Appiano di straordinaria importanza: in cambio del riconoscimento di questa piena giurisdizione, il Principato riconosceva ai Medici un passo di mezzo miglio di larghezza, dalla Marina al confine di Massa, lateralmente alla pubblica strada comune, "condominio per il libero accesso di quelli del Granducato allo scalo di Follonica".15Il Mulino, la Ferriera e la Torre, che si trovavano nel "corridoio", restavano di proprietà degli Appiano, ma quel passo avrebbe acquisito in seguito un'importanza straordinaria: avrebbe consentito il transito del minerale elbano verso un nuovo polo siderurgico mediceo: la ferriera di Vaipiana, creata nel 1578 in concorrenza con Follonica.16 Il complesso siderurgico follonichese conobbe fortune alterne: un periodo di rallentamento e crisi quando il Principato passò ai Boncompagni-Ludovisi; una guerra per il controllo dei corsi d'acqua, indispensabili al funzionamento delle attività (la cosiddetta "guerra delle steccaie")17, una lenta ripresa ai primi del XVIII secolo e sotto i francesi. Il trattato di Vienna del 1815 realizzò quello che era stato un antico desiderio mediceo: il principato piombinese veniva annesso alla Toscana dei Lorena, dopo più di cinque secoli di indipendenza. Nel 1824 l'ascesa al trono granducale di Leopoldo II doveva cambiare molte cose. Il Granduca infatti volle impiantare in quel luogo un grande polo industriale, con la costruzione di ben quattro altiforni, che divenne il più importante dell'intera penisola. Fino alla metà del secolo, non solo gli impianti siderurgici videro un'enorme promozione, ma l'impegno granducale procedette di pari passo con la bonifica idraulica che riuscì a debellare la malaria, e con la nascita del vero e proprio agglomerato urbano follonichese. Quando ancora la malaria impediva ai lavoranti stagionali di stabilirsi a Follonica nei mesi estivi, essi potevano risiedere nella collina retrostante del Castello di Valli, ma con il crescere delle attività il Granduca volle studiare l'insediamento sul luogo. In questa prospettiva si giunse nel 1836 al progetto edilizio della città-fabbrica del ferro, che decise il futuro assetto urbanistico di Follonica.18 Una nascita urbanistica pianificata e razionale. Strade, viali, Cancello Monumentale, mura perimetrali, Chiesa della ghisa e quant'altro servisse allo scopo fu progettato attorno all'opificio magonale, fulcro dell'insediamento umano, ed ancora per lungo tempo ospitante al proprio interno alloggi per i lavoratori. Persino un tempietto in stile neoclassico fu costruito all'ingresso del forno S. Leopoldo, ad omaggiare "il ferro padre di tutte le industrie".19 L'opera di colmata idraulica con la quale bonificare le maremme avrebbe strappato alle acque "miasmiche" appezzamenti di terreno che il Granduca decise di dividere in preselle e cedere gratuitamente a chi si impegnasse a costruirvici abitazioni salubri. Anche se la bonifica si completerà soltanto nella metà del secolo successivo, è indubitabile che la nascita della comunità follonichese debba a quelle prime iniziative lorenesi, gran parte della sua riuscita. Tra l'unificazione italiana sotto il Regno sabaudo ed il momento della costituzione di Follonica in Comune autonomo, alterne saranno le fortune dell'insediamento, con periodi di maggior successo nella bonifica e nella produzione industriale, alternati a momenti di stagnazione. Alla fine dell'Ottocento, a seguito di un forte impegno politico-sanitario, migliorarono notevolmente le condizioni igieniche e di vita nella piana.20 Nonostante si giungesse ad una regressione significativa della malaria in Toscana solo dal 1902, alcune significative scoperte medico-scientifiche di illustri malariologi permisero più efficaci misure profilattiche.21 E' col primo governo Crispi del 1888 che vengono istituite le figure dell'ufficiale sanitario e del veterinario municipale. Con il nuovo secolo partirà anche un organico piano di lotta antimalarica. Dal 1901 ogni anno si dà avvio a campagne antimalariche con un assistente antimalarico accanto al medico in estate. Attiva a Follonica è anche la neonata Croce Verde, d'ispirazione laico-repubblicana.22 Inoltre, ai primi del Novecento, il Deputato Angelo Celli propose (con altri parlamentari tra cui Fortunato e Franchetti)23 tre leggi fondamentali per la cosiddetta "chinizzazione di massa": si prevedeva l'istituzione dell'Azienda Chinino di Stato; la somministrazione gratuita, nei comuni malarici, di chinino per la cura dei lavoranti agricoli; la somministrazione gratuita in questi comuni anche per la profilassi nei confronti dei poveri e dei lavoratori.24 I lavoranti esposti al morbo avevano adesso un farmaco efficace e presto vennero in uso anche reticelle per proteggere il volto.25 Fino a questo momento il perdurare delle "febbri terzane" in estate aveva impedito il ciclo continuo industriale, riducendone l'attività al solo periodo invernale, mentre s'interrompeva in estate per permettere alla popolazione di allontanarsi dal contagio. Era la cosiddetta "estatatura". Nel 1897, a seguito del miglioramento sanitario appena descritto, si ebbe l'inizio della lavorazione a ciclo continuo, e ciò determinò una crescita della popolazione di Follonica. I lavoranti poterono stabilirsi con la famiglia definitivamente in città, la quale, invece di spopolarsi in estate, cominciò ad ingrossarsi. La popolazione pretese ben presto dal Comune miglioramenti urbanistici e nei servizi essenziali (come acqua potabile e fognature).26 Cominciò gradatamente l'afflusso turistico, e la cittadina del golfo divenne meta estiva per i "bagnanti" dei paesi limitrofi. La fabbrica aveva costruito la città: adesso era là città che diversificava le proprie attività.27 Cominciò con i primi del nuovo secolo la trasformazione edilizia di Follonica mediante la vendita dei territori ex demaniali. Nonostante alcune false partenze, verso