Sede: Lucignano (Arezzo)
Date di esistenza: 1553 - 1559Intestazioni: Commissario di Valdichiana, Lucignano (Arezzo), 1553 - 1559
Contesto istituzionale:
L'assetto giurisdizionale nel periodo 1348 - 1553
Le prime notizie della presenza a Lucignano di un ufficiale di giustizia a capo del
Comune si desumono dal già ricordato frammento di statuto del 13481. Tale
ufficiale, di cui non si conoscono le modalità di elezione, era titolare della piena
giurisdizione in materia civile e criminale e sovrintendeva all'ordine pubblico
nelle forme e nei modi previsti dallo statuto stesso.
Successivamente alla
sottomissione alla Repubblica senese ed in conformità ai capitoli sottoscritti il 25
ottobre 1371, a Lucignano si insediò un podestà, eletto dai Difensori della città di
Siena2 per sei mesi alla volta e dotato degli stessi poteri e della
stessa autorità del precedente ufficiale, da esercitarsi però per conto della
dominante. La sua "famiglia" era composta da un giudice, da un notaio e da sei
"famigli", questi ultimi provenienti dalla città o dal contado di Siena, mentre il
giudice poteva essere non senese purchè il luogo di provenienza non distasse da
Lucignano più di quaranta miglia. Il suo salario, comprensivo delle retribuzioni
spettanti ai componenti della famiglia, era fissato in trecento fiorini d'oro.
Nel 1385, dopo la sottomissione di Arezzo a Firenze, anche Lucignano entrò a far
parte del dominio fiorentino3, e divenne sede di una podesteria il cui
ordinamento fu stabilito con un provvedimento dell'11 dicembre 13864.
I podestà fiorentini, il primo dei quali, eletto il 18 dicembre 1386, si insediò a
Lucignano all'inizio di gennaio del 13875, furono investiti di piena
giurisdizione civile e criminale da esercitarsi secondo le forme previste dagli
statuti comunali vigenti in quel momento, la cui validità fu prorogata fino
all'agosto 1387, e successivamente dai nuovi statuti di cui fu prevista la
compilazione6.
Ogni podestà recava con sè sei famigli e due
donzelli, ed era coadiuvato da un cavaliere, esperto di diritto, e da un notaio cui
spettava l'istruzione e la conduzione delle cause. Il giusdicente era anche il
rappresentante del potere centrale nel Comune ed il vertice degli organismi di
governo cittadino. Al suo arrivo, doveva presentare alle autorità locali un
giuramento con il quale si impegnava ad esercitare al meglio le proprie funzioni ed
a rendere conto, al termine del suo mandato, dell'attività svolta ai sindaci
nominati dal Comune7.
In quegli stessi anni Firenze istituì, sul
territorio dell'ex contado di Arezzo, anche due vicariati: uno ad Anghiari e l'altro
a Monte San Savino8. Quest'ultimo, la cui sede venne spostata a
Lucignano nel 13889, comprese le Podesterie di Monte San
Savino, Lucignano, Civitella e Foiano.
Il vicario assunse per tutto il
territorio di competenza, la titolarità della giurisdizione criminale maggiore,
restando ferme nei podestà le competenze civili e criminali minori, previste nei
provvedimenti istitutivi delle relative podesterie. Una giurisdizione vicarile
riservata, sia in materia civile che criminale, fu prevista solo nei confronti degli
"stipendiati" del Comune di Firenze.
Fecero capo al vicario anche la tutela
dell'ordine pubblico, da garantirsi mediante la repressione dei tumulti e delle
ribellioni, e la cattura dei ribelli e dei banditi, la custodia delle rocche e dei
castelli ed il controllo, attraverso visite periodiche nel territorio, della
produzione e del commercio dei cereali10. Alla sua funzione primaria di garante
della sicurezza del territorio e della fedeltà degli abitanti al governo
fiorentino11, tanto più importante in una zona di confine fortemente
contesa, il vicario aggiungeva quella di vertice di un organismo territoriale che
non rappresentava solo l'ambito territoriale della sua giurisdizione ma anche
l'ambito di collegamento, sul piano amministrativo, delle diverse podesterie
componenti.
