Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
Menu di navigazione
Home » Visualizza scheda complesso archivistico » Visualizza scheda soggetto produttore

Colonna con sottomenu di navigazione


Complessi archivistici

Soggetti produttori

Contenuto della pagina


Comune di Buti

Sede: Buti (Pisa)

Date di esistenza: sec. XIII - 1867 1

Intestazioni: Comune di Buti, Buti (Pisa), sec. XIII - 1867

Storia amministrativa:

Le prime memorie di Buti risalgono al secolo XI; originariamente territorio pisano, dalla metà del XIII secolo Buti divenne teatro di contese tra Lucca e Pisa, passando alternativamente sotto l'egemonia delle due città. Nel 1329 fu annessa al dominio della Repubblica di Pisa, entro cui rimase fino al 1406, anno in cui l'intero territorio pisano fu assoggettato da Firenze. Con la dominazione fiorentina Buti andò a dipendere amministrativamente da Vico Pisano, godendo di privilegi che le garantirono un buon grado di autonomia.

Per l'amministrazione della giustizia, sia criminale che civile, Buti fu sempre soggetta a Vico Pisano, anche con le variazioni territoriali successive alla riforma dei tribunali di giustizia del 30 settembre 1772 e con l'avvento della dominazione francese, che vide la soppressione di Vicariati1 e Podesterie2 e l'istituzione delle Giudicature di Pace3. Già sede di Podesteria sotto la Repubblica Pisana, con la dominazione fiorentina Vico Pisano fu sede del Vicariato di Vallis in Arnis et Sercli con facoltà di amministrare la giustizia criminale sulle Podesterie di Vico Pisano, Pontedera, Calci, Ripafratta, Cascina e Santa Maria al Trebbio. Negli anni 1532 - 1533 fu costituito il Vicariato di Vico Pisano, i cui Comuni furono raggruppati nelle Podesterie di Vico Pisano, Cascina e Ripafratta. La Podesteria di Vico Pisano - dove lo stesso vicario amministrava la giustizia civile - comprendeva i Comuni di Vico Pisano, San Giovanni alla Vena, Cucigliana, Lugnano e Noce, Uliveto e Caprona, Calci e Montemagno, Buti e Bientina.

Anche sotto il profilo amministrativo Buti fu sempre legata a Vico Pisano, che fu sede di Cancelleria4 e, dal 1776 con le riforme leopoldine per la Provincia Pisana, sede di Comunità5, entro la cui circoscrizione erano comprese - oltre a Vico Pisano - Buti, Cucigliana, San Giovanni alla Vena, Lugnano e Noce, Montemagno, Uliveto e Caprona.
Il governo di Buti era stato composto - fino alle riforme - da un gonfaloniere, due priori e nove consiglieri, nominati per imborsazione e tratta6.

Durante la dominazione francese Vico Pisano non mutò la propria estensione territoriale, quando divenne sede di Mairie7 compresa nel Dipartimento del Mediterraneo e nella Sottoprefettura di Pisa.

Con la Restaurazione furono ripristinate le antiche magistrature soppresse con la dominazione francese, e ripresero pertanto la propria attività Vicariati e Podesterie, Cancellerie e Comunità.

Nel 1825 Vico Pisano divenne sede di ingegnere di Circondario8; nel 1848 furono definitivamente soppressi i Vicariati e le Podesterie, e a Vico Pisano fu istituita una Pretura9 con giurisdizione, criminale e civile, sui territori delle Comunità di Vico Pisano, Bientina e Calcinaia.


Soggetti produttori collegati:
Comune di Buti, Buti (Pisa), 1867 - (successore)


Complessi archivistici prodotti:
Comune di Buti, 1491 - 1865 (fondo, conservato in Comune di Buti)