la metà del primo decennio erano già stati venduti tutti i lotti interni al paese e solo la Grande Guerra ne determinò un parziale blocco, per riprendere successivamente quel processo di costruzione edilizia che ancora non si è concluso. Dal 1910 al 1915 gran parte di coloro che decisero di stabilirsi a Follonica appartenevano al ceto medio e poterono costruirsi un villino o una villa a seguito della vendita dei lotti. Bottegai e imprenditori scelsero di investire qui i loro capitali favorendone l'incremento economico.28 In quegli anni anche i giornali locali cominciarono a pubblicizzare le attrattive del paese, in vista di un richiamo turistico, ma anche esprimendo quello che si stava configurando come un nascente orgoglio municipale. La città cambiava infatti il proprio volto rapidamente diversificandosi dai paesi circonvicini anche nello stile di vita. Si costruivano le baracche lungomare, utilizzandole per gli affitti estivi. Nascevano bagni e rotonde, chalet, bische e bordelli e persino il cinematografo, mentre continuavano le feste popolari dei mesi di maggio e settembre, di stampo più prettamente proletario.29 Concerti, gare sportive e veglioni, rendevano gradevole la permanenza Follonica. Nel contempo, accrescevano l'orgoglio dei cittadini di tutte le classi sociali che si sentivano uniti in un senso di appartenenza ad un luogo che aveva sconfitto il degrado e la miseria. La città procedeva verso la conquista del tanto sospirato benessere che in anni di positivistico ottimismo si sposava al progresso tecnico-scientifico. La frazione divenne troppo ingombrante per dipendere ancora amministrativamente dal Comune di Massa Marittima dal quale, anche politicamente, si stava diversificando.30 Sono già in questa trasformazione le premesse della futura scissione di Follonica dal Comune di Massa che contava, dalla fine dell'Ottocento, una folta rappresentanza repubblicana.31 Massa Marittima, memore dei suoi trascorsi risorgimentali e del notevole contributo in uomini e mezzi fornito alle lotte per l'indipendenza, era sede della loggia massonica più potente della provincia di Grosseto. I repubblicani erano ben rappresentati in consiglio comunale, del quale assunsero la guida nel 1900 con il sindaco Unico Fiaschi che sostituì il monarchico Andrea Petrocchi.32 Al volgere del secolo, il territorio mantenne e riconfermò la tradizione repubblicana, mentre fu solo nel primo decennio del Novecento, in primo luogo ad opera dei minatori massetani, che le idee socialiste cominciarono ad attecchire nell'area. Nelle consultazioni del 1905 e del 1909, dopo la morte di Socci, al nuovo candidato repubblicano Pio Viazzi fu necessario l'apporto dei voti socialisti per ottenere la vittoria al ballottaggio col candidato monarchico. L'aumento dei voti socialisti non modificava però ancora sostanzialmente il quadro politico, che rimase il medesimo anche a causa della ristrettezza del corpo elettorale. La situazione politica conobbe una svolta negli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale.33 Alle consultazioni politiche del 1913, l'anno successivo alla approvazione della legge sul suffragio universale maschile (IV Gabinetto Giolitti), la situazione cambiò radicalmente, evidenziando la fine dell'egemonia repubblicana che già alla morte di Socci aveva risentito della mancanza di un esponente così prestigioso. Infatti, fu necessario il ballottaggio tra i tre candidati del collegio (PRI, Monarchici e PSI) e alla fine fu il socialista Merloni ad aggiudicarsi un seggio alla Camera dei Deputati. Nelle amministrative del 1914, pur evidenziandosi un buon progresso socialista, i repubblicani mantennero la propria forza elettorale nelle zone settentrionali e costiere. Unica eccezione, la frazione follonichese che, su trenta consiglieri, ne eleggeva tre: il primo seggio fu attribuito ad Alessandro Gelli (considerato figura al di sopra delle parti),34 mentre il secondo e il terzo saranno rispettivamente conquistati dai socialisti Santini e Spagnesi.35 Quest'ultimo, dalle colonne del giornale II Risveglio, scrisse che il paese, da "roccaforte del conservatorismo" era diventato un "centro operaio" con "aspirazioni moderne".36 Crescita urbanistica, dunque; formazione di una coscienza cittadina di appartenenza; insofferenza per l'operato dell'Amministrazione comunale massetana, accusata di scarse attenzioni alle esigenze della frazione in crescita; ed infine marcata differenziazione politica: sono questi fattori a poter essere considerati determinanti per l'affermazione di una volontà autonomista follonichese, trasversale ai diversi ceti sociali. Ma il corso degli eventi bellici ne determinò una stasi momentanea. Infatti, Follonica nacque amministrativamente soltanto nel 1923, con la definitiva scissione della frazione dal Comune di Massa Marittima. La costituzione in Comune autonomo (sarà il primo comune costituitosi in epoca fascista) avvenne a seguito di un lungo iter burocratico e dopo lunghe trattative circa i riparti patrimoniali. Il 25 luglio 1915 e il 1o agosto successivo, i rappresentanti della frazione prima, e 203 elettori della frazione stessa poi, chiesero al Re la concessione dell'autonomia, in base all'art. 120 del T. U. della Legge Comunale e Provinciale approvato con R. D. 4 febbraio 1915, n. 148.37 Il 24 novembre 1915 il Comune di Massa Marittima deliberò sulla richiesta dei frazionisti, negando però la compartecipazione proprietaria, in forza della normativa vigente (la Circolare Ministeriale del 25 aprile 1915 n. 15300-34 che determinava i "rapporti fissi" di riparto nella popolazione dell'ultimo censimento e nell'imposta fondiaria) e della normativa pregressa (il Rescritto Granducale del 20 maggio 1837 stabiliva che "il territorio di Follonica non potesse mai accampare pretese sul patrimonio in allora esistente").38 Il 4 ottobre 1920 il Senato e la