Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
Menu di navigazione
Home » Visualizza scheda soggetto produttore

Colonna con sottomenu di navigazione


Complessi archivistici

Soggetti produttori

Contenuto della pagina


Lega di San Donato in Poggio poi di Barberino

Sede: Barberino Val d'Elsa (Firenze)

Date di esistenza: 1332 - 1774

Intestazioni: Lega di San Donato in Poggio poi di Barberino, Barberino Val d'Elsa (Firenze), 1332 - 1774

Contesto statuale:

Sottoposti alla Cancelleria di San Casciano anche i territori di Barberino Valdelsa e Montespertoli furono governati da magistrature amministrative e giudiziarie che si susseguirono nei secoli con competenze che si andarono definendo solo in epoca leopoldina. I due territori furono autonomi fin dal Medioevo anche se le loro descrizioni territoriali furono sottoposte a piccoli cambiamenti in epoche diverse. La competenza del cancelliere di San Casciano su questi territori ha portato ad una concentrazione delle carte prodotte dalle magistrature che vi operarono.


Contesto istituzionale:

Barberino Val d'Elsa


Barberino sorse quale castello fortificato intorno al XIII secolo, lungo la strada Regia Romana sulle colline tra la Valle della Pesa e quella dell'Elsa. Il castello nacque come fortificazione in sostituzione del castello di Semifonte distrutto nel 1202 dai Fiorentini che da lungo tempo contendevano agli Alberti di Vernio il dominio di quella zona del contado. Si trattava di luoghi già popolati intorno alla via che portava a Siena e organizzati nella lega di San Donato in Poggio.

San Donato in Poggio, di origini romane, era un "castrum militare" a difesa della via Cassia Militare che venendo da Siena sul crinale delle colline attraversava poi la vallata della Pesa. Sappiamo che intorno al Mille fu edificata la Pieve fuori dalle mura. Collocato a metà strada tra Firenze e Siena, fu sede, per ben due volte, di trattati di pace fra le due Repubbliche rivali di Firenze e di Siena (1176 e 1265) e proprio da San Donato, escogitate le strategie militari, partirono i fiorentini per la battaglia di Montaperti (1260). Sconfitti i Guelfi, i Ghibellini attaccarono il paese saccheggiandolo e distruggendone parte della struttura muraria.

Del territorio della Comunità di Barberino fece parte anche la zona di Passignano, sede di un antico monastero e di un piccolo borgo, importante insediamento di origine longobarda a guardia della via detta del "Gardingo di Passignano". Il borgo divenne ben presto un castello con mura e porte, mentre il monastero, accrescendosi, arrivò ad occupare tutta la parte alta del castello ed il cassero.

Il territorio della Comunità di Barberino che fece parte della Cancelleria di San Casciano, assieme alla Comunità di Montespertoli e della stessa San Casciano, confina con le antiche Comunità di San Gimignano, Poggibonsi, Castellina in Chianti, Greve, Certaldo.


Storia amministrativa:

La lega di San Donato in Poggio, poi Lega di Barberino fu istituita dalla Repubblica fiorentina nel 13321 e fu composta di 33 popoli.2 Al 1406 risalgono i primi Statuti, ricompiltai poi nel 1570. In questa epoca i popoli che componevano la Lega di Barberino erano scesi a 30.

Negli Statuti, dopo le rubriche relative agli obblighi e doveri del podestà e della sua famiglia, si passa alla regolamentazione della prassi per la nomina del Consiglio poiché "negli anni passati l'elezione ... è stata male interpretata con molti abusi e disordini".3 Un mese prima del rinnovo dello squittinio, il gonfaloniere e i sei preposti che si trovassero in carica, dovevano eleggere otto aggiunti (2 il gonfaloniere e 1 ogni proposto), ai quali affidare il compito di "squittinare ognuno per il suo terzo, tutte quelle persone che giudicheranno esser abili all'officio di essa podesteria" e imborsare i nomi nelle borse del gonfaloniere, dei proposti e del sindaco del vicariato.4 Dalle borse, che dovevano avere durata quinquennale, si estraevano ogni sei mesi i nomi degli ufficiali.5 Tutte le cariche dovevano essere infatti semestrali, tranne quella del camarlingo la quale, in conformità con gli ordini dei Signori Nove, era annuale. I consiglieri e i rappresentanti, convocati dal messo del podestà, potevano deliberare e fare provvisioni e stabilire finanziamenti "et altre cose utili e necessarie alla podesteria".6 L'ordine del giorno della seduta, stabilito dal podestà e dal suo cancelliere, era inviato tre giorni prima per iscritto ai consiglieri i quali, dopo il dibattimento, dovevano votare le singole proposte. Raccolte le fave nere e bianche in un "bossolo", spettava al cancelliere il contarle e stabilire l'approvazione o la bocciatura delle proposte e redigerne il verbale nel libro dei partiti.

La lega e podesteria di San Donato in Poggio venne a far parte, nel 1415, del vicariato della Valdelsa. I pivieri che la composero furono quelli di S. Piero in Bossolo, S. Donato e S. Appiano. La lega era presieduta da un podestà il quale, al momento del suo ingresso, doveva giurare di impegnarsi per mantenere e conservare privilegi e immunità della lega, delle chiese e ospedali e di tutti coloro che abitavano entro i confini della lega.