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Cancelleria di San Casciano

Sede: San Casciano in Val di Pesa (Firenze)

Date di esistenza: 1569 - 1808

Intestazioni: Cancelleria di San Casciano, San Casciano in Val di Pesa (Firenze), 1569 - 1808

Storia amministrativa:

La circoscrizione della cancelleria comunitativa 1


Fin dal 1569 San Casciano fu sede di una cancelleria il cui territorio insisteva sulle podesterie di San Casciano, Montespertoli, Barberino di Val d'Elsa e sui popoli di Linari, San Donato in Poggio, Vico Valdelsa. Le cancellerie, circoscrizioni amministrative designate dal centro, come emanazione periferica del Magistrato dei Nove, nacquero come strutture esterne di controllo nelle quali la concentrazione di poteri diventò anche concentrazione di archivi.

Secondo il disegno centralizzatore fiorentino furono una quarantina le circoscrizioni di cancelleria - che si sovrapposero alle articolazioni territoriali esistenti delle podesterie e dei vicariati - e che furono sovraordinate ad un elevato numero di comuni, comunelli e popoli, ed ebbero sede solo nelle principali comunità.

Le funzioni delle cancellerie furono fortemente dirette dalla capitale che ne evidenziò e rafforzò il ruolo di controllo del territorio e delle piccole autonomie locali, attraverso una ormai notissima circolare emanata nella seconda metà del XVI secolo.2

Le "Istruzioni da darsi alli cancellieri"3 definirono infatti compiti, ruoli e obblighi rispetto al territorio controllato: al cancelliere venne affidata la cura delle comunità a lui sottoposte.

Il cancelliere era responsabile delle entrate e uscite delle comunità e a lui era affidato il compito di tenere informato il governo fiorentino di ciò che giornalmente accadesse di rilevante all'interno della comunità. Firenze fece chiaro invito a non mandare continuamente ambasciatori "come sino a qui si è fatto", ma a servirsi di lettere, corrispondendo con gli organismi centrali.

Inoltre il cancelliere aveva il compito di fare inventari delle scritture e dei libri degli estimi e delle decime, ed era obbligato a rilasciare copia dei documenti che dovevano essere conservati in luoghi sicuri ma facili da reperirsi. Era poi tenuto a ricordare agli ufficiali della comunità "tutti gli uffici che si dovevano tenere e i tempi per le nuove elezioni". E così pure coordinava le imposizioni dei dazi "o incantare e vendere l'entrate e proventi delle Comunità ... debbe operare che tali negozii sieno fatti dentro alli tempi convenienti acciò le comunità non se ne vadino in lunga". Era direttamente custode delle leggi e degli ordini, direttore di aziende e luoghi pii, notaio delle comunità, delegato del sale e della tassa di macine.

Con la riforma comunitativa del 1774 la Cancelleria fu confermata nelle sue competenze, ebbe ancora sede a San Casciano e il suo territorio fu composto di nuovo da quello delle tre comunità di Montespertoli, San Casciano e Barberino Val d'Elsa.

Le nuove istruzioni del 17794 ridefinirono in maniera sistematica il quadro delle competenze del cancelliere. Con il 1 novembre 1784 la Cancelleria di San Casciano divenne Cancelleria di quarta classe e ad essa furono sottoposte le comunità di San Casciano, Montespertoli, Barberino di Val d'Elsa.5

San Casciano rimase sede della cancelleria comunitativa che comprendeva, oltre quella di San Casciano e del Terzo di Mercatale, anche la comunità di Montespertoli e di Barberino Val d'Elsa,6 fino all'inizio dell'epoca francese.