Camera del Regno decretarono con L. n. 1447 la separazione amministrativa dei due territori. L'atto porta la sottoscrizione del Guardasigilli Fera e del Primo ministro Giolitti. A seguito di tale decretazione, il 25 febbraio e il 31 marzo dell'anno successivo i rappresentanti dei due enti stabilirono i confini territoriali, accordandosi su quelli che già esistevano al momento della cessione di Follonica a Massa da parte del Comune di Gavorrano.39 Restava però la spinosa questione del riparto patrimoniale tra i due comuni. A questo proposito non si riuscì a trovare un accordo sulla base di una relazione appositamente preparata dall'ex Segretario Comunale di Massa, il Doti. Pasquale De Leone, perché non soddisfaceva le richieste dei frazionisti, ai quali perciò si dovette anche il successivo fallimento dell'adunanza di concordato dell'11 giugno 1922, con l'intervento del Commissario Prefettizio, il ragioniere grossetano Massimo Mischi.40 I frazionisti non concordavano sulla esclusività del patrimonio massetano precedente al 1837; chiedevano che si facesse capo al nuovo Comune solo per il mutuo contratto con la costruzione dell'acquedotto; lamentavano la mancata manutenzione di fabbricati, strade e cimitero; chiedevano di chiarire la spettanza dei danni eventuali da pagare nella causa Cheli nonché la pertinenza dei lotti di terreno pervenuti al Comune con legge n. 139 del 19 maggio 1901; domandavano la restituzione degli arretrati del sussidio annuo di lire 800 concesso dalla Società Elba alle scuole di Follonica. II Sindaco Pesucci protestò l'assurdità delle pretese poiché il decreto granducale stabiliva espressamente la spettanza sui beni e che, semmai un diritto ci fosse stato, questo sarebbe spettato a Massa che aveva dovuto cedere dei territori preziosi a Gavorrano per ottenerne in cambio Follonica. Riguardo ai mutui, il primo cittadino massetano dichiarò che il segretario De Leone aveva provveduto a ripartirli scrupolosamente sulla base delle disposizioni della Circolare Ministeriale 15300/34. Circa le manutenzioni, assicurava di provvedere come sempre a quelle ordinarie ed al necessario ampliamento del cimitero. Inoltre, le eventuali conseguenze finanziarie della causa Cheli, dovevano necessariamente far capo ad ambo le parti e secondo le norme della circolare suddetta, trattandosi di giudizio iniziato dal Comune prima della avvenuta separazione della frazione, e nonostante che il Cheli avesse intentato causa al Comune in qualità di Guardia della frazione di Follonica. Riguardo al sussidio erogato dalla Società Elba, Massa non si opponeva alla cessione di tale somma da quel momento in poi al nuovo Comune, restando intesa l'impossibilità della restituzione delle somme percepite in passato, in un bilancio ovviamente unico, e giacché i fondi erano sempre stati destinati esclusivamente ai bisogni scolastici della popolazione follonichese.41 Non trovando quindi un accordo consensuale, le due parti decisero che il potere decisionale venisse avocato dall'autorità prefettizia. E' il Commissario Prefettizio Mischi che, seguendo il tracciato della precedente relazione De Leone (con l'aggiunta di ulteriori dati), esulta base della Circ. 25 aprile 1915 n. 15300-34, relazionerà sulla "assegnazione esclusiva a favore o a carico dei due enti".42 Le richieste dei rappresentanti della ex frazione vennero giudicate pregiudiziali ed esagerate dagli stessi arbitri della questione. Ciononostante, e malgrado avessero ulteriormente rallentato l'iter procedurale, il 14 giugno dell'anno 1923 si addivenne finalmente a stabilire la delimitazione territoriale tra i due Comuni e il riparto delle attività e delle passività con il Regio Decreto n. 1373 (in esecuzione della L. n. 1447 del 1920), controfirmato dall'allora Primo Ministro Mussolini.43 Il 24 luglio successivo il Prefetto Rossi nominava il Commissario Dott. Filippo Abbate per lo svolgimento delle funzioni amministrative fino alla seduta ufficiale di insediamento del Consiglio Comunale di Follonica che si avrà il 15 settembre successivo con la verifica dei poteri e l'elezione del Sindaco Tullio Gaggioli ad opera dei Consiglieri.44
Archivio storico del Comune di Follonica (1866 - 1960)
Comune di Follonica, 1866 - 1960
Serie I - Deliberazioni del Consiglio
Serie II - Deliberazioni della Giunta comunale
Serie III - Protocolli della corrispondenza
Serie IV - Carteggio ed atti degli affari comunali
Serie V - Bilanci di previsione ed allegati
Serie VI - Conti consuntivi e allegati
Serie VII - Verbali di chiusura
Serie VIII - Giornali e mastri, poi giornalmastri
Serie IX - Matrici dei mandati
Serie X - Ruoli delle imposte comunali
Serie XI - Mandati e documenti di corredo al conto consuntivo
Serie XII - Registri degli atti di nascita e relativi indici decennali
Serie XIII - Registri degli atti di morte e relativi indici decennali
Serie XIV - Registri degli atti di matrimonio e relativi indici decennali
Serie XV - Registri degli atti di cittadinanza
Serie XVI - Censimento e statistiche della popolazione
Serie XVII - Immigrazioni ed emigrazioni
Serie XVIII - Liste di leva e allegati
Serie XIX - Sussidi militari
Serie XX - Situazioni di famiglia
Serie XXI - Ruoli matricolari
Serie XXII - Verbali delle elezioni
Serie XXIII - Liste elettorali
Serie XXIV - Edilizia privata
Serie XXV - Miscellanea
Archivi aggregati
Ente comunale di assistenza (ECA), 1937 - 1962
Serie I - Registro di protocollo ECA
Serie II - Registri di bilancio di previsione triennale
Serie III - Registro giornale
Serie IV - Registri di conto consuntivo
Serie V - Matrici di mandati
Serie VI - Buste di carteggio
Serie VII - Buste di mandati e documenti di corredo al consuntivo
Comitato di liberazione nazionale (CLN), 1945
Comitato di liberazione nazionale
Quando non è altrimenti indicato si intende che i documenti sono riuniti, legati o sciolti, in buste e cartelle.
