Due fulmini caduti la notte antecedente il 12 settembre 1647 incendiarono questa chiesa, di cui rimasero intatte soltanto le mura esterne. Fu riedificata a spese dei Ceppi e col concorso dei Frati domenicani su disegno dell'architetto Baccio del Bianco; se ne hanno documenti nelle Filze di cancelleria 592, 594 e 596.