Sede: Pontassieve (Firenze)
Date di esistenza: 1693 - 1865Intestazioni: Cancelleria di Pontassieve, Pontassieve (Firenze), 1693 - 1865
Storia amministrativa:
Coadiuvatore principale del Podestà era il Notaio delle leghe, a cui
si attribuiscono ruoli e funzioni tutte miranti al coordinamento del funzionamento del
governo locale in cui erano bilanciate le forze rappresentative elette nelle leghe di
Monteloro, Diacceto e Rignano e che per Pontassieve sono ben specificate proprio nello
statuto del 1402
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Il notaio, nominato dal governo locale e sottoposto
all'approvazione della Signoria fiorentina, svolgeva principalmente il compito di
Cancelliere della Podesteria, registrando, conservando e compilando i documenti
necessari al suo funzionamento e pertanto conoscendone profondamente dinamiche e
meccanismi interni, tanto che la sua figura assunse un ruolo sempre più rilevante
soprattutto in connessione alle operazioni legate al prelievo fiscale imposto dalla
dominante sul territorio. Nel corso del XV secolo i compiti che il governo centrale
affidò al Podestà e al Notaio della Podesteria aumentarono e cambiarono la loro natura:
la Podesteria pur mantenendo il suo ruolo di ente preposto al mantenimento dell'ordine
pubblico e all'amministrazione della giustizia assunse sempre più anche poteri di
controllo amministrativo e fiscale; per questo motivo, lo stato fiorentino, ormai dotato
di una capillare organizzazione istituzionale fondò, nel 1419, la magistratura dei
Cinque conservatori del Contado e Distretto
fiorentino con la funzione di supervisione e coordinamento
dell'amministrazione territoriale. La crescita della Toscana e di Firenze e
l'affermazione del principato mediceo trasformarono notevolmente la gestione del
territorio e nel 1560 la magistratura dei Cinque
conservatori fu sostituita da quella dei Nove conservatori del dominio fiorentino. Il
cambiamento fu sostanziale: ai cancellieri, nominati localmente, furono sostituiti dei
notai direttamente nominati a Firenze assicurando così un diretto e più ampio controllo
della gestione ed al tempo stesso uniformando procedure, compiti, iter burocratici su
tutto il territorio del Granducato.
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Nacquero dunque i
"cancellieri fermi", così furono definiti questi funzionari nominati dal governo
centrale, che assumevano il loro ruolo per un periodo pluriennale e non per pochi mesi
come avveniva per i loro predecessori, costretti a permanenze in carica più brevi
seguendo una prassi tipica nei piccoli governi locali. La sostituzione avvenne su tutto
il territorio toscano nel corso di un decennio e vide la sua conclusione del 1575 quando
furono emanate le Istruzioni per i
cancellieri
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che ne definirono con
precisione i compiti legati alla redazione e conservazione degli atti della gestione
amministrativa e finanziaria, alla cura e alla esattezza del prelievo fiscale e più
ampiamente a tenere i contatti con il Magistrato dei nove
conservatori. Anche il compartimento della Podesteria di
Pontassieve, che peraltro continuava ad esercitare il suo ruolo di ente preposto
all'amministrazione del potere giudiziario, fu pertanto sede di una Cancelleria vera e
propria, comprendendo sempre l'estensione territoriale originaria composta dai nuclei
delle tre leghe di Monteloro, Diacceto e Rignano. Gli atti della Cancelleria di
Pontassieve conservati presso l'archivio comunale partono dal 1693 e comprendono varie
serie: oltre al carteggio e agli atti emanati dal Cancelliere, alla serie degli editti e
delle circolari, si trovano in questo fondo anche gli atti relativi all'esazione della
Tassa del macinato, che nata come imposta comunitativa nel 1678, negli anni 1763-1789 fu
competenza della Cancelleria. Le serie proseguono con quella dei censi e livelli delle
proprietà della Comunità di Pontassieve, sottoposte alla vigilanza del Cancelliere e con
quella dell'Ufficio dello stato civile delle comunità annesse alla Cancelleria di
Pontassieve ossia Pontassieve stessa, Pelago e Rignano; l'istituzione dell'Ufficio di
stato civile, effettuata in Toscana, sotto il regime napoleonico, impose la tenuta dei
registri di nascita, matrimonio e morte. Tale competenza, dopo la Restaurazione, fu
demandata nuovamente alle parrocchie, permanendo però al Cancelliere il compito di
vigilanza e l'incarico di inviarne copia alla Segreteria del Regio Diritto.
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Sempre nell'archivio
della Cancelleria trovano posto gli atti relativi all'arruolamento militare: nel
1820
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si impose alle comunità toscane di contribuire alla formazione effettiva
dell'esercito fornendo complessivamente 800 reclute ogni anno. Tale provvedimento impose
la formazione di una specifica deputazione composta dal giusdicente locale, dal
Gonfaloniere, dal primo Priore e dal Cancelliere che svolgeva mansioni di segretario,
conservando pertanto tali atti presso il proprio ufficio. In stretta relazione alla
funzione di gestione del prelievo fiscale si deve anche giustificare la presenza
nell'archivio della Cancelleria del prospetto delle rendite dei proprietari per la
formazione del nuovo Catasto del 1834. Chiudono il fondo le serie relative
all'amministrazione finanziaria della Cancelleria.
Complessi archivistici prodotti:
Cancelleria di Pontassieve, 1693 -
1865
(fondo, conservato in Comune di Pontassieve. Archivio storico)