Sono state usate le seguenti abbreviazioni:
alleg. = allegato/a
art. = articolo
artt. = articoli
cart. = carta/one
cat. = categoria
catt. = categorie
cc. = carte
c. s. = come sopra
d.d.c. = documenti di corredo
E.C.A. = Ente comunale di assistenza
p. = pagina
pp. = pagine
N./n. = numero
nn. = numeri
Reg. = registro
Regg. = registri
s.d. = senza data
+ = comprensivo anche di
ACF = Archivio comunale di Follonica
La documentazione della Sezione Storica dell'Archivio è costituita dalla sola sezione postunitaria. La datazione dei documenti presenti in archivio risale al 1923, anno di fondazione del Comune ad eccezione delle Serie XII (Registri degli atti di nascita e relativi indici decennali) e XIII (Registri degli atti di morte e relativi indici decennali), la cui documentazione risale al 1866 e della Serie XIV (Registri degli atti di matrimonio e relativi indici decennali) e XV (Registri degli atti di cittadinanza) la cui documentazione risale rispettivamente al 1901 e al 1924. La documentazione pervenutaci, salvo alcune Serie, è perlopiù lacunosa a causa della conservazione delle carte in locali diversi e della loro probabile dispersione negli anni passati. Il corpo principale del complesso documentario inventariato si trova oggi nei locali della Biblioteca Comunale, ed è conservato a cura della Direttrice della struttura. Altre sezioni di documenti qui descritti sono situate in locali del palazzo comunale o nelle vicinanze, a causa delle necessità di consultazione continua da parte degli stessi impiegati (è il caso tipico della documentazione relativa all'ufficio di Stato Civile o dell'Urbanistica). Le operazioni di riordinamento ed inventariazione delle carte45 hanno comportato la riorganizzazione dei documenti in 25 Serie aperte (per consentire il naturale accrescimento delle Serie conseguente ai versamenti periodici dall'Archivio di deposito) contrassegnate da numeri romani. Le unità archivistiche individuate da un numero arabo sono in successione cronologica: i fascicoli contenenti documentazione pluriennale sono stati collocati all'anno di avvio della pratica. Delle lacune, talvolta ingenti in alcune serie (vedi i Protocolli della corrispondenza), si è data notizia nella introduzione alle varie serie stesse. Il lavoro è inoltre corredato di un'Appendice che riporta la suddivisione della serie "Carteggio ed atti" in 15 categorie secondo il Titolario Ufficiale ad uso dei Comuni, diramato dalla Circolare del Ministero degli Interni dell'1/ 3/ 1897, n. 17100-2, ancora in vigore. L'appendice riporta anche un elenco delle variazioni di classi delle categorie. Completa la Guida, infine, una sezione dedicata agli Archivi Aggregati, riguardanti la documentazione dell'Ente Comunale di Assistenza e quella relativa alle carte del Comitato di Liberazione Nazionale. In questa stesura si è optato per un livello sintetico di descrizione in quanto si è scelto di giungere prioritariamente alla elaborazione di un primo strumento utile alla ricerca, anche se successivamente perfettibile, in tempi più lunghi ed in vista del recupero delle carte del deposito che andranno ricondotte alle Serie istituite nell'Archivio Storico. L'Amministrazione Comunale ha deciso di pubblicare i risultati della ricerca nella veste di Guida alla documentazione, che possa servire a cittadini, ricercatori, studenti, che vogliano finalmente avvicinarsi alla fonte storica per eccellenza di questo territorio.
Ex Circolare del Ministero degli interni dell'11/3/1897, n. 17100-2, che stabilisce la suddivisione degli atti in 15 categorie. La circolare è ancora in vigore.
