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Consiglio distettuale di San Casciano

Sede: San Casciano in Val di Pesa (Firenze)

Date di esistenza: 1860 - 1866

Intestazioni: Consiglio distettuale di San Casciano, San Casciano in Val di Pesa (Firenze), 1860 - 1866

Storia amministrativa:

Con legge del 14 febbraio 1860, veniva data "sanzione provvisoria" al regolamento sui Consigli distrettuali e compartimentali della Toscana, fino a che il parlamento nazionale non avesse stabilito leggi valide per tutte la province. La Toscana, secondo la divisione del territorio fatta nel 1849, era divisa in comunità, riunite in distretti, a loro volta riuniti a formare compartimenti. Le varie comunità che componevano un distretto erano rappresentate da un Consiglio distrettuale, nel quale venivano trattati gli affari riguardanti le singole comunità e nel quale venivano elaborate le proposte da presentare al Consiglio compartimentale, formato dai rappresentanti dei distretti che componevano il compartimento. A quest'ultimo era affidato il compito di sindacare l'amministrazione del compartimento e di deliberare. Secondo quanto stabilito dal regolamento, era compito del Consiglio generale di ogni comune eleggere, nella riunione di gennaio e a schede segrete, tra i suoi membri, il suo deputato da inviare al Consiglio distrettuale. I Consigli distrettuali erano convocati nel mese di giugno dal Prefetto, si riunivano nell'ufficio comunale del capoluogo e il cancelliere ministro del censo effettuava le funzioni di segretario.1 Tra i suoi membri il Consiglio distrettuale, eleggeva, a schede segrete, il Consiglio compartimentale composto da un numero fisso di rappresentanti provinciali assegnato al distretto.2 I Consigli compartimentali si riunivano nel capoluogo di provincia, dove aveva sede il prefetto, nel mese di settembre.3 Il presidente del Consiglio compartimentale era eletto ogni anno dal Ministro dell'Interno, mentre la carica di segretario era ricoperta da un membro del Consiglio, eletto dal Consiglio stesso. I compiti del consiglio compartimentale erano di approvare i bilanci preventivi, compilati dai prefetti, delle spese a carico del Compartimento;4 di deliberare sul patrimonio provinciale (edifici, mobili, ecc.) escluso le alienazioni di proprietà; di dare il parere su tutti i quesiti proposti dal governo e presentare al governo centrale tutti "i bisogni morali ed economici del Compartimento".5 Secondo il prospetto annesso al regolamento, San Casciano era sede del Consiglio distrettuale che comprendeva, oltre San Casciano, Barberino Val d'Elsa, Greve e Montespertoli. Il numero dei consiglieri da inviare al Consiglio Compartimentale di Firenze, del quale faceva parte, era di due.