Tale organizzazione territoriale fu tuttavia di breve durata. Nel
1390, infatti, a seguito del conflitto apertosi fra Firenze e Milano, Lucignano
tornò nuovamente in signoria alla Repubblica di Siena del cui territorio avrebbe
continuato a far parte fino al 1553. Non diversamente da quanto accaduto in
occasione della precedente sottomissione del 1371, nel Comune si insediò un podestà
senese, la cui presenza è ancora attestata nelle capitolazioni sottoscritte dai
Lucignanesi il 18 agosto 144012
e riconfermate il 22 ottobre 146713. Le competenze civili e penali del podestà, che venne a
rappresentare a Lucignano l'autorità della nuova dominante, corrispondevano
presumibilmente a quelle riservate a tutti i rettori di giustizia, capitani o
podestà, insediati all'interno del contado senese. Ancora nel 1545 gli statuti di
Siena attribuivano gli stessi poteri giurisdizionali ai vicari e ai podestà
periferici, nominati direttamente dal Concistoro o con la sua approvazione14. Le due figure di giusdicenti,
diversamente qualificate solo in funzione dell'importanza attribuita alla
circoscrizione cui erano preposti, esercitavano sostanzialmente una competenza piena
in materia civile e di danno dato ed una competenza limitata in materia penale,
restando riservata al capitano di giustizia di Siena la cognizione dei reati più
gravi, che comportavano la pena capitale, e quelli ascritti a cittadini
senesi.
Storia amministrativa:
La documentazione giudiziaria conservata nell'archivio comunale risale
al 1553, anno in cui, nel corso della guerra che oppose Firenze a Siena, Lucignano si
sottrasse al dominio di quest'ultima e si sottomise a Firenze. Nei capitoli rogati al
momento della sottomissione
1
l'amministrazione della giustizia venne
affidata ad un giusdicente fiorentino (podestà) competente in materia civile, criminale
e mista, affiancato da un giudice esperto di diritto e da un cavaliere iscritto all'arte
dei giudici e notai.
Le competenze del giusdicente, l'ampiezza della circoscrizione
giurisdizionale e la composizione della Corte furono dettagliatamente specificate nella
terza rubrica dei capitoli: ... che il detto illustrissimo et eccellentissimo signor
duca sia tenuto e debba mandare, di sei mesi in sei mesi, uno de' suoi cittadini in
podestà et per podestà della detta terra di Lucignano, con mero e misto imperio et cum
gladii potestate insino alla morte, et con ... iurisdictione et autorità di potere
conoscere tutte le cause civili, criminali et mixte d'ogni sorte che al suo tribunale si
muoveranno, salvo quelle che sotto si diranno ... Il qual podestà sia tenuto a menar
seco et di continuo ritenere a tutte sue spese et salario al servitio dello officio suo
un giudice dottorato et un cavaliere matriculato nell'Arte de' giudici e notai della
città di Firenze et altri ministri necessarii soliti a tenersi in simili officii
2
. Le disposizioni non ebbero tuttavia attuazione immediata poichè,
dal 1553, Lucignano era stata ricompresa, assieme ad altre comunità della Valdichiana
già sottoposte alla Repubblica di Siena, in un Commissariato cui fu preposto un
giusdicente fiorentino di diretta nomina ducale, dotato di piena giurisdizione sia in
materia civile che criminale.
Al tempo del primo commissario Alessandro Medici,
l'esercizio effettivo della giurisdizione sembra, in realtà, essere stato delegato dal
titolare al proprio giudice, Leandro Cocconi, che in effetti, istruì tutti i processi e
pronunciò tutte le sentenze, tanto che le filze relative portano in costola
l'indicazione "Cocconi" e, già negli inventari antichi, risultano intestate al giudice e
non al commissario. La situazione si spiega probabilmente col fatto che il primo
commissario, impegnato nell'organizzazione e nella vigilanza del territorio appena
passato sotto il dominio fiorentino e affidato alla sua responsabilità, si trovò nella
necessità di affidare l'attività giurisdizionale ordinaria al proprio collaboratore. Le
filze degli anni successivi, intitolate direttamente al commissario, fanno fede, al
contrario, di una situazione territoriale ormai stabilizzata.
L'ampiezza del
Commissariato - comprendente Lucignano, Sinalunga, Torrita, Rigomagno, Scrofiano,
Farnetella, Serre, Petroio, Poggio S. Cecilia, Rapolano, Trequanda, Montisi e
Montefollonico - fa supporre che il commissario, per amministrare la giustizia, si
spostasse da una comunità all'altra anche se la documentazione pervenuta non fa luce su
questo punto. Le filze risultano comunque organizzate in fascicoli relativi ad uno
specifico territorio o Comune di competenza, dal che si può desumere che le carte
processuali siano state condizionate insieme solo in epoca
successiva.
Complessi archivistici prodotti:
Commissario di Valdichiana, 1553 ago -
1559 gen.
(fondo, conservato in Comune di Lucignano. Archivio storico)