Cat. I Amministrazione
Classi:
1. ufficio comunale
2. archivio
3. economato
4. elezioni amministrative
5. Sindaco, assessori, consiglieri
6. impiegati
7. locali per uffici
8. sessioni del Consiglio
9. cause, liti, conflitti
10. servizi amministrativi
11. inchieste
12. istituti amministrativi del comune
Cat. II Opere pie e beneficenza
1. rapporti con le varie istituzioni di beneficenza
2. ospizi
3. brefotrofi
4. società operaie
5. lotterie, tombole
Cat. III Polizia urbana e rurale
1. personale
2. servizi e regolamento
Cat. IV Sanità e igiene
1. ufficio sanitario
2. servizio sanitario
3. epidemie
4. sanità marittima
5. igiene pubblica, regolamenti, macelli
6. polizia mortuaria
Cat. V Finanze
1. proprietà comunali, inventari
2. bilanci, conti
3. imposte, tasse
4. dazi
5. catasto
6. privative
7. mutui
8. eredità
9. servizio esattoria tesoreria
Cat. VI Governo
1. leggi e decreti, Gazzette Ufficiali
2. elezioni politiche
3. feste nazionali
4. azioni di valore civile
5. concessioni governative
Cat. VII Grazia giustizia e culto
1. circoscrizione giudiziaria
2. giurati
3. carceri mandamentali
4. rapporti col Conciliatore
5. archivio notarile
6. culto
Cat. VIII Leva e truppe
1. leva
2. servizi militari
3. tiro a segno
4. caserme militari
Cat. IX Istruzione pubblica
1 rapporto con le autorità scolastiche
2. asili e scuole elementari
3. educatori comunali
4. ginnasi
5. licei
6. scuole tecniche
7. università
8. istituti scientifici e culturali
Cat. X Lavori pubblici - Poste telegrafi e telefoni
1. strade, piazze
2. ponti
3. illuminazione
4. acque e fontane
5. consorzi stradali e idraulici
6. espropriazioni
7. telefoni, poste, telegrafi
8. ferrovie
9. ufficio tecnico
10. restauro
11. porti
Cat. XI Agricoltura commercio industria
1. agricoltura, caccia, pesca
2. industria
3. commercio
4. fiere e mercati
5. pesi e misure
Cat. XII Stato civile - Censimento - Statistica
1. stato civile
2. censimento
3. statistica
Cat. XIII Esteri
1. comunicazione con l'estero
2. emigrazione
3. emigranti
Cat. XIV Varie (classe unica)
Cat. XV Sicurezza pubblica
1. pubblica incolumità
2. polveri e materie esplodenti
3. teatri
4. esercizi pubblici
5. scioperi
6. mendicità
7. pregiudicati
8. varie di pubblica sicurezza
9. contributi a spese militari
10. trasporto mentecatti
11. incendi
Variazioni parziali di titolari
1941 e 1943
1 Ufficio comunale
2 Protocollo e archivio
3 Economato
4 Podestà. Vice Podestà. Delegati e Consulta
5 personale
6 locali per uffici
7 deliberazioni e ordinanze
8 cause liti conflitti
9 andamento dei servizi
10 ispezioni ed inchieste
11 istituti amministrati dai Comuni
12 aste e appalti
13 Comune
1948:[ ]
4 "Sindaco giunta consigli" - "INADEL" - "Onoranze funebri Sindaco Santini"
5 "deliberazioni"
6 "personale" - "segretario"
7 "cause liti e conflitti"
? "Lega comuni democratici"
1949
1 ufficio comunale
2 archivio
3 economato
4 elezioni
5 Consiglio comunale
6 Giunta municipale
7 Sindaco
8 Segretario del Comune
9 Impiegati, salariati di ruolo. Personale avventizio
10 Locali per gli uffici
11 Deliberazioni
12 Cause liti conflitti riguardanti l'amministrazione comunale
13 Andamento dei servizi amm.vi, Inchieste, Ispezioni
14 Istituti diversi amministrati dal Comune, Commissioni
15 Lega dei comuni democratici
1954
4 Giunta e consiglio
14 t Culto.
1956
4 elezioni amm.ve. Sindaco, vicesindaco, delegati e consulta
5 consiglio comunale
5 Impiegati, salariati di ruolo,Personale avventizio
6 locali per gli uffici
7 deliberazioni
8 segretario del comune
8 Cause, Liti, Conflitti riguardanti l'Amministrazione Comunale
9 Andamento dei servizi amministrativi, Inchieste, Ispezioni
10 ispezioni e inchieste
11 istituti diversi amministrati dal Comune, Commissioni
13 comune
15 affari del culto
1957
4 Giunta e Consiglio
5 Impiegati, salariati di ruolo, Personale avventizio
6 Locali per gli uffici
7 Deliberazioni e ordinanze
8 Cause, liti, Conflitti riguardanti l'Amministrazione comunale
10 Ispezioni e inchieste
11 Istituti diversi amministrati dal Comuni, Commissioni
12 Aste e appalti
1958
4 liste elettorali
5 elezioni amministrative
6 Sindaco, Assessori e Consiglieri
7 personale
1958 bis:
9 deliberazioni e ordinanze
10 cause liti e conflitti
11 andamento dei servizi
12 ispezioni e inchieste
13 istituti amministrati dai comuni e servizi municipalizzati
14 aste ed appalti
15 comune
1959
5 elezioni amm.ve
6 Sindaco, Assessori e consiglieri dalla 7 alla 15 è = al 1960
1960
7 Personale
8 Locali per uffici
9 Deliberazioni e ordinanze
10 Cause, liti e conflitti
11 Andamento dei servizi
12 Ispezioni e inchieste
13 Istituti amministrati dai Comuni e servizi municipalizzati
14 Aste ed appalti
15 Comune
1940
1 famiglie numerose, opere pie, ospizi e ricoveri di mendicità, indigenti inabili al lavoro, consorzio antitubercolare.
2 brefotrofi orfanotrofi esposti e baliatici, assistenza maternità e infanzia, colonie marine e montane, asilo d'infanzia.
3 pubblica assistenza, ECA, sussidi, CRI e somministrazioni medicinali, elenco dei poveri.
4 lotterie tombole fiere di beneficenza sottoscrizioni elargizioni varie
5 spedali e spese di spedalità.
1941, 1943 e 1954:
1 Ente Comunale di Assistenza e altri Enti di beneficenza
2 Ospizi, Ricoveri, Indigenti
3 Brefotrofi, Orfanatrofi, Baliatico
4 Società di M. S., Sussidi diversi
5 Lotterie,Tombole, Fiere di beneficenza
6 Maternità ed Infanzia
7 Consorzio antitubercolare
8 Calamità pubbliche
9 Spedalità
10 Cure marine, montane, elioterapiche
11 Lasciti e donazioni
1947: [ ]
2 Ospizi - Ricoveri - Spedalità - Consorzio antitubercolare
3 Maternità ed Infanzia
5 Sussidi - Indigenti
6 Lotterie - Tombole - Fiere di beneficenza
7 Varie
1948: [ ]
1 ECA
2 Spedalità - consorzio prov. antitubercolare
3 ONMI - ricovero minori - asili e consultori
4 colonie climatiche - somministrazione medicinali ai poveri
Istituzioni di beneficenza
Opera Nazionale Maternità e infanzia
Spedalità
Ospizi, ricoveri di mendicità, Indigenti inabili al lavoro
Brefotrofi, Orfanotrofi Esposti Baliatici
Sussidi
lotterie tombole fiere beneficenza
calamità pubbliche
colonie marine, elioterapiche, ecc...
1950
Ente comunale di assistenza. Opere Pie, Monti frumentari, Monti dei Pegni
Ospizi, Ricoveri di mendicità, Indigenti, Inabili al lavoro, O.N.M.I. Brefotrofi, Orfanotrofi, Esposti, Baliatici, Società operaie e di Mutuo soccorso, Sussidi
Lotterie,Tombole e fiere di Beneficenza ecc.
Lasciti vari e di beneficenza Nosocomi e cure malati poveri Istituto di Previdenza sociale Croce Rossa Italiana Colonie marine e montane Associazioni di Pubblica assistenza Calamità pubbliche
ente comunale di assistenza e altri enti di beneficenza
ospizi, ricoveri, indigenti
brefotrofi, orfanotrofi, baliatico
società di mutuo soccorso, sussidi diversi
maternità e infanzia
consorzio antitubercolare
spedalità
cure marine montane elioterapiche lasciti e donazioni di beneficenza
1943
1 personale
2 servizi e regolamenti
3 contravvenzioni
4 oggetti smarriti
1953 e 1955:
3 ordinanze del Sindaco.
Appendice
1 Personale di vigilanza
5 nettezza urbana
1943:
1 ufficio sanitario, personale
2 servizio sanitario
3 epidemie malattie contagiose ed epizoozie
4 sanità marittima, lazzaretti
5 igiene pubblica, regolamenti, macello
6 polizia mortuaria , cimiteri ecc...
7 Farmacie
8 Laboratorio di Igiene
1 ufficio sanitario - personale - servizio sanitario - farmacie - ostetriche - veterinario
2 varie
3 epizoozie - epidemie malattie contagiose epizoozie
4 igiene pubblica - macelli
5 polizia mortuaria - cimiteri
1953:
6 polizia mortuaria, cimiteri ecc...
7 vaccinazioni e rivaccinazioni
1956:
1 Ufficio sanitario. Personale
2 Servizio sanitario. Farmacie
3 Epidemie. Malattie contagiose. Epizoozie
4 Sanità marittima. Lazzaretti
5 Igiene pubblica. Regolamenti. Servizio veterinario. Macelli
6 Polizia mortuaria. Cimiteri ecc...
8 Vaccinazioni. Laboratorio di Igiene
1958:
1 Ufficio sanitario
2 Servizi sanitari
5 Igiene pubblica
6 Cimiteri e Polizia mortuaria
8 Laboratorio d' Igiene e istituto di profilassi
1947:
3 imposta ricchezza mobile - notifiche - corrispondenza con gli uffici finanziari - imposta complementare e altre
4 tasse e tributi - imposta di famiglia - imposta sul bestiame - tariffe e regolamenti
7 privative e lotto
9 esattoria e tesoreria
1948:
2 bilanci ruoli - contabilità...
3 notifica di atti per conto degli uffici finanziari - pensioni - corrispondenza con gli uffici finanziari
4 illuminazione pubblica - imposte e tasse comunali e provinciali. Imposta valore locativo e famiglia
5 imposte di consumo
6 lotterie
[...] varie
9 servizio di esattoria e tesoreria
Fatture riparazione barche occorse per l'inondazione in Grosseto chiesto rimborso al Comune di Grosseto -1948 Commissione comunale censuaria.
1959:
1 proprietà, debiti, crediti, inventari
2 bilanci, conti...
3 imposte e tasse erariali
4 imposte e tasse comunali
6 catasto, ufficio tecnico erariale
7 registro e privative
8 mutui e prestiti
9 eredità e donazioni
10 esattoria e tesoreria
11 censi, canoni e livelli
12 lotto e lotterie nazionali
1941:
1 leggi, gazzette, circolari...
3 elezioni politiche
4 feste nazionali
5 azioni al valor civile
6 PNF
7 Pensioni civili
1 leggi decreti circolari
3 elezioni liste elettorali
4 feste nazionali commemorazioni
1949:
2 circolari
6 partiti
7 elezioni
8 liste elettorali
6 partiti, istituzioni, sport
1 Leggi e decreti, Gazzetta Ufficiale, ...
2 Elezioni politiche e amministrative
6 Partiti politici
8 Liste elettorali
2 elezioni politiche e regionali
6 pensioni civili
7 onorificenze
8 partiti politici
Cat. VII Grazia giustizia e culto 1941:
1 Circoscrizione giudiziaria
2 Giurati
3 Carceri mandamentali
4 archivio notarile
5 amnistie
6 conciliatore
7 culti
1 tutela minori - Preture e tribunali
3 conciliatore e viceconciliatore - cancelleria del conciliatore - statistica - varie - sfratti - notifiche uff. conciliazione.
1 autorità giudiziarie
2 uffici giudiziari
4 giurati
1954 e 1955
4 Conciliatore
5 Archivio
6 Culto
7 spese di giustizia
8 trasporti carcerari
1 Uffici giudiziari
2 Ispettori giurati
3 Stabilimenti carcerari
4 Archivio notarile, Notari
5 Amnistie, grazie e indulti
6 Ufficio conciliazione
7 Culto
equivalente al 1941
1 circoscrizione e uffici giudiziari
2 giudici popolari
3 carceri e riformatori
4 archivio notarile e notai
5 amnistie grazie e indulti
6 conciliazione
1955 e 1959:
1 leva
2 servizi militari
3 tiro a segno
4 caserme ospedali ecc.
5 servizi dipendenti dalla guerra e istituzioni militari
6 ricompense militari
7 requisizioni militari
SINTESI: dal 1942 al 1947 si è seguito un titolario parzialmente modificato (vedi classi 4,6,7,8) e dal 1949 al 1954 si è usato un titolario come quello ufficiale tranne la classe 3 che è patronato scolastico invece di educatori comunali. Sono termini forse equivalenti. Infine dal 1956 al 1959 si ritorna al titolario 1942-47.
1942:
1 Autorità scolastiche
2 Asili d'infanzia, Scuole elementari
3 Educatori comunali e convitti
4 scuole avviamento professionali
5 Scuole secondarie
6 Università e scuole superiori
7 istituti scientifici
8 Gioventù del Littorio e educazione fisica
9 O.N.D. e sport
10 borse di studio e premi
1945: [ ]
1 autorità scolastiche
2 scuole elementari e asili d'infanzia istituti integrativi della scuola
4 e 5 scuole professionali e superiori
varie
4 Scuole professionali e di avviamento
7 Istituti scientifici, Biblioteche, Gallerie, Musei, ecc.
8 Manifestazioni ginnico-sportive ed educazione fisica
9 Enale sport
10 Borse di studio
11 Patronato scolastico
1947 bis: [ ]
1 eq.
2 edifici scolastici - sussidi scolastici - varie - pulizia delle scuole -
manutenzione...
3 scuole medie - scuola aw.to
4 refezione scolastica
1 autorità scolastiche e personale
2 scuole elementari e asili d'infanzia
3 scuole professionali e di avviamento
4 scuole popolari, refezione scolastica
3 scuole elementari, del lavoro, artigiane
4 scuole medie, profess. e tecniche
5 istituti superiori e d'arte
1 Autorità scolastiche, Insegnanti, Monte pensioni
2 Asili di infanzia e scuole elementari
3 Patronato scolastico, Mutualità scolastica
4 Collegi e Convitti
5 Scuole medie inferiori e superiori
6 Scuole complementari, di avviamento professionale ecc.
7 Università, Scuole superiori
8 Istituti scientifici, Biblioteche, Gallerie, Musei
9 Borse di studio
1954:
3 patronato scolastico
4 collegi
10 borse di studio e associazioni sportive
1 Autorità scolastiche, Insegnanti...
2 Asili d'infanzia. Scuole materne e scuole elementari
3 Educatori comunali
4 Scuole professionali
7 Istituti scientifici, Biblioteche, Gallerie, Musei
8 ENAL ed educazione fisica
9 Manifestazioni ginnico-sportive
12 Refezioni scolastiche
5 istruzione media e secondaria
6 Università e istituti superiori
7 istituti scientifici e artistici
8 educazione fisica
9 sport
10 borse di studio, premi e sussidi
1 Strade. Piazze. Giardini. Passeggi pubblici e Parchi
2 Ponti. Viadotti. Gallerie. Sottopassaggi
3 Illuminazione pubblica
4 Acque, fontane pubbliche e pozzi
5 Consorzi stradali e idraulici. Bonifiche
6 Espropriazioni per causa di utilità pubblica
7 ufficio tecnico
8 restauro e manutenzione edifici. Edilizia. Ornato
9 porti e fari
10 veicoli e circolazione
11 comunicazioni
12 trasporti
1 Strade. Piazze
2 Illuminazione pubblica
3 Acque, fontane pubbliche e pozzi
4 Consorzi stradali e idraulici. Bonifiche
5 Poste telegrafi e telefono Radio
6 Espropriazioni per causa di utilità pubblica alloggi e sfratti
7 Trasporti
8 Ufficio tecnico
9 Edilizia
10 Porti e contributi
11 Ente Provinciale Turismo e CEF
1951: = al 1949
2 illuminazione
5 poste telegrafi
7 trasporti
7 Poste. Telegrafi e telefoni. Radio
8 Ferrovie, Tramvie ecc.
9 Ufficio tecnico
10 Restauro e manutenzione edifici. Edilizia. Monumenti
11 Porti e spiagge
12 Gore comunali
13 Danni di guerra e ricostruzioni
1954: = al tit. del 1953 fino alla 11 poi 12 danni di guerra e ricostruzioni
1957:
4 Acque e fontane pubbliche. Pozzi
5 Consorzi idraulici e stradali. Bonifiche
7 Ufficio tecnico
8 Edilizia. Restauro e manutenzione edifici. Ornato
9 Porti contributi e fari
10 Veicoli e circolazione
11 Poste telegrafi e telefoni. Radio e televisione
12 Ferrovie e Trasporti
14 Case popolari. Alloggi lavoratori
15 Cantieri di lavoro
1 Strade e piazze
2 Ponti
4 Acque e fontane. Pozzi e cisterne
5 Consorzi e bonifiche
6 Espropriazioni
8 Restauro e manutenzione edifici. Edilizia
9 Porti e fari
10 Veicoli
11 Comunicazioni
12 Trasporti
13 Cantieri di lavoro e rimboschimento
1 agricoltura
2 industria
3 commercio
4 borsa e banche
5 pesi e misure
6 lavoro
7 corporazioni
8 fiere e mercati
9 mostre ed esposizioni
10 turismo
11 Usi civici
12 stazioni di rimonta
4 fiere e mercati
6 lavoro e previdenza sociale
12 Sezione provinciale Alimentazione, circolari varie
1954 e 1955:
6 censimento agricolo commerciale industriale
7 stazioni di monta
8 ' previdenza sociale
9 usi civici
10 macinazione e panificazione
11 disoccupazione
12 pesca (?)
7 Unioni sindacali
11 usi civici
1940 e 1959:
7 organizzazioni sindacali
1942 e 1955
1 stato civile
2 censimento
3 statistica
4 anagrafe
1945
Classe unica Stato civile anagrafe e leva
1953
2 anagrafe
3 censimento
4 statistica
1 Comunicazioni con l'estero
2 emigrati e immigrati
3 passaporti
1 comunicazioni con l'estero
2 emigrati
3 emigranti
Cat. XIV Oggetti diversi
In sostanza vige il titolano ufficiale nel 1943; 1956-58 (uguale o equivalente), mentre nel 1953-1954 è comunque uguale tranne le classi 12 Oggetti diversi invece che Autorizzazioni di P. S. Carta d'identità.
1 Pubblica incolumità
2 Polvere e materie esplodenti
3 Spettacoli pubblici
4 Esercizi pubblici
5 Scioperi e disordini
6 Mendicità
7 Pregiudicati e ammoniti, ecc. Informazioni e provvedimenti
8 Avvenimenti straordinari
9 Agenti della forza pubblica, Carabinieri, Casermaggio
10 mentecatti
11 Incendi e Pompieri
12 Autorizzazioni di P. S. Carta d'identità
13 Forestieri
14 Oggetti diversi
1 infiammabili - licenze diverse
4 denunzie infortuni - affittacamere licenze pubblica sicurezza
5 fogli di via
6 circolari riguardanti la p.s. - richieste, comunicazioni, notizie - passaporti - movimenti negli alberghi - varie
7 mentecatti
11 schede operai.
1953 e 1954:
3 teatri
4 Esercizi pubblici e licenze di polizia
5 Scioperi, disordini, manifestazioni pubbliche
6 Mendicità e mestieri ambulanti
7 Pregiudicati, Ammoniti, Sorvegliati, Confino di polizia, Espulsi dall'estero, Reduci dalle case di pena, Oziosi, Vagabondi, Informazioni, Provvedimenti ecc.
8 Avvenimenti straordinari ed affari vari interessanti la P. S. Agenti di forza pubblica, Carabinieri
9 Contributo spese casermaggio
10 Trasporto mentecatti
11 Vigili del fuoco
12 Oggetti diversi
13 Statistiche forestieri
5 Disordini
7 Pregiudicati e ammoniti, sorvegliati, espulsi dall'estero, reduci dalle case di pena, oziosi, vagabondi. Informazioni e provvedimenti
8 Varie di P.S.
9 Agenti della forza pubblica, Spese di casermaggio
10 Trasporto mentecatti al manicomio
11 Incendi. Vigili del fuoco
12 Porto d'armi
13 Carte d'identità
14 Varie
7 Pregiudicati e ammoniti, sorvegliati, espulsi dall'estero, reduci dalle case di pena, oziosi, vagabondi, Informazioni e provvedimenti
12 Porto d'armi. Autorizzazioni di P.S. Carte d'identità
12 Autorizzazioni di P.S. Carte d'identità
Storica
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EMILIO BONIFAZI, Follonica e i suoi amministratori: 1923 - 2002, Leopoldo II, Follonica, 2002
LANDÒ BORTOLOTTI, La Maremma settentrionale, Milano, 1976;
FAUSTO BUCCI - RODOLFO BUGIANI, Di Follonica delle fonderie e dell'altro dal Granducato a Mussolini: 1851-1926, Comitato Pro ex-Uva, La Poligrafica, Follonica, 1986;
ROMUALDO CARDARELLI, Le origini di Follonica e i suoi primi forni, in "Maremma", Bollettino della Società Storica Maremmana, n. 1, II, (1926);
AGOSTINO CESARETTI, Istoria del Principato di Piombino e Osservazioni intorno ai diritti della Corona di Toscana sopra i castelli di Valle e Montioni, Forni Editore, 1974;
ALFEO CHIRICI, Storia di Follonica. Un golfo un territorio, TraccEdizioni, Piombino, 1992;
COMUNE DI FOLLONICA, Sei anni di amministrazione fascista, 1929;
COMUNE DI FOLLONICA - BIBLIOTECA COMUNALE, Follonica. Nascere in un luogo denso di storia fa più felici gli uomini, Videotape, O.T.S Produzioni Cine TV, 1996;
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Inventario archivio postunitario S. Giovanni Valdarno 1865-1945, a cura di A. M. Puglisi, dattiloscritto;
Inventario dell'archivio postunitario del Comune di Figline Valdarno: 1866 - 1955, a cura di Ivo Regoli, Firenze, Opus Libri, 1992;
L'archivio Comunale di Abbadia S. Salvatore, Inventario della Sezione storica, a cura di P. G. Morelli S. Moscadelli e C. Santini, Siena, 1986;
L'archivio Comunale di Chianciano Terme, Inventario della Sezione storica, a cura di F. Valacchi, Siena, 1991;
L'Archivio Storico Comunale di Massa Marittima. Inventario, a cura di Simonetta Soldatini, Il Leccio, Siena, 1996;
L'Archivio Storico di Coop Toscana Lazio, a cura di Marcella Colli, Valeria Nannini, Vincenzina Scaletta, Laboratorio di comunicazione multimediale, 2000;
L'Archivio Comunale di Siena. Inventario della Sezione storica, a cura di Giuliano Catoni e Stefano Moscadelli.
Codifica: Filippo Mori, dicembre 2016Paolo Santoboni, revisione, gennaio 2017